Melvin Ejim, nuovo acquisto della Umana Venezia, è stato presentato oggi alla stampa (nella foto è con il presidente Federico Casarin): "Ho iniziato la stagione con la volontà di giocare in Nba e, poi, nel processo di sviluppo nella D-League, ho cercato la migliore soluzione per la mia stagione. Ho risposto subito alla chiamata di Venezia perché è una grande opportunità per me, anche perché avevo già confidenza con il campionato italiano, e non ci ho pensato due volte a sfruttare questa grande opportunità. Io penso che la mia miglior caratteristica sia la versatilità, sia offensiva che difensiva. A Roma sono stato molto soddisfatto di come ho ricoperto la posizione da “4”, posizione che ricoprivo anche nel College e ha quindi caratterizzato la mia formazione professionale come giocatore. Ma posso coprire sia la posizione di “3” che di “4”, sia in attacco che in difesa. Il campionato italiano è molto competitivo e di alto livello. L’anno scorso, nonostante abbiamo fatto una stagione che reputo buona, con Roma non siamo riusciti a raggiungere i play-off: sono venuto qui per farlo quest’anno, perché entro in una squadra molto competitiva, che punta ad entrare nei playoff. Sono molto motivato, perché è un campionato molto stimolante. Non vedo l’ora di iniziare e poter dare una mano alla squadra ed essere utile per arrivare a più vittorie possibili. Conoscevo Phil Goss, per averlo visto nel film di Bobby Jones che l’ha visto tra i protagonisti, ma conosco più o meno tutti i miei nuovi compagni, per averli affrontati da avversari nella scorsa stagione. E sono convinto di poter entrare in squadra ed avere confidenza con tutti i compagni. Ho scelto la maglia numero 3 perché è stato il mio primo numero al College, l’ho avuto a Roma e anche quest’anno. Non ha un significato speciale, ma il mio allenatore, al College, mi aveva consigliato di prendere un numero basso, perché sarei stato in alto nel roster. La mia famiglia è originaria della Nigeria, si è trasferita in Canada negli anni Sessanta e lì siamo nati io e mio fratello. Abbiamo ancora usi e costumi nigeriani, ma mi sento anche canadese ed essendoci nato e cresciuto, mi sento a casa in Canada. Ho fatto una partita con la nazionale nigeriana, ma non era una competizione Fiba, per cui non ne sono rimasto vincolato, e adesso gioco con la Nazionale canadese, di cui, tra l'altro, ho vestito la maglia un paio di anni fa a Trento contro Italia e Serbia. E giocare col Canada è molto stimolante, perché stanno crescendo nuovi talenti e c’è anche la competizione per entrare a far parte del roster. E giocherò la prossima estate il torneo preolimpico."
© Riproduzione riservata