Sbezzi: Alessandro Gentile ha un contratto, vuole lo scudetto. Pascolo? A Trento è felice
Intervista esclusiva e a tutto campo con il noto agente: Dai suoi protetti ai temi caldi del basket italiano e non solo. E su Gerasimenko…
(Ciamillo & Castoria)
«Alessandro Gentile? Ha un contratto di tre anni. L’idea è andare avanti ma, come al solito, le somme si tireranno a fine stagione. E l’obiettivo si chiama scudetto. Questo è il suo unico pensiero». Così Riccardo Sbezzi, agente del giocatore e punto di riferimento del settore in Italia, si concede a Sportando per una lunga intervista sui temi caldi del basket italiano e non solo.
Partendo proprio da uno dei suoi assistiti di riferimento: «E’ stata una stagione strana, per molti giocatori che rappresento. E parlo di infortuni, che hanno colpito lui e il fratello Stefano, ma anche ad esempio Baldi Rossi, Cavaliero, Luca Vitali e Laganà. Rimanendo su Alessandro, bisogna ricordarsi che prima dello stop era capocannoniere di Eurolega. Poi, non essendo né Batman né Superman, anche lui necessita di tempo per recuperare». La sconfitta con Trento in Eurocup è stata bruciante, ma il giocatore ha risposto come al solito in prima persona: «E’ un ragazzo vero, quelle cose che sono uscite sulla Gazzetta dello Sport le aveva prima dette a noi. Era un gesto dovuto verso Armani, Proli e i tifosi in generale». Tuttavia prosegue un rapporto non sempre idilliaco con parte della tifoseria: «Siamo in Italia, la patria del tifo contro. Poi ci sono anche dinamiche che riguardano il rapporto tra società e tifoseria, e lui viene visto come il simbolo. Uno stato di cose che non mi piace, non posso negarlo. Ma questo è un ragazzo carismatico come il padre, sempre disponibile con tutti, amato dai più giovani più di chiunque altro. Solo questo conta, oltre alle sue grandi qualità».
Milano ha chinato il capo di fronte a Trento, ovvero la squadra di due giocatori molto discussi in positivo in questo periodo, Filippo Baldi Rossi e Davide Pascolo. Entrambi, ovviamente, sono nella scuderia di Riccardo Sbezzi: «Baldi Rossi stava giocando una stagione molto importante sino all’infortunio. Era molto funzionale per il gioco di Trento, perché con Pascolo e Wright creava un trio molto atipico di lunghi, capaci di giocare dentro-fuori con efficacia». Poi uno stop che comunque non ne pregiudicherà il ritorno in campo. Mentre Pascolo…: «E’ sempre al posto giusto nel momento giusto. Ed è un grande lavoratore che si sta costruendo anche un tiro alla Printezis. Oltretutto ha braccia lunghissime, e siccome nel basket si gioca con quelle, e non con la testa, vale più dei suoi 203 centimetri». Ovvio che, in questo caso, si possa parlare di mercato: «Potrebbe anche avere offerte in Europa, ma nella vita non bisogna sempre cambiare. Lui a Trento si trova bene, e la società è importante: per lasciarla, eventualmente, non ci penserà una, ma mille volte».
Intanto, fuori dalle mura di Milano o Trento, impazza la guerra tra Fiba e Euroleague: «Spero in una soluzione, perché è uno scontro di cui il basket non ha bisogno. Fiba è l’istituzione, Eurolega una struttura privata che non ha fatto bene, ma benissimo. Spero che la Fip possa lavorare ad una soluzione che non intacchi i club e la nazionale. Dipende dalle istituzioni stesse, non da un club piuttosto che un altro». Non sarà semplice: «Amo l’Eurolega, ma sono cresciuto con il diritto sportivo. Non siamo l’Nba, che ha altre basi. Se il Leicester vincesse il campionato inglese di calcio farebbe la Champions League. Ed è giusto così».
In tutto questo, in Italia, tra mille problemi, si fa quasi fatica ad ammettere una sensazione: il rilancio. «C’è una generazione di giocatori bravi e una Nazionale che ha riportato così interesse intorno al basket. Gli Europei, da questo punto di vista, hanno avuto un grande impatto. E devo dire che le regole ricoprono un ruolo cruciale: senza l’obbligo dei cinque italiani, Pascolo avrebbe giocato in Serie A? No, lo dico io, e ora è il top in valutazione in Eurocup. Un Alessandro Gentile, lui sì che avrebbe giocato a prescindere, ma anche Gigi Datome in passato ha lodato questa regola per la sua crescita». C’è solo un ma: «Gli impianti. Il vero problema sono gli impianti. A Reggio Emilia basterebbe una struttura come Desio per crescere».
E nel rilancio del basket può avere un ruolo un personaggio come Dmitry Gerasimenko? «Assolutamente sì. E’ un eclettico che ama il basket, e che dunque porta energia positiva se ben incanalata. Non lo conosco, non ci ho mai parlato, ma può essere un traino. Cantù ha il miglior pubblico di Italia, in un palazzetto nuovo, e con una squadra competitiva, dove potrebbe arrivare?».
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