Stefano Sardara: Aradori al momento è fantabasket
Le parole del presidente della Dinamo e di Devecchi
Lo scorso anno con Biao avete aperto una finestra sul mercato cinese, è una pista ancora aperta?
“Assolutamente no, in questi giorni realizzeremo dei video sia in cinese che in arabo al fine di ampliare i mercati per la Dinamo e la Regione, consapevoli che oggi è imprescindibile passare per l'Asia. Per quanto riguarda l'aspetto sportivo ci penalizza il differente timing dei campionato, quando da loro inizia la stagione regolare noi stiamo ancora facendo la preparazione. L'anno scorso siamo stati molto fortunati con Biao ma ci rendiamo contro che ci confrontiamo con culture molto diverse che richiedono un tempo di maturazione diverso”.
In questi giorni ci sono stati alcuni rumors, siete intenzionati a ritornare sul mercato?
“In questi giorni è stato fatto il nome di Aradori, giocatore che conosciamo bene dal grande talento e per il quale non abbiamo mai nascosto la simpatia ma al momento è fantabasket; in realtà sarebbe più corretto parlare di inserimento futuro di un giocatore ma dobbiamo valutare con grande attenzione quest'eventualità. Noi ragioniamo di un giocatore che al momento non serve ma che potrebbe essere un tampone in vista di qualche imprevisto. Abbiamo in recupero Sosa, il cui infortunio richiede tempo. A oggi siamo abbastanza coperti, abbiamo più difficoltà forse nel reparto piccoli con giocatori che hanno ancora un minutaggio alto in vista dei prossimi impegni. Questa è una riflessione fatta nell'ottica per cui dall'8 di maggio chi c'è c'è”.
Dopo la gioia della Coppa Italia state attraversando forse il momento più difficile della stagione.
“Onestamente questa è una stagione che potremmo definire complessa, non è nostra cultura cercare alibi, né lamentarci per i risultati mancati ma siamo usciti dalle coppe europee con squadre che oggi giocano le finali e giocatori che sono nei migliori quintetti europei. Per il resto abbiamo giocato per qualche mese senza giocatori fondamentali, con infortuni importanti che hanno richiesto tempo. È un'annata molto complicata e, forse per la prima volta dalla mia gestione, abbiamo avuto molti infortuni di una atipicità devastante, solo Reggio ha avuto più sfortuna. Arriviamo con un po' di tossine da buttare giù e la Coppa Italia ci ha tolto tante energie. Ma se devo fare un bilancio ad oggi posso dire che abbiamo perso contro Milano e Reggio, due squadre forti e competitive che non a caso sono in vetta alla classifica, l'unica vera scivolata è stata contro Trento”.
Pensa ci siano stati errori nella costruzione della squadra?
“Sinceramente non credo si sia sbagliato qualcosa quest'estate, soprattutto dopo aver vinto due coppe. Tornassi indietro rifirmerei tutti i giocatori uno ad uno: l'anno scorso rivoluzionare la squadra è stato necessario perché con il ritiro di Travis dovevamo rifondare un roster costruita intorno a lui. Quest'anno ci siamo promessi di arrivare al 30 giugno e poi valutare il da farsi. Tra le variabili c'è anche la possibilità che i giocatori ricevano offerte migliori”.
In chiusura di conferenza anche un commento del Ministro della difesa biancoblu Jack Devecchi sull'imminente sfida con Varese, in programma domenica al PalaSerradimigni alle 18:15.
“Contro Varese ci aspetta una partita impegnativa, sotto le direttive di coach Caja questa squadra ha trovato un grande equilibrio aumentando la loro pericolosità. Sono intenzionati e determinati a raggiungere una salvezza sicura, noi arriviamo da due partite non brillantissime ma è ora di alzare la testa e dimostrare che cosa siamo in grado di fare”.
Ieri Milano ha interrotto la striscia di vittoria a Cantù.
“L'Olimpia ha dimostrato di essere una schiacciasassi, ieri sono inciampati a Desio ma resta comunque la favorita. Cantù ha dimostrato di poter fare bene e sarebbe una mina vagante ai playoff se riuscisse a confermarsi nella griglia”.
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