Umana Reyer - Grissin Bon Reggio Emilia: analisi e pagelle
Nonostante la buona vittoria la Reyer non riesce ad invertire la differenza canestri e deve dire addio ai playoff.
Venezia (7+): bravi i lagunari che hanno imposto il loro match a Reggio Emilia, neo-vincente di Eurochallenge. L'unico rimpianto è quello di aver mollato nel finale, dove anche l'obiettivo differenza canestri sembrava realizzabile. Analizziamo il match degli oro-granata.
- fuori Taylor (anche se non sembra per ragioni tecniche) e finalmente Venezia vince: mera coincidenza?
- 20 minuti per Aaron che in campo ha creato un movimento pazzesco;
- buona la prova di Vujacic, tanto altruismo e sacrificio per il bene comune (4 assist e 8 falli subiti);
- giusta l'idea di giocare in transizione: la stanchezza di Reggio si è fatta sentire più del dovuto;
- Vitali in difesa su White da rivedere e in generale troppo permissivismo difensivo nei confronti degli esterni reggiani.
- rilassamento nel finale evitabile: è bastata la determinazione di Cinciarini a smontare quanto costruito in 37 minuti.
Hrvoje Peric (8-): gioca probabilmente la sua miglior partita stagionale e si rivela un rebus per la difesa avversaria. Chiude da MVP con 21 punti in 25 minuti, 9/13 dal campo, 8 rimbalzi (di cui 5 offensivi) e 2 assist. Dimostra per l'ennesima volta che quando riesce a correre diventa letale.
Jacopo Giachetti (5,5): 11 minuti leggermente confusionari dove porta 2 punti, ma anche 2 perse. Zare giustamente gli preferisce Johnson.
Guido Rosselli (6+): velocissimo il rientro del capitano che ricomincia con 7 minuti, 2 punti e ben 3 assist. Fin da subito buona anche la difesa.
Nate Linhart (6,5): incontra qualche difficoltà dalla lunga distanza, però difende duro ed in 20 minuti spende 4 falli. Segna 11 punti, frutto di 5/11 al tiro.
Sasha Vujacic (7+): da 3 deve ancora sbloccarsi, ma di modi per tornare utile ne conosce parecchi. Innesca un duello con Kaukenas che esce per 5 falli, fornisce 4 assist ai compagni, finisce 10 volte in lunetta, perde e recupera 3 palle per una valutazione finale di 25.
Luca Vitali (6,5): partita non male per Luca che pecca un po' di incostanza, ma alla fine trova 2 bombe preziose e ben 6 assist. La difesa su White non è stata il massimo, ma lì c'è stato un errore di accoppiamenti.
Andre Smith (7,5): Andre non delude davvero mai. Sembrava in difficoltà ad inizio partita ed ecco che chiude con 20 punti, 11 rimbalzi, 3 assist, 5 falli subiti e 28 di valutazione. Giocatore a cui la Reyer deve moltissimo.
Nicola Akele (n.d.): finalmente rivede il campo per 5 minuti, applicandosi in difesa contro il Cincia.
Daniele Magro (6+): 6 punti in 9 minuti con 3 rimbalzi di cui 2 offensivi ed 1 assist. Meritava senza dubbio più spazio.
Aaron Johnson (6,5): quando è entrato la squadra girava. Il play tascabile reyerino ha distribuito 4 assist, chiudendo con 1/6 dal campo, ma creando quel movimento di cui tanto hanno giovato i compagni.
Andrea Crosariol (6): nettamente meglio del solito. È vero in difesa non ci siamo, ma in attacco si è preso qualche responsabilità risultando a tratti efficace. Un po' più di convinzione e dedizione per chiudere l'anno in crescita.
Reggio Emilia (5,5): gli uomini di coach Menetti hanno appena vinto l'Eurochallenge ed un po' di stanchezza ci poteva stare; l'atteggiamento però è sembrato poco combattivo e carente di quella determinazione emersa solo nel finale. Guardiamo più da vicino la partita di Reggio:
- gioco troppo accentrato su White e Kaukenas, coinvolgere i più "freschi" sarebbe stato utile;
- rapporto complesso con Brunner che fatica a ritrovare lo spazio concessogli in precedenza e crea un grosso buco;
- con Brunner fuori, utilizzo sbagliato delle torri (Gigli e Cervi), non coinvolte a sufficienza negli schemi offensivi;
- battaglia a rimbalzo persa 43-27 e soltanto 11 i minuti totali di Brunner, Pini ed Antonutti.
- ben eseguiti gli schemi su Kaukenas e buono l'utilizzo del Cincia nel finale, peccato per il tempismo.
James White (8): è il 3 più atletico del campionato e, rispetto a qualche anno fa, ha perso un po' di primo passo, ma si è costruito un incredibile bagaglio offensivo sotto canestro. A Venezia non c'era nessuno in grado di fermarlo e lo strapotere di James è stato fin troppo evidente.
Ariel Filloy (5,5): in 12 minuti non ha convinto più di tanto. La scelta era o Cinciarini in campo ed aggressivo fin da subito o riposo per Andrea e tanti minuti ad Ariel. Alla fine non si è realizzata nessuna delle due.
Angelo Gigli (5): 14 minuti inconsistenti in cui è stato cercato poco ed ha costruito poco. 0 i punti a referto, con 3 falli commessi e 3 rimbalzi.
Greg Brunner (n.d.): 5 i minuti concessi a Greg che chiude a 0 tutte le voci statistiche, eccezion fatta per una tripla tentata.
Michele Antonutti (n.d.): pochissimo spazio anche all'ala friulana che chiude con 4 minuti a referto. Peccato, perché l'anno scorso con le sue triple poteva diventare molto fastidioso e anche a rimbalzo avrebbe potuto garantire maggiore presenza fisica.
Troy Bell (6,5): esce fuori nel secondo tempo: quando la difesa di Johnson si fa pressante capisce che deve rispondere a modo suo. Così in men che non si dica segna 15 punti (6/12 dal campo), ma perde anche 3 palloni.
Rimantas Kaukenas (7,5): se White è il più atletico nel suo ruolo, Rimas è il giocatore più tecnico di tutto il campionato. Le sue giocate, come al solito, sono da manuale e, sebbene esca per 5 falli, ne subisce altrettanti chiudendo con 20 punti ed un ottimo 4/6 dalla lunga. Interessante il duello con Sasha, da cui il 37enne esce a testa alta.
Riccardo Cervi (6,5): sempre più evidenti i miglioramenti di Riccardo che in 17 minuti segna 9 punti e cattura 5 rimbalzi, per una valutazione di 15.
Ojars Silins (5,5): prestazione opaca per il talento lettone. In difesa non manca, ma la prestazione offensiva è nulla ed i suoi punti sarebbero serviti molto a Reggio.
Giovanni Pini (n.d.): ennesimo voto non definibile, solo 2 minuti per il giovane lungo che in Coppa Italia aveva impressionato il Forum di Assago.
Andrea Cinciarini (6+): chiude con ottimi numeri (18 punti e 5 assist), ma viene fuori troppo tardi (11 punti nel finale). Le giustificazioni ci sono tutte per un giocatore che, quando ha voluto, ha fatto capire di cosa è capace.