Riccardo Paolini (via Il Corriere Adriatico): “Nell'intervallo ci siamo parlati ed è cambiato tutto. Nei primi due quarti probabilmente eravamo fermi di testa e sulle gambe inizialmente, ma credo che molto del merito sia dei nostri avversari, visto che Capo d'Orlando ha iniziato la partita con una aggressività, che nelle mie poche partite di serie A non avevo ancora visto. Ci anticipavano qualsiasi ribaltamento di lato, ed erano aggressivi su tutto, andando a prendere ogni palla vagante, per poi correre in contropiede. Non ho visto le statistiche, ma l'Upea ha segnato tanti uno contro zero in contropiede, e questo significa che la loro intensità ha fatto la differenza nei primi due quarti. Secondo tempo? Abbiamo parlato tra noi all'intervallo. Le persone intelligenti non hanno bisogno che si alzi la voce, perchè capiscono. Se poi non riescono a fare, probabilmente ci sono altri motivi. Nell'intervallo ho stimolato i ragazzi sull'orgoglio personale, perchè non si può camminare per il campo, e cercare di vincere da soli. Ovviamente un finale così non ce lo auguravamo, sia noi che voi. Io per prima cosa voglio fare i complimenti alla squadra dell'Upea, alla società e ai tifosi, per quello che hanno fatto per tutta la stagione, visto che a mio avviso avete fatto dei miracoli. Io penso che l'Upea possa essere già salva, dopo le due vittorie esterne ottenute ad Avellino e Caserta. Noi avevamo tanta voglia di portare a casa questi due punti, e probabilmente questo aspetto ci ha impedito di giocare con fluidità nei primi due quarti, in cui eravamo veramente slegati sia in attacco che in difesa. Così durante la partita abbiamo dovuto cambiare tante cose, e mettere in ritmo tanti giocatori, che hanno subito un poco il clima che c'era, e la bellissima aggressività ed intensità agonistica che aveva l'Upea. Quindi faccio nuovamente i complimenti ai nostri avversari, e il 99 % del lavoro lo hanno fatto”.
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