GTG Pistoia: Intervista a Cinciarini sulla stagione
Il parere dell'italiano sulla stagione appena conclusa: rammarico per gli infortuni e un po' di delusione sul suo ruolo nella squadra
E così, in questo botta e risposta, non ci resta che analizzare quelli che sono i pensieri del "Cincia" con un'altra sensazione: se, come da contratto, Paolo Moretti rimarrà a Pistoia l'avventura del 5 biancorosso in via Fermi potrebbe già essersi conclusa dopo una sola stagione.
Cinciarini, partiamo dai bilanci come succede in questi casi: quello di squadra?
Tutti quanti sono, e siamo, soddisfatti di quel che abbiamo fatto dentro una stagione comunque complessa. L'obiettivo primario, quello della salvezza, è stato raggiunto per tempo e fino all'ultimo secondo della partita con Milano eravamo in campo con qualcosa per il quale lottare e non sarebbe bastato nemmeno battere Varese. Qua e là, durante il campionato, abbiamo perso delle partite per uno o due punti che, con qualche piccolo episodio diverso potevano essere a nostro favore e portarci ai playoff.
Per il Cinciarini giocatore, invece, una prima parte di campionato soddisfacente e poi l'infortunio: come l'ha vissuto?
Nel girone d'andata mi sembra di aver fornito il mio contributo alla causa ma poi sono subentrati vari problemi: prima la caviglia, poi appena ristabilito una influenza da 10 giorni ed infine il polpaccio che ancora oggi mi fa un po' male. Mi dispiace davvero tanto non aver potuto dare il tutto per tutto e questa situazione ha reso altalenanti gli ultimi match.
Le partite top e flop della sua stagione?
Al meglio direi in casa con Venezia e Roma, in negativo le trasferte di Cremona e Bologna dove venivo dal primo infortunio alla caviglia. Mi dispiace perché gli stop ripetuti sono arrivati nel momento decisivo della stagione.
In tutta onestà: alla luce di quanto successo, ancora convinto che Pistoia sia stata la scelta giusta?
Come ho detto più volte, in estate scelsi Pistoia non in virtù dell'offerta economica perché sul tavolo ne avevo anche di più alte, ma perché mi si prospettava un ruolo importante nella squadra e quindi ho accettato lasciando, ripeto, offerte più vantaggiose. Nel tempo, poi, mi sono adattato al ruolo che mi è stato chiesto con il passare delle partite anche se la mia posizione in questa squadra doveva essere un'altra: stabilità in quintetto-base, essere l'uomo d'esperienza di riferimento, pronto ad essere gettato nella mischia dei minuti finali per provare a risolvere le partite. Lo dico senza polemica, ma è andata in un altro modo ed allora ho messo da parte il mio interesse personale per aiutare la squadra.
Questo cosa significa: che l'avventura con Pistoia è già al capolinea?
Ho conosciuto ottimi ragazzi: con Amoroso avevo già giocato insieme, ho apprezzato da vicino Ariel Filloy ed anche con Magro è andato tutto per il meglio. Siamo stati 4 italiani che rappresentavano un forte collante nello spogliatoio. A me farebbe piacere restare (il suo contratto era annuale,ndr), non so cosa deciderà la società che prima dovrà pensare al ruolo di GM, poi l'allenatore, il budget e mille variabili. Se ci sarà la chance, c'è da valutare bene un progetto che preveda la presenza di uno zoccolo duro importante italiano come, da tanti anni, sta facendo Reggio Emilia o altre realtà come Cremona e Caserta.