Frosini: In questo modo non si può continuare. Ringrazio Milano che ci ha disintegrato
Le parole molto dure del DS della Pallacanestro Reggiana Alessandro Frosini
(Foto: Ciamillo & Castoria)
Anche il DS della Pallacanestro Reggiana, Alessandro Frosini, ha parlato ad Alessandro Prima Pagina dopo la sconfitta pesantissima subita al Forum d’Assago contro Milano.
Incontro con la squadra. Lunedì abbiamo avuto un incontro con lo staff e i giocatori alle ore 9, fino a dopo pranzo. L'AD Dalla Salda ha fatto un intervento, io e coach Menetti altrettanto e abbiamo fatto presente che pretendiamo un atteggiamento differente e un'abnegazione diversa. Il confronto è stato anche tra i giocatori stessi, con scambio di opinioni. Insomma il clima è stato abbastanza caldo... Era giusto trovarci subito per far passare il messaggio che in questo modo, con questo atteggiamento, non si può continuare. Non ci siamo di fatto presentati a Milano e non abbiamo fatto nulla di buono a parte i primi cinque minuti. Nessuno ha dato niente. Non so perché, ma non va bene. Permettetemi di dire una cosa però. Ringrazio Milano perché ha giocato per quaranta minuti e ci ha disintegrato sul campo; non si sono fermati e questo ha perfettamente messo in mostra quello che eravamo. Perdere di quindici o venti punti non sarebbe stata la stessa cosa, avremmo trascinato avanti il problema mentre questo divario lo ha evidenziato.
Motivi della disfatta. Nel gruppo c'è qualcosa che non va e questo pur avendo fatto un campionato splendido fino a questo punto. L'involuzione è iniziata da un po'. Con Cremona e Trento le vittorie hanno mascherato il problema, ma c'era qualcosa che non andava e non tornava. Pesaro e la Coppa Italia ci hanno aperto gli occhi definitivamente. Perdere a Milano ci sta, ma è stato l'atteggiamento totalmente rinunciatario che mi preoccupa; una resa inaccettabile senza mai scendere in campo. La giovane età della squadra, l'appagamento dopo una prima parte di stagione ottima, limiti tecnici o mentali. Forse, però, la colpa è anche mia per non essere intervenuto prima, o meglio: quando l'ho fatto, da qualche settimana ormai, gli interventi non sono stati recepiti. Tutto è in mano nostra ora, ma dobbiamo sbrigarci a cambiare testa. Deve cambiare la testa di qualche giocatore per poter uscire da questo momento, non succede magicamente. Il problema è che in questo ultimo mese tutti guardavano alle proprie statistiche; così non si va da nessuna parte. Nella prima parte di stagione abbiamo fatto bene, da sottovalutati, dove siamo arrivati ce lo siamo meritati, ma per crescere dobbiamo fare uno e due step avanti. Qualche giocatore ha avuto la presunzione di essere arrivato, di avere già uno status importante, ma non è qualche gara ben giocata a darti questo status. Questa è una squadra giovane con tre-quattro atleti di grande esperienza, come Kaukenas, Cinciarini, Diener e Lavrinovic. Gli altri non hanno dimostrato niente o quasi nella loro carriera.
(Foto: Ciamillo & Castoria)
Giovani e veterani. I giovani devono imparare ancora tanto, ma i veterani devono capire come integrarli, seguendo le loro energie e indirizzandoli in altri frangenti della gara. Siamo tutti sotto accusa.
Avellino. Occorrerà dimostrare che il messaggio è stato recepito una volta per tutte e giocare con il fuoco sacro che da un periodo a questa parte ci è davvero mancato. Non è possibile pensare di fare dei buoni playoff o chiudere la stagione con questo atteggiamento. Se i giocatori vogliono restare a Reggio devono capire che non bisogna solo pensare alle statistiche e all’attacco ma anche lottare in difesa e di orgoglio.
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