Sacchetti: Altra serataccia al tiro ma oggi ho visto cose non belle
Meo Sacchetti critico in sala stampa
Meo Sacchetti: "Meglio che mi facciate voi delle domande. Dico solo questo, Milano è una grande squadra, sono bravi, forse non hanno bisogno di qualcosa in più, probabilmente la vincevano lo stesso. Non sono sicuramente un tipo che si lamenta però oggi ho visto delle cose non belle, una squadra come Milano doveva meritarla per i fatti suoi la vittoria. Mi ha lasciato un poco così. E vi dico che l’ultima palla, quella che poi hanno dato a noi, che poteva servire e non è servita, è stata l’esatta indicazione che un arbitro è andato a rimangiare la parola di un altro arbitro, perciò ho detto quello che dovevo dire. Abbiamo avuto un'altra serataccia al tiro, sembrava la fotocopia della penultima partita, non abbiamo fatto canestro, siamo stati attaccati con le unghie e con i denti, sperando di avere sempre una fiammata, abbiamo anche avuto dei tiri aperti che non abbiamo segnato. Non so se era nervosismo o cosa, il fatto è che non facevamo canestro. Abbiamo cercato di tenerli lì con la speranza che ci arrivassero i nostri cinque minuti, non sono arrivati ma siamo arrivati a giocarcela. Un allenatore deve anche capire quando i propri giocatori danno quello che hanno. Non ho visto gente che si è tirata indietro stasera, perciò sempre il solito discorso, dall’altra parte c’è una difesa fisica, forte. Ci sarebbero tante cose da dire ma non è nel mio stile, ho già tirato troppo fuori di quello che dovevo dire, non ho voglia di tirare fuori altre cose perché direi cose non belle. Milano è una bella squadra, non ha rubato niente. Adesso andiamo a dormire, voglio rivedermi la partita, magari rivedendola a freddo ci rimangiamo tutto quello che abbiamo detto. Vi dico subito che l’ultima palla dove c’è stato l’istant replay, Gentile mi ha detto l’ho toccata io Meo, quando stava già andando in difesa, io non so in televisione cosa hanno visto, però la palla l’hanno comunque data a loro. Si sarà sbagliato Gentile. Questa voglio vedermela in televisione perché se un giocatore avversario ti dice che l’ha toccata lui per ultimo, ci credi".
Di A. Brozzu
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