E se fosse Carlo Recalcati il nuovo presidente di Legabasket?
Il bisogno di valori all’interno delle istituzioni
Non ha risparmiato espressioni perentorie il coach milanese verso la sua dirigenza marchigiana. Semplicemente a descrivere la realtà di una società che, per la seconda stagione consecutiva si è confermata inadempiente verso i propri tesserati, dunque inequivocabilmente scorretta poiché una volta può capitare, due no. Una società che, di fatto, non ha prodotto elementi concreti atti a smentire le accuse del coach. Il coach, il Charlie nazionale, che, ad ogni buon conto, dopo avere resa nota pubblicamente la verità (già di per sé fattore sempre apprezzatissimo da ogni essere umano), decide di proseguire e, traendosi dietro alla maniera dei discepoli la maggior parte dei suoi giocatori (gli altri se ne sono andati approfittando di offerte migliori pervenute dal mercato), ne spiega pubblicamente le ragioni: “Ci sono persone che hanno sottoscritto e pagato l’abbonamento; questi hanno il diritto di assistere ad uno spettacolo degno sino al suo completamento concordato”. Domanda: “Chi altri il pubblico dello sport gradirebbe ai vertici del movimento? Quale altro tipo di persona?
Ed i proponimento dichiarato, Carlo Recalcati lo ha fatto seguire da atti concreti, anzi di più. Al tempo della prima dichiarazione riportata sopra, disponeva ancora dell’organico completo. Successivamente, ogni poco si verificava la dipartita di un giocatore; iperbolicamente, ma neppure troppo, più giocatori se ne andavano più risultati arrivavano. E lui, come la spiegava? “Chi è rimasto dà il 110%”. Il coach, con i suoi valori, aveva contagiato davvero i giocatori rimasti.
Arriva l’ultimo turno di campionato. Mancano 2’ all’ultima sirena stagionale. Luca Campani sigla il vantaggio dei suoi. Anche l’ultimo traguardo, la salvezza, sembra acciuffato. Jason Rich non ci sta. La Sutor retrocede.
Recalcati ed i suoi giocatori, però, no. Agli occhi di nessuno degli appassionati risultano essere gli ultimi della classe. Al contrario: alla luce della qualità del campionato disputato, c’è chi vuole Luca Campani e Daniele Cinciarini in azzurro. Altri candidano Carlo Recalcati per la palma di migliore allenatore della stagione. Perché? Pur rimanendo una realtà l’elevata qualità del rendimento avuto, nessuno ha fatto davvero meglio di loro sul piano tecnico? Macchè! Sono i valori insiti nelle persone che hanno rapito gli appassionati! La gente è affamata di valori! E lo sport è valori!
Nella conferenza stampa nel dopo partita della scorsa domenica, malgrado fossero trascorsi solamente pochi minuti dalla retrocessione della Sutor, si è ammirata la compostezza delle dichiarazioni del galantuomo Carlo Recalcati: non una polemica, ma solamente elogi ai suoi ragazzi. I valori sportivi, appunto.
Una levatura di una nobiltà tale da strappare l’encomio dei presenti alla conferenza. La reazione di Recalcati alle congratulazioni spontanee? Modesto, addirittura imbarazzato, come a dire: “Parole, le mie, che non mi pare abbiano valore particolarmente rilevante, che non mi pare debbano suscitare tanta meraviglia”.
A conferenza stampa ultimata, usciamo dalla sala ed incontriamo Daniele Cinciarini. Ancora stregati dallo stile di coach Recalcati, gli riferiamo di quanto visto e sentito. La replica di Daniele? “Lui è sempre e ovunque così”.
L’indomani Dimitri Lawers riferisce del discorso presentato in privato da Recalcati ai giocatori, commentandolo come segue:
“Le parole di Coach Recalcati in spogliatoio dopo la sconfitta sono state il più grande momento di sport che ho vissuto nei miei primi 35 anni di vita. Questo momento ci appartiene e ce lo teniamo stretto per continuare a crescere come persone prima che come atleti. Coach, hai tenuto compatto un gruppo di persone eccezionali attraverso tutte le difficoltà e ci tenevamo tanto a ridarti quello che era il nostro scudetto, la salvezza sul campo. Grazie di cuore a te, a tutti miei compagni e tutte le persone che vogliono bene a questa Sutor, comunque vada quest'anno rimarrà nel mio cuore”.
E' chiaro il concetto? Non è lo stile di facciata, lo stile della circostanza ufficiale. Questa è la persona di Carlo Recalcati.
In realtà non deve mai essere altrimenti, ma purtroppo la società si è abituata al contrario, al male. E allora, si vuole veramente riprendere l’imbarcata accusata recentemente dal movimento?
Non importa se Carlo Recalcati accetterà, ma gli si formulerà l’offerta della poltrona di Presidente della Legabasket?
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