Umana Venezia - Acea Roma: analisi e pagelle
Roma recupera un pesante svantaggio e, sotto la guida di Jimmy Baron, sale a quota 32 punti in classifica.
VENEZIA (4,5): la Reyer parte benissimo e raggiunge in breve tempo un vantaggio di 19 lunghezze. Poi nel secondo tempo un crollo totale dove sono emerse le debolezze, le tensioni e i problemi di un'intera stagione. Epilogo peggiore era difficile immaginarselo, guardiamo la partita dei lagunari nel dettaglio:
- ottima la gestione dei primi due quarti, dove il gioco in transizione si è rivelato per l'ennesima volta un'arma vincente;
- corretta la decisione di tenere fuori Taylor per la seconda volta di fila, la squadra si è dimostrata più snella e rapida;
- Johnson uomo-chiave del match, come mai solamente 16 minuti? Perché Sasha tolto dopo uno splendido inizio?
- desta dubbi il quintetto del terzo quarto: con Giachetti, Vitali e Crosariol il gioco si è inevitabilmente rallentato;
- nel finale vari 1v1 con Jimmy Baron che attaccava Peric: era davvero questo l'accoppiamento?
- totale mancanza di carattere per una squadra che mentalmente ha dimostrato di aver mollato troppo presto.
Hrvoje Peric (5+): alla sua miglior partita fa seguire una prestazione decisamente anonima. Finisce con 4/12 dal campo, 4 rimbalzi e 2 stoppate subite: ci si aspettava di più da Hrvoje.
Jacopo Giachetti (6): l'impegno di Jacopo non manca mai e in 12 minuti trova 4 punti, 3 recuperi e 2 assist. In fase di play-making ha patito la giornataccia dei compagni.
Guido Rosselli (5): 9 minuti da dimenticare per il capitano che non riesce assolutamente a lasciare il segno. Troppo affaticato e impigliato nelle maglie difensive.
Nate Linhart (6+): la sua energia è stata una delle chiavi del primo tempo anche se in difesa ha faticato su Goss e Baron, entrambi più rapidi di lui. Finisce con 9 punti (4/6 al tiro), 4 rimbalzi e 4 falli commessi.
Sasha Vujacic (6,5): ad inizio partita si è rivelato caldissimo; poi il cambio di Markovski gli ha tolto il ritmo e non è più riuscito a fare la differenza. Chiude comunque con 11 punti, 6 rimbalzi e 3 assist.
Luca Vitali (5): con i numeri si salva sempre, ma il suo apporto per l'ennesima volta non è stato all'altezza delle aspettative. Tanta fatica in regia dove realizza 1 solo assist in 26 minuti.
Andre Smith (4): è riuscito a rovinare in pochi minuti il ricordo di una grandissima stagione. A livello caratteriale ci si aspettava più spirito di squadra e più professionalità. Le critiche del pubblico (giuste o sbagliate che siano) non giustificano una reazione irridente.
Nicola Akele (6): rivede il campo per 10 minuti e si rende partecipe di uno splendido recupero su rimessa + canestro.
Daniele Magro (6): solamente 4 minuti per Daniele che ha saputo segnare 3 punti, subire 2 falli e conquistare 3 rimbalzi. Un impiego del genere significa incapacità di riconoscere (e premiare) il merito.
Aaron Johnson (7): 4 punti, 4 falli subiti e 4 assist per il piccolo play della Reyer che in attacco si muoveva a piacimento, senza che nessuno riuscisse a fermarlo. Ha creato movimento, si è preso falli, ha servito ripetutamente i compagni, ha difeso benissimo su Mayo: cos'altro serviva per guadagnarsi più spazio?
Andrea Crosariol (4,5): 8 punti e 5 rimbalzi in 19 minuti di utilizzo. Al di là dei numeri, migliori rispetto al solito, ha evidenziato un approccio al match decisamente svogliato. Non c'era pallone su cui si buttasse o rimbalzo per cui saltasse.
ROMA (6+): i capitolini giocano una partita mediocre, dove però hanno il merito di credere nei propri mezzi. E così, con un attacco decisamente povero, portano a casa la partita grazie alla difesa ed al grosso calo dell'Umana. Cerchiamo di evidenziare i punti chiave:
- attacco limitato alle sole conclusioni individuali di Goss, Baron e Mayo: 58 punti su 83 portano la loro firma (70%);
- buono il lavoro difensivo nel 2 tempo: importante soprattutto il contributo di Jones ed in generale dei lunghi (5 stoppate);
- del tutto nullo l'asse play-pivot: 8 assist in tutto il game e soltanto 3 i punti di Mbakwe e 4 quelli di Szewczyk;
- poche palle perse (10), a differenza delle 16 reyerine, e battaglia a rimbalzo tenuta sotto controllo (36 Ve - 35 Roma);
- nel finale meno minuti a Mayo e tante, tante palle all'uomo del momento: Jimmy Baron.
Phil Goss (7,5): grandissima prestazione balistica di Goss che, per lunghi tratti, monopolizza il gioco offensivo. Per lui 27 punti, con 6/14 al tiro, 9 falli subiti, 5 rimbalzi e 3 assist per una valutazione di 32.
Bobby Jones (7-): 9 punti, 4 falli subiti, 5 rimbalzi, 2 stoppate e 3 recuperi per il tuttofare di Roma. Poco appariscente quanto concreto.
Lorenzo D'Ercole (6-): 14 minuti con 1 tripla a segno e 2 rimbalzi: in una serata in cui Mayo non si è accesso il buon "Lollo" non riuscito a fare le sue veci. Apprezzabili invece i 6 minuti nell'ultimo quarto, dove Roma ha costruito la vittoria.
Quinton Hosley (5): tanta confusione per Quinton che non ha proprio trovato il ritmo partita. Appena 6 punti in 34 minuti, con un disastroso 3/11 dal campo, 4 falli commessi (di cui 1 antisportivo) e 4 perse. Nelle voci positive vanno però segnalati i 4 assist ed i 9 rimbalzi, di cui 5 nell'ultimo quarto dove la sua dimensione fisica si è fatta sentire.
Josh Mayo (5+): anche Josh non è mai entrato in confidenza con il match. Qualche entrata delle sue è riuscito a concluderla, ma in generale ha faticato nel play-making ed ha subito moltissimo la pressione di Johnson. Chiude con 12 punti, 5/12 al tiro, 2 recuperi ed 1 rimbalzo.
Jimmy Baron (8-): gioca in tutto 21 minuti, di cui 10 nell'ultimo quarto dove riesce a piazzare 14 dei suoi 18 punti totali. È uscito al momento del bisogno ed ha consegnato la vittoria nelle mani di Roma.
Szymon Szewczyk (5,5): 8 minuti in cui non riesce a convincere coach Dalmonte. A pesare un paio di errori difensivi e lo 0/3 dalla lunga distanza.
Riccardo Moraschini (n.d.): 7 minuti in cui non si prende nemmeno un tiro, cattura 3 rimbalzi e perde un pallone.
Trevor Mbakwe (5): la sua presenza e le sue 3 stoppate fanno paura, anche se nel match fa poco altro. Chiude con 3 punti e, stranamente, con 3 soli rimbalzi. L'impressione è che, al di là della prestazione sottotono, il centro americano andasse cercato maggiormente.
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