Andrea Mauri: 'Desio è un'opportunità, a lavoro per definire il budget'
Le parole del vice presidente di Cantù
Il primo a intervenire è stato proprio Andrea Mauri: “Abbiamo voluto indire una conferenza stampa per parlare dell’ultimo periodo e tracciare delle linee guida per il futuro. Abbiamo aspettato un po’ di tempo rispetto al consueto perché preferivamo portare prima a termine determinati progetti e programmi che avevamo in mente. Vogliamo avere una strategia comunicativa di massima trasparenza verso la città e i tifosi, ma preferiamo attendere dei dati chiari su cui parlare. Anche oggi onestamente siamo al 50% del nostro programma di lavoro e dobbiamo percorrere ancora parecchia strada”.
“Inizialmente – ha specificato il Vice Presidente – il progetto che avevamo in mente con Gerasimenko era quello di costruire un palazzetto a Cantù e quindi non era previsto alcun legame con la squadra. Per un anno ci siamo dedicati a questo lavoro. A ottobre però abbiamo capito che, oltre al discorso palazzetto, avevamo la possibilità di far entrare Dmitry in società e che avrebbe potuto darci una grossa mano. Pur tagliando tutto il possibile infatti avevamo una formazione che puntava alla salvezza e necessitavamo di nuove opportunità per crescere. Dmitry ha raccolto questo invito e in una settimana abbiamo effettuato il passaggio di proprietà con tutti gli sconvolgimenti del caso”.
“Quando Gerasimenko è arrivato a Cantù – ha continuato Andrea Mauri – avevamo creato un piano finanziario per una struttura sportiva costruita da lui e da altri player, che erano già stati trovati. La Pallacanestro Cantù era il primo cliente del palazzetto, pur con una tariffa sostenibile. Quando poi Dmitry è entrato in società di fatto l’investitore ha perso il cliente più grosso e il business plan è venuto meno. Inoltre avevamo l’esigenza che le risorse fossero investite in pallacanestro. Per questo abbiamo cercato di migliorare la squadra, anche se questo nostro sforzo non ha portato i risultati previsti. Concluso il primo periodo ci siamo nuovamente concentrati sull’esigenza del palazzetto partendo dalla considerazione che costruire una struttura così grande e investire nella pallacanestro contemporaneamente sarebbe stato difficile. Abbiamo quindi contattato Alessandro Corrado che si è detto immediatamente disponibile a vendere la Mapooro Arena. L’idea è stata quella di adattare il progetto che avevamo per Cantù sull’area del Pianella. Abbiamo fatto un compromesso, Gerasimenko ha versato un acconto e fissato delle scadenze per l’acquisto del palazzetto. Abbiamo quindi predisposto un progetto, ora pronto, che mantiene alcune delle caratteristiche della struttura iniziale mentre ad altre abbiamo dovuto rinunciare per ragioni di spazio”.
“Compiuto questo passaggio - ha continuato il Vice Presidente della Pallacanestro Cantù - ci siamo interfacciati con il Comune di Cucciago per capire quali erano le esigenze da soddisfare. Il Sindaco ci ha segnalato alcuni punti critici anche perché il nostro progetto prevede un’ipotetica capienza di 5800 posti. La prima richiesta imprescindibile era quella di trovare un’adeguata quantità di parcheggi. Abbiamo dunque compiuto uno studio degli spazi adiacenti alla Mapooro Arena e abbiamo selezionato dei terreni che potessero essere velocemente utilizzabili e funzionali. Abbiamo trovato un terreno che ci avrebbe permesso di risolvere il problema e abbiamo fatto una valutazione di mercato e un’offerta congrua. Il proprietario però ci ha chiesto 10 volte tanto. Preso atto della risposta ci siamo mossi per proseguire nel progetto. Siamo consapevoli che i tempi si allungano e che la trafila diventa più complicata. Ci stiamo lavorando ogni giorno, ovviamente mi auguro di risolvere la situazione,ma al momento questo è realisticamente lo stato di fatto”.
