Venezia - Milano: analisi e pagelle
Importante vittoria per l'EA7 che avanza ulteriormente in classifica, lasciando Reggio e Venezia rispettivamente a 4 e 6 punti di distanza
Venezia (6,5): Da una parte non ha sfigurato dinnanzi ad una squadra di assoluto livello, dall'altra non è mai riuscita a dare l'impressione di poterla vincere. Una partita in cui il cuore e la grinta, sicuramente messi in campo dagli oro-granata, non erano sufficienti a colmare il profondo divario tra le due formazioni.
A finire sotto ai riflettori è sicuramente la regia, colpevole di una circolazione di palla lenta e poco fluida. In tutto ciò desta ancora qualche dubbio l'innesto di una guardia pura come Jackson, quando alla Reyer sarebbe servita una combo. Il settore lunghi inoltre, nonostante un Ortner in gran giornata, risente della perdurante mancanza di un pivot titolare in grado di completare l'austriaco sotto il profilo fisico-atletico. Da ultimo si evidenzia la bassissima percentuale ai tiri liberi (52%): un lusso che non ci si può concedere contro l'Olimpia.
Julyan Stone (7): gioca una partita devastante in difesa ed a rimbalzo, dimostrando di volerla vincere a tutti i costi. Chiude il match con 9 punti, 8 rimbalzi e 4 assist, lasciando però - come al solito - qualche lacuna nel play-making.
Hrvoje Peric (6): l'ala croata veniva da una settimana di influenza ed in effetti la sua prestazione non è parsa in linea con l'eccellente livello mostrato sinora. Riesce comunque a trovare la doppia cifra con 13 punti segnati, quasi per la metà dalla lunetta.
Phil Goss (8): se c'è un giocatore che ha tenuto Venezia in partita sino alla fine, questo è Phil Goss. Il capitano è stato il miglior realizzatore del match, con 21 punti a referto, ed ha sempre saputo reagire nei momenti di difficoltà. Importanti anche i suoi 9 falli subiti.
Jarrius Jackson (5-): "partitaccia" per Jackson che chiude addirittura con una valutazione di -7. La guardia ex Napoli e Cremona non è mai entrata nel match, commettendo 4 falli, segnando 0 punti (0/5 al tiro) e perdendo 2 palloni.
Michele Ruzzier (6): gioca a testa alta i suoi 11 minuti, senza eccellere, ma dimostrando comunque di proseguire nel trend positivo visto contro Roma. Peccato per i 2 liberi sbagliati nel finale.
Tomas Ress (6): si intuiva che per lui sarebbe stata una partita particolarmente difficile. Impossibile tenere Samuels in difesa e difficile bloccare Kleiza dal perimetro. Ad ogni modo Tomas mostra qualche lampo del suo talento con 2 stoppate ed una tripla nell'ultimo quarto.
Benjamin Ortner (7,5): gran partita per "Big-Ben" che chiude con 15 punti e 9 rimbalzi (con 7/9 da 2 punti e 0/2 dalla lunga distanza). In difesa, al pari di Ress, si è trovato in difficoltà ad arginare Samuels, svolgendo comunque il proprio lavoro con grande impegno.
Spencer Nelson (5,5): troppo indietro nella forma atletica per competere con una squadra come Milano. Nei suoi 7 minuti di gioco non è stato in grado di tenere le rotazioni difensive, mostrando difficoltà anche in attacco.
Jeff Viggiano (6+): 8 punti ed 8 rimbalzi per Jeff che, nonostante le discrete cifre, continua il vertiginoso calo rispetto alle prime partite di campionato. Le sue transizioni mancano molto a Venezia che, anche per via di un Peric sottotono, non è quasi mai riuscita a giocare in velocità.
Marco Ceron (n.d.): entra in campo per soli 2 minuti, lasciando a 0 tutte le voci statistiche.
Deividas Dulkys (5): anche il lituano si iscrive alla lista dei giocatori in forte calo. Salvo casi eccezionali, il suo attacco è esclusivamente basato sul tiro da 3 punti e, quando questo viene meno, il suo contributo diventa pressoché nullo.
Milano (7,5): È da molte stagioni che si parla di Milano come "la favorita", ma mai come quest'anno la squadra meneghina è stata in grado di confermare sul campo il proprio strapotere. Venezia si poneva - almeno sulla carta - come una delle possibili rivali, ma l'Olimpia si è rivelata di un altro livello, senza nemmeno apparire affaticata nel svolgere le proprie mansioni. La schiera di giocatori in grado di cambiare una partita è davvero lunghissima e, anche con le assenze di Gentile e James, hanno subito risposto presente i vari Ragland, Hackett, Brooks, Samuels e Kleiza.
Anche a volersi sforzare, appare difficile trovare qualche difetto a quest'Olimpia, completa in ogni ruolo ed in ogni situazione di gioco. Se nella prima fase di campionato la regia non sembrava al massimo, c'è da dire che con il ritorno di Hackett e la grandissima crescita di Ragland anche il settore play si conferma di alto livello. Resta da capire chi - ammesso ci sia qualcuno - possa realmente fermare questa corazzata.
Joe Ragland (7,5): si parlava appunto della sua crescita e, contro Venezia, si è confermato confezionando una partita di gran spessore. Segna 16 punti, subisce 4 falli e smezza 2 assist in 26 minuti di impiego, stroncando i lagunari a suon di triple.
MarShon Brooks (8): 15 punti, 8 rimbalzi, 2 assist e 22 di valutazione in soli 17 minuti. Già, avete sentito bene: 17 minuti. Come mai così pochi? Probabilmente bastava così.
Bruno Cerella (6,5): 12 minuti in cui alza il ritmo difensivo di tutta la squadra per un giocatore che farebbe comodo a qualsiasi squadra del campionato.
Nicolò Melli (5): non è sembrata proprio la sua partita. 16 minuti in cui si macchia rapidamente di 4 falli, non torva nemmeno un rimbalzo e segna 2 punti. La valutazione finale dice -1.
Trenton Meacham (5,5): prova non di particolare impatto per Trenton, che comunque prova 4 punti nei 12 minuti concessigli da coach Banchi.
Linas Kleiza (7): a vederlo in campo pare non faccia niente: corre poco, non si affanna ed esprime un basket decisamente statico. Poi quando gli arriva la palla in mano fa capire in un secondo il motivo delle sue oltre 400 presenze in NBA: tira sempre al momento giusto e, anche quando le percentuali non sono alte, risulta tremendamente pericoloso.
Daniel Hackett (8+): prestazione a tutto tondo per Daniel che, dopo i lunghi mesi di assenza forzata, si guadagna la palma di MVP in una partita importante. Nella gara contro l'Umana 15 punti, 9 rimbalzi, 2 recuperi e 5 assist per una valutazione di 28.
Samardo Samuels (7,5): viene accreditato da molti come il miglior centro del campionato e, anche contro la Reyer, non perde l'occasione per dimostrarlo. In 30 minuti trova 18 punti, tutti di mestiere e di posizione, come solo lui sa fare. Come unica pecca, una difesa troppo permissiva nei confronti di Ortner.
David Moss (6): perché dare la sufficienza ad un giocatore che in 20 minuti non segna, perde un pallone, commette 4 falli e cattura solamente 3 rimbalzi? Chi lo conosce non ha bisogno di spiegazioni: il suo approccio difensivo ha sempre contribuito alle fortune della propria squadra e con Venezia non ha fatto eccezioni.