Zoran Dragic si presenta: Io, Simon e Gentile, che trio!
Le prime parole del giocatore sloveno ingaggiato da Milano
Zoran Dragic ha trascorso un giorno a Milano in attesa di unirsi alla Nazionale slovena che a fine agosto sarà impegnata nelle qualificazioni per gli Europei del 2017. “Ho sempre detto ai miei allenatori e dirigenti che se sto bene, non ho infortuni da cui recuperare, sarò sempre a disposizione della Nazionale. Non c’è nulla di più bello che rappresentare il proprio paese in ambito internazionale”. Ma questo è solo uno spicchio di presente. Dragic ripete diverse volte “non vedo l’ora di cominciare la nuova stagione” e che si sente già parte della “Armani Family”.
La storia di Dragic comincia in Slovenia. “Giocavo a calcio come fcevano tutti i ragazzi della mia età. Io seguivo le orme di mio fratello Goran. Quando lui si infortunò e si spostò al basket mi propose di provare anche io. Ed è quello che feci. Ci siamo dati battaglia in tante partite di uno contro uno ma senza mai finirne una. Invariabilmente cominciavano a fare a pugni”. Goran Dragic è di due anni più anziano di Zoran, una combo-guard creativa che è andato nella NBA ed è diventato ricco. Ha giocato a Phoenix e poi a Miami dove ha un ruolo di primo piano. E adesso è l’idolo di Zoran. “Ovviamente ha preso il posto di Dejan Bodiroga come giocatore preferito”. La passione per Bodiroga spiega anche quello di Zoran per l’Olimpia. “Quando è nata questa trattativa non ho avuto dubbi. L’Olimpia gioca in una grande città, è un grande club, una grande organizzazione e avrò grandi compagni di squadra. Anzi di reparto. Possiamo toglierci delle soddisfazioni”. Conosce bene Kruno Simon, “che è stato mio compagno di squadra a Malaga” e naturalmente Alessandro Gentile. “Ho giocato contro tutti e due, io, Kruno e Ale formiamo un bel terzetto. Sarà interessante anche la competizione interna”.
Dragic conta di trovare a Milano una casa permanente dopo tanti trasferimenti. Malaga, Phoenix, Miami, Mosca. “La NBA non ha funzionato: non ho mai detto no definitivamente ma lì ognuno ha il suo percorso e devi avere l’opportunità di emergere, un pizzico di fortuna. Io non l’ho avuta. Penso di essere un giocatore da NBA ma è andata così e sono contento di quello che sto facendo in Europa e di essere a Milano. Non vedo l’ora di cominciare”. Come giocatore è un all-around. “Cerco di fare tutto, di essere completo, la difesa è il mio forte, metto tanta energia in campo”, spiega.
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