Peppe Poeta: La Dolomiti Energia mi ricorda tanto una piccola Vitoria
Presentato il play azzurro: “Quando in estate ho saputo che Trento mi voleva ho subito detto al mio procuratore di chiudere”. Trainotti: “Tecnica, esperienza e leadership: ecco perché abbiamo voluto Peppe”
Per uno come Peppe Poeta, che alla maglia azzurra ha dedicato le ultime sei estati della sua vita, vedere l’Europeo da spettatore non è certo una gioia. Eppure, complice l’entusiasmo per l’inizio della sua nuova avventura alla Dolomiti Energia, il 30enne play campano non lo dà certo a vedere. Tirato nel fisico, carico a molla nel morale pensando alla stagione bianconera che verrà, Giuseppe domina la scena della sua presentazione alla stampa come conta di fare sul parquet del PalaTrento: con personalità contagiosa, lucida sicurezza e tutta la sfrontatezza di chi nella sua carriera ne ha viste tante, uscendone sempre a testa altissima.
SALVATORE TRAINOTTI (General Manager DOLOMITI ENERGIA TRENTINO): “Della esperienza, della leadership e della qualità tecnica che Poeta potrà portare in dote a questo gruppo, abbiamo già detto più volte da quando abbiamo ufficializzato il suo ingaggio. Dando il benvenuto a Peppe posso confermare che quella del doppio playmaker italiano è una scelta su cui abbiamo sempre puntato in questi anni e in cui crede molto anche Maurizio Buscaglia, che da tempo mi chiedeva di Poeta. Credo che sia per il club che per il ragazzo questa intesa sia arrivata davvero al momento giusto, complice le ambizioni e l’umiltà che entrambe le parti condividono nel proprio modo di vivere la pallacanestro”.
PEPPE POETA (Play DOLOMITI ENERGIA TRENTINO): “In estate, quando ho saputo che avrei avuto la chance di poter approdare a Trento, non ci ho pensato un attimo e ho chiesto al mio procuratore di chiudere il prima possibile, nonostante ci fossero ancora tempo e tante opportunità alternative da sondare. Questa è una società ambiziosa, solida, che non fa mai il passo più lungo della gamba ma guarda sempre avanti, grazie al grande lavoro del general manager e del coach. Alla Dolomiti Energia si punta da tempo sulla conferma di un nucleo di giocatori che siano zoccolo duro della squadra, dando continuità al lavoro tecnico e mettendo sempre i nuovi arrivi nelle migliori condizioni per capire subito come funzionano le cose. Ho avuto tante esperienze in Italia e all’estero, anche in grandi club, e posso dire che questa realtà è organizzatissima e non ha nulla da invidiare a società di grande tradizione. Trento mi ricorda per tanti aspetti una piccola Vitoria. Dal punto di vista personale, arrivo dal primo anno veramente difficile della mia carriera: a Teramo, Bologna e Vitoria tutto era sempre andato alla grande, e l’infortunio al ginocchio che mi ha fermato l’anno scorso mi ha fatto completamente perdere il ritmo partita. Dovrò lavorare per ritrovarlo, perché è da un anno pieno che non gioco 25 minuti, ma già dall’amichevole di ieri ho avuto sensazioni positive, mi sono sentito tonico, presente. La squadra, poi, mi ha entusiasmato: non per la vittoria, ma per l’approccio, la voglia di fare sempre l’extra-pass, di cercarsi coi compagni. La Nazionale? Ovviamente se dicessi che l’esclusione dall’Europeo mi è stata indifferente mentirei. Sono cresciuto con i ragazzi di questo gruppo, ci avrei tenuto tantissimo a esserci in occasione di un appuntamento così importante, ma ho capito perfettamente la scelta del ct e quindi tiferò Italia, sperando che da questo Europeo arrivi una chance importante per Rio 2016”.