JaJuan Johnson a Cantù: è caos in Lega. Sette squadre sul piede di guerra
La Corte Federale deciderà giovedì. Sette squadre (Reggio Emilia, Cremona, Trento, Pistoia, Virtus Bologna, Torino e Pesaro) chiedono chiarimenti dal presidente della Legabasket Marino
(Ciamillo & Castoria)
E’ caos in Legabasket per il caso JaJuan Johnson.
L’ala, che ha un accordo con la Pallacanestro Cantù, ancora non è certo che possa giocare con la formazione brianzola.
A deciderlo sarà la Corte Federale che si riunirà venerdì alle 15.30 e non lunedì come inizialmente comunicato.
Sette squadre di Serie A, come riporta La Gazzetta dello Sport, sono pronte a dare battaglia al presidente della Legabasket Fernando Marino che potrebbe anche essere sfiduciato nella prossima Assemblea di Lega (Pesaro ha chiesto la convocazione di una Assemblea straordinaria).
La mossa della Pallacanestro Cantù è quella di pagare i 40.000 euro per passare al 3+4+5 rimanendo però con il 5+5 e quindi avere un visto in più (sono otto quelli concessi a chi utilizza il 3+4+5 sin dall’inizio della stagione e 5 per chi va con il 5+5).
Il problema nasce dal fatto che con il 3+4+5 sono obbligatori i 4 comunitari, che Cantù non ha nel roster (ha solo extracomunitari).
Come scrive La Gazzetta dello Sport, "Sulla provenienza degli altri 7 non formati in Italia, si sono venute a creare diverse interpretazioni, quella più estensiva riguarda la richiesta di Cantù, che ha solo extracomunitari e nessun comunitario, formulata al presidente Marino venerdì scorso e taciuta agli altri 14 club che hanno appreso della richiesta leggendo la notizia sulla Gazzetta di martedì".
Nel mentre, come aggiunge sempre Andrea Tosi su La Gazzetta dello Sport, è entrata in gioco anche la FIP che sabato ha inviato un parere favorevole sottoscritto dal Segretario Generale Maurizio Bertea su input del vicepresidente sempre della FIP Laguardia.
Con la tensione che stava salendo, Gianni Petrucci ha preferito congelare la questione lasciando l’ultima parola alla Corte Federale.
“Quello di Bertea è un parere personale che non fa legge. Tocca alla Corte Federale esprimersi in maniera inappellabbile” ha detto il presidente della FIP Petrucci a La Gazzetta dello Sport.
“Sono stupito dalla piega che ha preso questa vicenda. Il regolamento DOA parla chiaro. Abbimao richiesto il visto per Johnson con parere favorevole di Legabasket e FIP. E’ tutto regolare” dice l’amministratore delegato di Cantù Orthmann.
Reggio Emilia, Cremona, Trento, Pistoia, Virtus Bologna, Torino e Pesaro hanno chiesto alla Legabasket di chiarire e chiesto una assemblea straordinaria che potrebbe mettere in discussione sia Marino che la vicepresidente Anna Cremascoli.
“Vogliamo chiarezza. Non si possono cambiare le regole in corso d’opera. Sfiducia a Marino? Non è questo il motivo. Deve spiegare” ha tuonato Costa a La Gazzetta dello Sport.
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