Pasquini: Con Pistoia gara impegnativa, massima concentrazione
Le parole del coach della Dinamo Sassari
“Domani giochiamo contro una squadra che ha un’ottima classifica, frutto sicuramente di un ottimo ruolino di marcia in casa ma tanta intensità e tanta presenza anche fuori casa. E’ una squadra molto arcigna, molto brava a mischiare le carte, all’interno della stessa partita fa tante cose diverse. Dovremo essere bravi a recuperare dal punto di vista fisico e mentale dopo lo sforzo dell’altra sera, essere svegli e lucidi a fare la partita che vogliamo fare, senza andare a complicare le cose, giocando la pallacanestro che ci è più congeniale e ragionando su quelle che sono le difficoltà che l’avversaria ci può mettere davanti. Hanno un asse play-pivot molto importante con Moore e Crosariol, ma anche tanto dagli altri giocatori esterni, a partire da Boothe e continuando con Petteway e Roberts e con la pattuglia degli italiani. Sarà una gara sicuramente impegnativa, dobbiamo resettare e trovare la massima concentrazione”.
La tua panchina profonda diventa un problema per gli altri, vista la possibilità di fare cambi completi di quintetto…
“Penso che sia fondamentale per un discorso pratico: domani è la quarantunesima partita ufficiale più le 11 precampionato, tutto condensato da ottobre ai primi di marzo con tutti i viaggi e gli stress che sappiamo. Quindi diventa fondamentale una rotazione di tanti giocatori in cui tutti devono essere in grado di sentirsi pronti. E’ chiaro che la possibilità di farne ruotare 10 è sicuramente un vantaggio, ti permette di arrivare un po’ più fresco e di essere più aggressivo specie nel momento in cui l’avversaria può andare un poi’ in stanchezza”.
Come va l’inserimento di Lighty?
“Va molto bene, sono soddisfatto, oggi farà il terzo allenamento completo e i segnali sono molto buoni. E’ uno sveglio, capisce molto bene il gioco”.
Quella di domani sarà l’ennesima partita importante per la classifica: è un fardello quello di doversi ricaricare ogni volta o ormai siete pronti?
“Penso che sicuramente è un fardello, perché quando devi giocare tante partite vita o morte ogni 72 ore fai fatica a recuperare, da un punto di vista mentale più che fisico. Ma mi piace anche rovesciare la prospettiva: se non fosse così ristretto il distacco dalla terza all’undicesima, con le sconfitte che abbiamo subito all’inizio, oggi saremmo molto più indietro. Sotto questo punto di vista siamo ancora padroni del nostro destino. Credo solo che dobbiamo ragionare sul fatto che in casa dobbiamo avere un ruolino di marcia molto concreto e consistente -perché è lì che si fa la differenza -e andare a prenderne qualcuna fuori casa. Chi alla fine vorrà arrivare alle posizioni in alto dovrà avere di base solidità nelle partite in casa”.