Pistoia - Caserta, Pare che…
Come è stata vissuta la sfida playoff tra Pistoia e Caserta
...che a Pistoia questa partita la sentissero giusto un pochino.
I biglietti sono stati fumati in meno di due ore alle 6 del mattino del primo giorno di vendita ed i rimanenti, custoditi in cassaforte fino al momento della vendita, siano spariti la domenica mattina con apertura della biglietteria alle ore 10.30 e gente che era appostata dalla settimana prima pensando fosse la fila per il lancio della Playstation 5.
…che anche a Caserta fossero abbastanza carichi.
Si parla di circa 400 casertani al PalaCarrara con bandiere, striscioni e mozzarelle di bufala al seguito che sono arrivati, hanno fatto un gran tifo per due ore e se ne sono andati tra gli applausi del pubblico di Pistoia che sarà anche fatto di gente scorbutica, ma la passione vera la riconosce e la premia. Chapeau.
...pare che, anzi, qui purtroppo non pare, questo e’ tristemente fin troppo vero: un collega e tifoso, Marco Mungai, di soli 22 anni è rimasto vittima di un incidente d’auto nella notte prima dell’incontro, e onestamente il groppo alla gola è venuto a tanti. Perchè a 22 anni ci sono ancora tante partite da guardare e tanta vita da vivere… e il saluto commosso della curva Pistoia, che quasi chiedeva “scusa” alla città per non aver voluto scherzare (era programmata una “goliardata” con le parrucche afro colorate per scopo benefico) è stato da occhi lucidi.
Un saluto a Marco, ci si rivede su qualche altro campo.
...che prima della partita, la curva - nell’eventualità che questa fosse l’ultima partita della stagione - ha voluto rendere onore al capitano, simbolo ed immagine della pallacanestro italiana degli ultimi 20 anni e “uomo vero”, come dichiara lo striscione. Si, perchè Giacomo “Gek” Galanda non è solo un giocatore di pallacanestro: è un campione. Una di quelle persone che usano la propria posizione di “modello di ruolo” nei confronti di tanta gente che lo ha visto per tanti anni sfilacciare retine in giro per l’italia e tanti giovani che lo ammirano adesso per portare un messaggio positivo per il basket e per lo sport in generale, e ormai non si contano più le iniziative benefiche e di istruzione a cui direttamente o indirettamente ha preso parte. “Vent’anni da grande campione, una vita da uomo vero”, ci sentiamo di ribadirlo. Solo applausi.
...che la Pasta Reggia fosse venuta a Pistoia con l’intenzione di giocarsela per davvero.
L’inizio di partita è stato davvero a brutto muso, con tanta difesa bassi sulle gambe e qualche accenno di press che ha mandato un po’ in confusione i giocatori di Pistoia.
...che il pubblico di Pistoia avesse sentito già alla fine del primo quarto che la serata potesse essere di quelle giuste, quando Meini, che s’era scordato i calzini a casa, andandoli a prendere s’e’ reso conto di avere il pallone di gara in macchina, ha tirato da casa sua e l’ha anche messa dentro.
...che nella sfida tra i due allenatori, all’intervallo Molin avesse Moretti alle corde. La girandola dei cambi aveva tirato fuori dalle panchine qualche giocatore che sul momento non aveva esattamente risposto “presente” (Galanda in primis: nei suoi primi minuti sul parquet s’era fatto scippare un paio di rimbalzi da dietro da Michelori e aveva attentato alla salute del tabellone del PalaCarrara dalla mattonella-Galanda, cosa che aveva fatto scendere il dow-jones di un paio di punti) e gli ultimi 5 minuti di secondo quarto hanno visto un improbabile quintetto di Pistoia con JaJuan Johnson da numero 5 e un sacco di piccoletti a girargli d’intorno che ha subito un 12-2 di parziale per il temporaneo +2 di Caserta al riposo
...che JaJuan Johnson e Deron Washington, a parte un paio dei “soliti” alley-oop del primo, non fossero presentissimi: tanti tiri sbagliati del primo, un po’ di confusione del secondo, riscattate da una buona percentuale ai liberi e da tanta - marmorea - difesa
...che a un certo punto sia Caserta che Pistoia hanno capito che la partita si vinceva in difesa, e hanno dato un giro di vite: sotto il canestro di Pistoia Ed Daniel è stato visitato dallo spirito di Wilt Chamberlain che dichiarava “no more layup in here!” e dalle parti del ferro casertano non ci si avvicinava nemmeno, grazie ad una zona estremamente chiusa sotto e Moore e Roberts che hanno arpionato una discreta quantità di rimbalzi (23 in due)
...che Gibson avesse fatto tardi, la sera prima, a guardare in TV sulla rete locale di Firenze lo speciale su Massimo Mattolini, detto “saponetta” (indimenticato portiere della Fiorentina degli anni 70 con un soprannome tanto iconico quanto significativo) e che ne avesse voluto emulare le gesta, non controllando un singolo passaggio in modo “pulito” per tre quarti di partita
...che Mordente avesse lasciato la dentiera sul pullman: unico della sua squadra con valutazione negativa ed un impatto sulla partita, in 20 minuti giocati, simile a quello della succitata dentiera. Sul pullman, appunto.
