Sardara a Sportitalia: Vittoria Supercoppa inaspettata ma ci speravamo
Le parole del presidente della Dinamo Sassari
(Foto: S.Madau)
All’indomani del trionfo in Supercoppa contro l’Olimpia Milano, Stefano Sardara, presidente della Dinamo Basket Sassari, è intervenuto nella trasmissione di Sportitalia “SI Basket”, condotta da Valentina Vignali.
Grande vittoria ieri sera. Ve l’aspettavate o siete rimasti un po’ sorpresi?
“Ce l’aspettavano no, ci speravamo sì, perché comunque era una grande occasione per noi, abbiamo preparato la partita per cercare di portarla a casa, i ragazzi ci credevano e quindi la partenza è stata quella che ci aspettavamo, quella che speravamo. Poi devo dire che nel primo quarto sono stati veramente perfetti”.
Ma come avete fatto a costruire una squadra così competitiva e così forte in poco tempo? Avendo perso tra l’altro due giocatori fondamentali in un nucleo forte come i cugini Diener….
“Questo è merito di Federico Pasquini, che insieme a Meo Sacchetti ha messo su un roster in parte anche diverso a quelle che erano le caratteristiche dello scorso anno, senza però mai venir meno alla filosofia di gioco che si è confermata. Oggi sicuramente c’è più intensità, c’è più fisicità, ma era necessario per affrontare poi l’Eurolega”.
E’ naturale fare paragoni adesso tra questa squadra e quella dell’anno scorso. Con quella dell’anno scorso avete vinto la Coppa Italia, con questa avete vinto la Supercoppa. E ci sembra che al di là dei giocatori che mancano rispetto all’anno scorso, questa squadra possa essere un po’ più duttile e più profonda, quindi vi può permettere di raggiungere un livello ancora migliore di gioco…
“Sì, è giusto, nel senso che oggi se vai a guardare i tabellini a fine partita ti rendi conto che il minutaggio è molto più spalmato su più giocatori, perché ora ne abbiamo 12 veri. Ma anche i punti, quindi le responsabilità sono egualmente suddivise, così i rimbalzi, gli assist. Poi ti capitano e mi auguro capitino spesso, le grandi partite come ha fatto ieri Dyson. Ma anche di Sosa, di Lawal, di Todic, cioè, li devo nominare tutti, perché poi hanno fatto una grande partita tutti. Questa credo possa essere l’arma in più di Sassari per la nuova stagione”.
Adesso coach Sacchetti fa un po’ il pompiere, dicendo che è solo una partita, che non vuol dire nulla. Quanto la vittoria di ieri però vi dà consapevolezza, morale, per affrontare ancora più convinti il campionato e l’Eurolega?
“Secondo me, Meo, più che fare il pompiere, ragiona nella maniera corretta, nel senso che noi oggi dobbiamo essere bravi a resettare quello che è successo ieri, facendone però allo stesso tempo tesoro, perché ci dà la consapevolezza che se lavoriamo e abbiamo l’approccio giusto, questa squadra ha le potenzialità per raggiungere dei grandi risultati. Poi il grande risultato non vuol dire sempre vincere, vuol dire anche magari giocare una bella stagione e togliersi delle grandi soddisfazioni. E ovvio che poi se riesci a vincere, ti arriva una benzina in più che ti dà una spinta molto più forte”.
Come vi avvicinate al grande appuntamento dell’Eurolega? E a livello logistico avete studiato degli accorgimenti? Pensate di partire il giorno dopo la partita o cose di questo tipo?
“Per quanto riguarda l’approccio, è un approccio umile, come deve essere per una società che partecipa per la prima volta ad una competizione così importante, perché il nostro obiettivo in Eurolega è innanzitutto non sfigurare e poi soprattutto cogliere l’occasione di fare una competizione così importante non solo da un punto di vista sportivo ma anche societario, perché l’organizzazione, la scuola, dell’Eurolega assomiglia molto ad un master post-laurea. Noi vogliamo approfittarne per far crescere il livello di tutto il club in maniera importante, quindi è una grande opportunità. Per quanto riguarda la logistica, diciamo che eravamo abbastanza allenati dall’esperienza Eurocup, che ci ha consigliato di fare tesoro della trasferta, quindi magari di associare le trasferte con i giorni in più fuori, piuttosto che aggiungere più voli, perché così si arriva decisamente stanchi. Ovvio che quest’anno, rispetto alle scorse edizioni, c’è la Russia, che tra l’altro noi frequenteremo per ben tre volte, che un po’ ci renderà le cose ancora più difficili, perché i collegamenti non sono gli stessi del resto d’Europa. Però, insomma, ci preoccupa in maniera moderata”.
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