Della Fiori: Ottimismo per i playoff. I giocatori ci credono
Le parole del DS della Pallacanestro Cantù a La Provincia di Como
Daniele Della Fiori, direttore sportivo della Pallacanestro Cantù, diventato papà di Camilla da pochissimi giorni, ha rilasciato una lunga intervista a La Provincia di Como.
Cantù è in lizza per uno degli ultimi due posti ai playoff che verranno decisi al fotofinish.
Ottimismo per i playoff. Perché questi giocatori, pur tra alti e bassi, mostrano di credere nell'obiettivo e di aver una gran voglia di lottare per raggiungere questo traguardo. La botta accusata a Venezia è servita a ricompattarci. Inoltre, è la classifica stessa a far capire che abbiamo chance reali e concrete. Purtroppo non dipende solo da noi. Perché anche vincendole entrambe, se pure Bologna e Pistoia faranno altrettanto, saremmo noi a restar fuori
Pronti per il rush finale. Dobbiamo esserlo! E non ci sono giustificazioni. Perché, al di là di qualche acciacco, siamo in salute. E perché, sotto l'aspetto mentale, è stata una stagione sul filo del rasoio con diverse gare a rappresentare via via una sorta di ultima spiaggia. Se all'inizio la squadra si è sentita un po' inadeguata per non riuscire a soddisfare le aspettative dell'ambiente, ora mi sembra che la pressione sia in grado di reggerla meglio. Insomma, è temprata. E "allenata" a venire a capo di queste sollecitazioni.
Metta World Peace. Non sono io a dover giudicare la bontà di questa operazione, semmai posso soltanto parlare di lui. È un giocatore che vuole sempre vincere, che ha innato il senso della competizione e della competitività, che vuole sempre esse-re il migliore non a parole ma con il lavoro quotidiano. Molto professionale, mette la pallacanestro al centro della propria vita. Posso dire che è unpiacere confrontarsi conlui anche perché è unapersona molto intelligente.
Cantù è in lizza per uno degli ultimi due posti ai playoff che verranno decisi al fotofinish.
Ottimismo per i playoff. Perché questi giocatori, pur tra alti e bassi, mostrano di credere nell'obiettivo e di aver una gran voglia di lottare per raggiungere questo traguardo. La botta accusata a Venezia è servita a ricompattarci. Inoltre, è la classifica stessa a far capire che abbiamo chance reali e concrete. Purtroppo non dipende solo da noi. Perché anche vincendole entrambe, se pure Bologna e Pistoia faranno altrettanto, saremmo noi a restar fuori
Pronti per il rush finale. Dobbiamo esserlo! E non ci sono giustificazioni. Perché, al di là di qualche acciacco, siamo in salute. E perché, sotto l'aspetto mentale, è stata una stagione sul filo del rasoio con diverse gare a rappresentare via via una sorta di ultima spiaggia. Se all'inizio la squadra si è sentita un po' inadeguata per non riuscire a soddisfare le aspettative dell'ambiente, ora mi sembra che la pressione sia in grado di reggerla meglio. Insomma, è temprata. E "allenata" a venire a capo di queste sollecitazioni.
Metta World Peace. Non sono io a dover giudicare la bontà di questa operazione, semmai posso soltanto parlare di lui. È un giocatore che vuole sempre vincere, che ha innato il senso della competizione e della competitività, che vuole sempre esse-re il migliore non a parole ma con il lavoro quotidiano. Molto professionale, mette la pallacanestro al centro della propria vita. Posso dire che è unpiacere confrontarsi conlui anche perché è unapersona molto intelligente.
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E. Carchia
@Sportando
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