...che Molin abbia a un certo punto esagerato con i cambi e che si sia scordato in panchina l’unico dei suoi ad avere una serata ispirata al tiro da fuori (visto che da sotto si segnava poco) e Scott - di gran lunga il migliore dei suoi con 15 punti in 19 minuti, 7 rimbalzi e 4/6 da tre - meritava certamente più campo e meno pino.
...che Galanda, nell’intervallo tra il primo ed il secondo tempo, abbia aperto il portafogli e guardato la patente. Ricordatosi di chi era, rientrando in campo ha ripreso possesso dalla mattonella-Galanda, segnando una tripla di importanza capitale per il momento in cui è arrivata, recuperando due rimbalzi e rubando una palla a metà campo
...che Caserta ci abbia davvero provato fino in fondo: per due volte è andata sotto di più di 10 punti, per due volte ha sempre avuto la forza di rientrare, a volte con la complicità dei pistoiesi che non sono stati bravi ad ammazzare la partita, a volte per meriti delle penetrazioni di Brooks e Roberts. Alla fine il fiato è stato corto e i falli hanno pesato (per Caserta sanzionati ben 3 falli tecnici)
...che dopo tanti paragoni negli ultimi anni, sia arrivata a Salonicco una delegazione di politici locali pistoiesi e che abbia - tra le perplessità dei locali - rinominato la zona della città greca che contiene il palazzetto “piccola Pistoia”.
Il PalaCarrara ed il suo pubblico hanno attraversato un ampio spettro di emozioni stasera: dalla gioia dei “vecchi” per aver visto in campo i protagonisti di 30 anni di pallacanestro pistoiese, al profondo orgoglio per il tributo aGek, alla profonda tristezza per Marco Mungai ed il suo prematuro saluto, al nervosismo per una partita che ha vissuto di fasi altalenanti… ma quando sono arrivati i momenti che contavano, la gente di Pistoia era tutta in piedi ed i tre canestri consecutivi di Wanamaker hanno messo a dura prova le fondamenta del vecchio palazzo.
Si dice che il presidente Maltinti già telefonasse al sindaco dicendo “O’ morino, se ne segna un altro qui e tu ce lo devi rifare..:”
...già, Wanamaker. Pare. E dico pare, che Bradley Wanamaker, primo ingaggio della neopromossa Giorgio Tesi Group all’inizio di agosto 2013, playmaker con la fama di essere “poco playmaker” e soprattutto accompagnato da voci di un giocatore “in parabola discendente” ha chiuso la regular season con l’ennesima prova da MVP.
Al di là dei numeri (21 punti in 36 minuti con 5 assist e 3 palle recuperate), il pitbull di Philadelphia ha semplicemente dato l’impressione di avere in mano squadra e pallino del gioco con una leadership impressionante. Quando il pallone bruciava, e ha bruciato tanto in questa partita, lui quel pallone lo VOLEVA tra le mani… e l’ha anche depositato spesso sul fondo della retina, con apparente tranquillità. Wana-mayor.
...che, con la partita di Avellino conclusa con la vittoria dei locali su Reggio Emilia quando sul cronometro del PalaCarrara mancavano ancora 5 minuti, i commentatori Rai fossero in qualche modo ignari della cosa e abbiano commentato fino alla sirena la partita con l’idea che se Pistoia non avesse vinto di almeno 7 punti, sarebbe stata Caserta a qualificarsi.
Perplessi anche a fine partita con 4.000 persone festanti per aver mancato la qualificazione… fino alla realizzazione.
...che martedì della settimana prossima inizi un primo turno di playoffs a Milano. E a giocare contro la stessa squadra che ha mancato le final four di Eurolega solo per qualche minuto di follia in Gara1 contro il Maccabi, c’e’ proprio la neopromossa Pistoia.
Proprio quella Pistoia che ha vinto le ultime 5 gare consecutive, di cui 3 in trasferta e che ha chiuso l’annata all’ottavo posto pareggiando il numero di vittore e di sconfitte a 15.
Proprio quella Pistoia che ha perso le prime 4 partite del campionato ed è stata più volte definita “la squadra di Galanda e Moretti e un po’ di sconosciuti”.
...ma perchè “pare”?
“Pare” perchè, se lo chiedete ad un pistoiese, probabilmente non ne sarà ancora del tutto convinto: penserà che sia soltanto un sogno...
di A. Gori