“Nel frattempo – ha continuato il dirigente bianco- blu – abbiamo cercato delle soluzioni adeguate per essere pronti nel momento in cui inizieranno i lavori. Abbiamo quindi preso accordi con il Sindaco di Desio visto che il Paladesio, dopo alcuni interventi, è ora disponibile e agibile per 6500 spettatori. Chiaro dunque che questa diventa per noi un’opportunità. Siccome non intendiamo spostare del tutto l’attività della squadra, stiamo cercando anche una palestra per allenarci e abbiamo parlato con il Sindaco di Cantù che ci sta aiutando in questo compito. Il Sindaco ha trovato delle soluzioni che non soddisfano perfettamente i nostri standard, ma abbiamo deciso di dedicare un piccolo budget per compiere delle migliorie negli impianti che potrebbero essere messi a nostra disposizione e che poi lasceremo alla città”.
“Dedico un ultimo pensiero – ha concluso Andrea Mauri - alla parte societaria. Abbiamo discusso con tutti i soci e, fra un paio di settimane, una volta fatti i piani per la stagione, verrà confermata l’attuale compagine pur con possibili cambiamenti di quote. Rimaniamo comunque uniti per aiutare Dmitry e portare avanti il progetto iniziato due anni orsono”.
La parola è dunque passata al General Manager della Pallacanestro Cantù, Daniele Della Fiori: “La mia premessa riguarda il budget. Si sono lette molte ipotesi, ma noi non abbiamo mai parlato delle cifre faraoniche che sono emerse in questi giorni. Stiamo facendo un’analisi dei costi e, in base agli introiti previsti, stiamo costruendo il budget per la prossima stagione partendo dall’ovvia considerazione che l’apporto del Presidente sarà fondamentale visto che il basket vive, come sappiamo, al di sopra delle proprie possibilità. In ambito sportivo ci sono poche novità perché il mercato è bloccato a livello europeo data anche la poca chiarezza sulla situazione delle Coppe. La scelta molto probabilmente sarà quella del 3+4+5, ma è ovvio che dovremo analizzare il tutto con il nuovo allenatore”.
“Sicuramente – ha continuato Daniele Della Fiori - metteremo il capitano al centro del nostro progetto. Abass ha un contratto ridiscusso a inizio della scorsa stagione che ha una durata di altri due anni. Questo doveva essere per lui il campionato della consacrazione viste anche le nostre risorse limitate e così oggettivamente è stato. Il contratto attuale prevede due uscite in caso di Eurolega o NBA. Noi abbiamo fatto una proposta di adeguamento sostanziosa ad Abass perché crediamo che quest’anno il giocatore abbia dato più di quello che ha ricevuto. Il ragazzo e la sua agenzia hanno preso tempo, come è lecito, visto anche che Abass sarà impegnato con la nazionale. La situazione attuale non ci costringe a scegliere in due giorni. E’ evidente che se arriveranno delle proposte che noi non possiamo garantirgli, sia a livello economico che sportivo, il giocatore sarà libero di prendere le decisioni che vorrà. Questo però è assolutamente normale come dimostrato per esempio l’anno scorso dalla vicenda di Andrea Cinciarini, capitano di una società molto seria e con grandi ambizioni come Reggio Emilia, che a fine stagione ha cambiato squadra per disputare l’Eurolega. Se Abass lascerà Cantù sarà per qualcosa di molto più grande per cui ci stringeremo la mano e ci faremo un in bocca al lupo reciproco”.
“E’ ovvio - ha concluso il General Manager canturino - che tutto ruoterà intorno alla scelte dell’allenatore. Il Presidente avrà voce in capitolo come succede in tante realtà. Questo però non vuol dire che deciderà o farà tutto lui. L’anno scorso, al di là dell’inizio in cui ci si è dovuti conoscere reciprocamente, ci siamo sempre confrontati sul mercato, pure se è chiaro che lui è un decisionista e non è molto abituato a quello che sono i tempi e la burocrazia in Italia. Una volta scelto l’allenatore quindi ci siederemo e inizieremo a programmare la prossima stagione”.
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