Serie A Power Rankings: dalla sedicesima alla tredicesima posizione
Le squadre in lotta per la salvezza secondo il nostro Power Rankings di Serie A
16 - ORLANDINA BASKET
Coach Gennaro Di Carlo (ex assistente)
Nell’ultima stagione pescò il jolly salvezza con Ryan Boatright a fine gennaio. Pochi mesi dopo, la sensazione è che servirà un’altra «giocata» fortunata per il medesimo epilogo, e non sempre la sorte, e l’occhio, arrivano così lontano. Il ds Giuseppe Sindoni è giunto al traguardo quando gli altri erano già al ristorante, con un obiettivo che non può che essere considerato la vera anima del mercato della Betaland: il pivot. Alla fine ecco Mario Delas, esperienza di basket europeo in ogni sua forma, reduce da un’esperienza in Estonia e un rapido contatto a Vitoria. Un sì dopo tante risposte, e valutazioni, negative, del tenore di Jared Berggren, Jarvis Varnado, Cedric Simmons e Dexter Pittman. Non il massimo come premessa per chi dovrà, giocoforza, decidere anche le previsioni del tempo. Rimane lo scenario, che passerà per le scommesse Bruno Fitipaldo, 11.2 punti e 4.6 assist con l’Obras, serie A argentina, e soprattutto Janis Berzins, 10.2 punti e 3.4 rimbalzi nell’ultima VTB con il Vef Riga. Qualcosa in più, nonostante l’età, Vojislav Stojanovic, solida certezza Dominique Archie. E Drake Diener? Viene da due stagioni da dimenticare, per mille e differenti motivi. Al momento, il valore aggiunto è la sua esperienza nell’anno dell’addio a Gianluca Basile.
15 - VUELLE PESARO
Coach Piero Bucchi (Brindisi)
Nella terra delle «scommesse per sopravvivere» una chance di credibilità (nell’anno del passaggio al 5+4+3) la si concede sempre, soprattutto se in panchina c’è un Piero Bucchi sicuro della bontà delle scelte. Marcus Thornton oggi rappresenta quel che è stato Austin Daye ieri, con una decina di interrogativi in più e mille garanzie in meno (viene da una stagione sola da professionista in Australia, a Sidney), e allora in una «congrega» di scommesse per età, Nnoko e Harrow, o esperienza in campionati minori, Jones e Fields, sono di valore gli inserimenti di esperienza e solidità Jasaitis e Zavackas. Per il resto, appunto, c’è Piero Bucchi.
14 - JUVECASERTA
Coach Sandro Dell'Agnello (confermato)
Il miracolo è esserci, l’ottimismo è nella trattativa di cessione del 62% delle quote andata a buon fine. La Juvecaserta ha gli occhi e la faccia di chi ha visto l’inferno, per poi ritrovare la luce. Solo il futuro quantificherà l’estensione dell’illuminazione, ma Edgar Sosa è una buona bussola. Certo, nella dimensione italica che sostiene d’amare è tutta da valutare la sua transizione da «gregario di successo» a «leader di sofferenza», ma la forza d’urto garantita sotto canestro da Mitchell Watt può essere preziosa, così come l’esperienza di elementi come Daniele Cinciarini, Viktor Gaddefors (quinta stagione in Italia sempre in Serie A con l’eccezione dell’esperienza mantovana in LegaDue) e Aleksander Czyz. Da valutare l’abbinamento tra Raphiael Putney, ala forte perimetrale, e Josh Bostic, certamente più apprezzabile nell’aggressione al canestro. Disegno da chiudere con la guardia, e i dubbi su Bryce Pressley certamente non fanno pendere la bilancia verso il più.
13 - PISTOIA BASKET 2000
Coach Vincenzo Esposito (confermato)
La carica di Enzo Esposito, così come la bontà delle scelte degli ultimi anni, sono il punto di partenza di un’altra stagione di incognite in quel di Pistoia. Marcus Thornton fu scommessa un anno fa e tale rimarrà, dopo mesi passati a curare gli acciacchi fisici. Poi tanti (troppi?) talenti scovati in D-League, come Terran Petteway (ottimo penetratore, giocatore palla in mano), Corey Hawkins (altro giocatore da uno contro uno poco avvezzo alla lettura del passaggio), o direttamente dall’Ncaa, quel Nathan Boothe cercato sull’onda lunga lasciata da Alex Kirk. Ma le similitudini si fermano al ruolo, pivot, e al peso, sopra i 110 chili, per un giocatore tutto da scoprire. Si attende con fiducia la crescita dalla panchina di Eric Lombardi e David Cournooh, che con Antonutti e Magro compongono una discreta linea italiana. Dunque? Bene che il play sia filo di congiunzione con il recente passato, Ronald Moore.
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