Venezia - Avellino: analisi e pagelle
Entriamo nello specifico del match disputatosi al Taliercio domenica sera
Venezia (7-): Dopo i due stop consecutivi - contro Sassari e Capo d'Orlando - la priorità era vincere e la Reyer ci è riuscita. Ad avere la peggio è stata una squadra molto insidiosa come Avellino, costruita per mirare alle prime posizioni in classifica.
Il match si è rivelato intenso e combattuto, con l'Umana che ha visto concretizzarsi la vittoria solo negli ultimi minuti. Da parte di Venezia si è potuto notare un eccellente lavoro difensivo svolto nei confronti dei lunghi avversari (Anosike, Harper e Trasolini), a cui si è contrapposta, però, una difesa meno serrata verso gli esterni (Cavaliero e Banks su tutti). L'attacco non è parso particolarmente fluido ed i problemi in regia sono stati superati dalle molte iniziative personali di Peric.
Julyan Stone (6+): 26 minuti in campo con 7 punti (2/7 al tiro), 5 rimbalzi e 3 assist. L'arrivo di Jackson ha senza dubbio allungato le rotazioni, ma la regia - al pari di prima - continua a gravare sulle spalle di Goss. Buono invece il lavoro difensivo da parte di Julyan.
Hrvoje Peric (8,5): si aggiudica per l'ennesima volta il titolo di MVP e, per lunghi tratti, si rivela l'unico giocatore in grado di sbloccare l'arrugginito attacco reyerino. I numeri parlano per lui: 28 punti (13/16 dal campo), 9 rimbalzi, 3 recuperi e 4 falli subiti per una valutazione di 36.
Phil Goss (6,5): 14 punti, 5 falli subiti e 5 assist per una partita che, senza le 5 palle perse, sarebbe di assoluto spessore. I palloni persi dal capitano sono addirittura il 33% rispetto a quelli di squadra ed evidenziano un play-making a tratti confusionario.
Jarrius Jackson (7+): era difficile aspettarsi un esordio migliore per l'ex Cremona che mette a referto 11 punti con 2/3 da 2 e 2/3 da 3. Pochi errori per un giocatore che è entrato in punta di piedi, ma ha saputo segnare canestri fondamentali.
Michele Ruzzier (5,5): spiace dover segnalare il continuo calo del play triestino che in 5 minuti totalizza una valutazione di -3 e dimostra non poche difficoltà difensive.
Tomas Ress (7): entra in campo con la febbre e, in assoluto silenzio, riesce in uno dei compiti più difficili: arginare Anosike. In 21 minuti di utilizzo cattura 7 rimbalzi, rifila 3 stoppate e trova 2 assist, per una partita di grande efficacia.
Benjamin Ortner (6+): inizia molto bene, segnando rapidamente 6 punti, poi, al ritorno, non entra più in ritmo perdendo qualche palla di troppo e non trovando più il canestro. Da non sottovalutare comunque l'energica difesa, anche se gli è costata 4 falli in 15 minuti.
Spencer Nelson (n.d.): entra in campo 6 minuti in cui riesce a fare davvero poco. Si preferisce non valutarlo anche in considerazione dei problemi al polpaccio che ne hanno condizionato l'utilizzo.
Jeff Viggiano (6): insieme a Ruzzier, anche Viggiano è uno degli atleti dell'Umana in forte contrazione. Contro Avellino trova solamente 5 punti in 18 minuti, anche se ha il "merito" di prendersi poche conclusioni (2/4 dal campo). Buono il +/- di 17, il più alto della partita.
Deividas Dulkys (6+): ennesimo match senza né alti né bassi per la guardia lituana che in 19 minuti trova 8 punti, frutto di un 2/5 dalla lunga ed un 1/1 dalla media. Impatto difensivo altalenante.
Avellino (6+): anche se non è arrivata la vittoria, va comunque notato che - rispetto al match perso in casa contro Varese - gli uomini di Vitucci sono scesi in campo con una diversa combattività. Fino alla fine le squadre sono rimaste vicine, con gli irpini che si sono affidati ad un Cavaliero particolarmente ispirato. Sicuramente è mancato l'apporto dei lunghi, solo in parte scusato dalla buona difesa dell'Umana: Anosike, Harper e Trasolini segnano in tutto solamente 12 punti, lasciando un pesante fardello agli esterni.
Grosse difficoltà anche in cabina di regia dove Gaines ha trovato 1 assist in 31 minuti e Cadougan 0 nei suoi 7 minuti di gioco.
O.D. Anosike (5): aveva contro degli avversari che pagavano una differenza pazzesca sul piano atletico, ma il lungo ex Pesaro non è stato assolutamente determinante, arrendendosi troppo mollemente all'esperto lavoro difensivo di Ress ed Ortner.
Sundiata Gaines (5): a non funzionare è stato l'intero asse play-pivot, con Gaines che - nei 31 minuti di gioco - è sembrato tutto tranne che un playmaker. Chiude con 12 punti (4/10 dal campo), 2 rimbalzi ed 1 assist, per una valutazione di 4.
Junior Cadougan (6-): nei 7 minuti concessigli da Vitucci ha attaccato discretamente bene, trovando 4 punti e sfruttando a dovere il mismatch con Ruzzier. Per quanto riguarda la regia, invece, è parso in difficoltà al pari di Gaines.
Adam Hanga (7+): giocatore che sta facendo parlare molto di sé e che, anche al Taliercio, mette in mostra la sua straordinaria completezza. I numeri la descrivono bene: si tratta di 11 punti, 7 rimbalzi e 5 assist per uno dei migliori in maglia Avellino.
Adrian Banks (7): quando si parla di esplosività non si può non pensare a Banks che, anche contro Venezia, si conferma molto pericoloso. Segna infatti 16 punti, subisce 6 falli e trova 2 assist, totalizzando una valutazione di 19.
Daniele Cavaliero (7,5): c'è poco da dire, se non che la resistenza di Cavaliero meriterebbe un riconoscimento. L'ultimissimo a mollare, forse perché non molla proprio, e l'unico in grado di caricarsi la squadra sulle spalle nei momenti più bui.
Riccardo Cortese (6): resta in campo per 8 minuti in cui si prende 3 buone conclusioni che, con un po' di sfortuna, non trovano però il fondo della retina. Poco cercato dai compagni, quando, in una serata da 4/17 dalla lunga, il suo apporto poteva fare comodo.
Marc Trasolini (5,5): 11 minuti in cui trova solamente 2 punti ed 1 rimbalzo, commettendo però 3 falli. Non ha mai dato l'impressione di essere entrato nel match.
Justin Harper (5,5): aveva tutto per fare la sua partita, ma, nonostante una discreta partenza, ha tremendamente sofferto Hrvoje Peric. In attacco si è ostinato al tiro, senza volersi imporre sotto canestro, dove i suoi mezzi fisici l'avrebbero sicuramente visto avvantaggiato.