Fabio Corbani: Dovremo imporre il nostro ritmo in un derby attesissimo
Le parole del coach di Cantù sul derby contro Milano
(Ciamillo & Castoria)
Il coach dell’Acqua Vitasnella, Fabio Corbani, ha incontrato i giornalisti alla vigilia del derby tra la sua formazione e l’EA7 Emporio Armani Milano: “Siamo in un momento discreto. Oltre alle vittorie abbiamo sicuramente acquisito delle sicurezze, abbiamo una consistenza difensiva maggiore e più fiducia nei nostri riferimenti, compresi quelli interni che sono una parte del gioco su cui stiamo lavorando e che obiettivamente non è ancora sufficiente. Quella di domani è una gara molto particolare perché è un derby attesissimo da tutti ed è una sfida eccitante con un palazzetto che ci aiuterà e spingerà in ogni momento. Affrontiamo una squadra che ha grande solidità e fisicità. Milano ha notevole stazza in tutti i ruoli e credo che cercherà di sfruttare questa caratteristica. Noi invece dovremo imporre il nostro ritmo e la nostra rapidità nei momenti giusti del match senza che questo ci porti ad accelerare le soluzioni oltre le nostre abitudini. La chiave della partita sarà la nostra capacità di alzare e abbassare la velocità in modo intelligente.
E’ stato difficile preparare la gara con l’arrivo di due giocatori nelle ultime due settimane?
Diciamo che è stata una situazione atipica. Noi conosciamo molto di più di Milano che di noi. Abbiamo un nuovo giocatore e abbiamo dimenticato che settimana scorsa abbiamo aggiunto Walter Hodge che, come è ovvio che sia, non è ancora inserito nei meccanismi della squadra. Non abbiamo ancora scelto chi salterà il match di domani perché noi dovremo rinunciare a un elemento nelle rotazioni oltre ovviamente a Langston Hall. Potremo avere assetti diversi e questo influisce sul piano partita. Direi insomma che è stata una settimana particolare. Di difficile non c’è niente visto che noi giochiamo a pallacanestro e cerchiamo di divertirci e di impegnarci il più possibile.
Dal punto di vista umano è difficile lasciare fuori un giocatore?
Molto. Creare un gruppo e credere molto nei giocatori dal primo all’ultimo giorno fa parte del mio modo di allenare. Una decisione del genere quindi non è semplice. Però è il mio lavoro ed è una mia responsabilità. Stiamo inserendo dei nuovi elementi e per le norme di eleggibilità a qualcuno devo rinunciare. La prima volta è stato più semplice perché Hodge ha un ruolo ben definito. Ora invece con tante armi a disposizione possiamo pensare a degli incastri differenti.
La tua prima impressione su JaJuan Johnson
E’ un ragazzo disponibilissimo con una bellissima attitudine. Un giocatore forte che conosciamo tutti perché è stato protagonista di una grande stagione nel nostro campionato con Pistoia. Dobbiamo ovviamente inserirlo nella squadra. La nostra è una pallacanestro discretamente di sistema e con i lunghi facciamo delle scelte particolari. Abbiamo tante situazioni sia contro la uomo sia contro la zona. Abbiamo dovuto quindi fornire moltissimi messaggi a JaJuan in soli due allenamenti per prepararlo alla gara di domani.
Milano domani sarà senza Alessandro Gentile.
E’ una cosa buffa perché i miei ex giocatori sparsi in Serie A realizzano sempre dei grandi canestri contro di me. Vista il valore di Alessandro ero terrorizzato che nel derby potesse quindi segnare 50 punti. La sua assenza mi lascia dunque più tranquillo. Ho grandissimo rispetto di Gentile e un rapporto bellissimo con lui, ma il fatto che non ci sia mi dà 50 pensieri in meno.
Chi è l’uomo che quindi temi di più dell’Olimpia?
Simon, che per me gioca a pallacanestro in maniera meravigliosa ed è pericoloso sia sul perimetro sia in avvicinamento. E’ un esterno che sa passare la palla e che ha corpo. Mi ha impressionato sin dalle prime gare in maglia EA7.