Quintetto e sesto uomo di Serie A, giornata 27
Il settimanale appuntamento con quintetto e sesto uomo
Ecco il quintetto della giornata 27 di campionato. Anche oggi alcune novità:
Eric Maynor, PM, OpenJobMetis Varese: nella vita devi spesso confrontarti con tante critiche, specialmente se arrivi con le stimmate di quello che dovrebbe spostare e nelle prime partite fai fatica ad entrare in ritmo. La legge della natura e dello sport dice però che puoi migliorare il fisico, la tecnica, tutto, ma non il talento. E il talento di Eric Maynor è assolutamente fuori dalla media. Tanti problemi alle ginocchia, ma lentamente sta prendendo possesso della nuova squadra in cui è arrivato. Mai uscito dall'America sceglie di mettersi in gioco in Italia, in una situazione non facile e con una squadra che stava affondando pericolosamente. Alla sua dodicesima prova con la maglia rossa tutta la città ha capito che forse sarebbe il caso di rinnovarlo. 21 punti, 8 rimbalzi e 7 assist con cui irride (letteralmente) uno dei candidati all'MVP dell'anno passato. Varese sta risalendo la china, lui garantisce a Caja una perfetta traduzione del concetto creare-finalizzare. Ha trasformato prima Eyenga e poi sé stesso e a tre giornate dal termine di un'annata disgraziata, i tifosi di Varese per la prima volta sentono di aver conquistato un grande vittoria.
Ramel Curry, G, Acea Roma: cosa vogliamo dire di Nicola Alberani detto “l'uomo che non sbaglia mai (e se per caso capita non è colpa sua, ma in ogni caso rimedia subito)? Perdere Kyle Gibson sembrava la fine della stagione, ma lui pesca Ramel Curry e l'ex Panathinaikos da una tranquilla pensione sembra invece il fattore che svolta la stagione. La differenza tra lui è Gibson non è nei punti, ma nel modo e nel momento in cui riesce a metterli. Roma ha vinto cinque delle ultime sei gare e vede i playoff di nuovo vicinissimi. Contro una squadra molto più forte sulla carta, contro un giocatore dirimpettaio in enorme forma come Denmon, Curry estrae la prova perfetta: 17 punti, 7 rimbalzi, un recupero, 2 assist, 25 di valutazione, 26 di plus minus e nessuna palla persa: la sintesi perfetta di come dovrebbe comportarsi una guardia tiratrice quando gioca a basket. Il cervello e il basketball IQ non si vendono al discount...lui fortunatamente non ha mai avuto bisogno di cercarne uno su Ebay.
Christian Eyenga, AP, OpenJobMetis Varese: ed eccolo: l'uomo più migliorato della stagione dalla sua prima apparizione ad oggi. La mancanza di un playmaker vero lo obbligava spesso a portare palla e a mettersi in ritmo da solo: avere Eric Maynor genera una coppia che da sola basta a vincere qualche partita. Fa ancora più impressione, se si considera il momento nero di Rautins e l'altalenante rendimento di Jefferson, la prepotenza con cui Eyenga è salito a prima opzione offensiva della squadra. Contro Sassari in attacco sbaglia (e tanto: 7/19 al tiro e 5/10 in lunetta), ma se lui non fosse in campo questa partita anche contro la peggior Sassari dell'anno non sarebbe una sfida alla pari. Chiude con 20 punti, 9 rimbalzi e 10 falli subiti. Rakim Sanders prova a difenderlo, poi capisce che abdoica misteriosamente al ring e passa il resto della giornata a guardarlo. Se l'ex Turow non fosse stato così impreciso la gara sarebbe finita con largo anticipo e lui avrebbe scollinato i 40 punti in modo semplice semplice.
Landon Milbourne, A, GiorgioTesi Group Pistoia: qualcuno storcerà il naso per la scelta di mettere lui e non Shane Lawal con le sue 6 stoppate, ma la gara di Landon Milbourne è fondamentale per pemettere alla Giorgio Tesi di sovrastare un avversario sulla carta più lungo, più forte, più tutto (tranne che in atletismo). Ed è proprio sull'atletismo che Moretti vince la partita; Milbourne va a prendere in post basso i marcatori più piccoli e mette subito 12 personali punti per dare slancio alla squadra. Nel lungo momento in cui deve star fuori per problemi di falli fortuna sua la squadra è entrata in partita. Con il suo rientro coincide il break decisivo. Finisce con 19 punti in 19 minuti prima di uscire per falli. I lunghi della Grissin Bon hanno ringraziato sentitamente.
Dejan Ivanov, C, Pasta Reggia Caserta: sprecare una stagione da trascinatore assoluto con un filotto di sconfitte e con la retrocessione non piacerebbe a nessuno, specialmente alla Pasta Reggia Caserta (ormai ex visto che lo sponsor si disimpegnerà). Questo deve aver pensato Dejan Ivanov, che mette a segno una prova da assoluto MVP della settimana nel derby contro Avellino. 28 punti, 9 rimbalzi, 36 di valutazione con 11/16 dal campo. Anosike ed Harper di certo non sono difensori irresistibili, ma Ivanov fa letteralmente di loro quello che vuole e la chiave è tutta lì. Moore lo cerca a ripetizione, lui attira il raddoppio e muore inesorabilmente l'attacco. Prestazione chiave nella vittoria che vale una stagione. La salvezza ora sembra più vicina, comunque vada almeno lui non potrà dire di aver tirato i remi in barca. Sassari e Reggio Emilia diranno se la squadra ha ancora chance, l'ultima contro Pesaro potrebbe essere una gara drammatica.
SESTO UOMO:
Valerio Mazzola, AC, Granarolo Bologna: Mazzola nel suo essere giocatore è uno abbastanza continuo, ma che ogni tanto per non ben identificate ragioni esce dalla sua media per fare degli exploit pesanti. Contro Pesaro si tratta di una gara che vale una stagione anche perché i playoff sono molto vicini e il ritorno di Cantù e Roma sembra servito per rompere le uova nel paniere proprio sul traguardo. Mazzola spinge avanti la Virtus a 120 minuti dal termine con 18 punti, 11 rimbalzi e 26 di valutazione con 11 di plus minus (per uno che viaggia intorno allo zero non è proprio malaccio). Bologna rinviene in una gara complessa, con un Allan Ray spuntato (a proposito di lui: 29/81 dal campo da quando ha preso il rinnovo) grazie a una grande prova dall'arco e alla sua continuità. Valli ha fatto rendere al massimo un roster che nel complesso di fisico, tecnica e profondità non vale la posizione che occupa e si mette dietro diverse squadre più quotate...il suo rinnovo è stato più che meritato.