Pino Sacripanti: 'Tornare a Caserta sarà davvero emozionante'
Le parole del Cantù
Stefano Sacripanti ha incontrato i giornalisti prima dell’importante trasferta della sua Acqua Vitasnella a Caserta: “Affrontiamo una squadra che nelle ultime cinque partite in casa ha sempre vinto. Una formazione che, pur partendo da dietro, ora è assolutamente in zona playoff e ha tutte le carte in regola per rimanerci fino al termine della regular season. La Juve ha cambiato l’asse play- pivot e questo le ha permesso di trovare un equilibrio maggiore. La sua vera forza, oltre al grandissimo atletismo degli americani con Jeff Brooks sugli scudi, è la solidità garantita dalla coppia Mordente- Michelori. La Pasta Reggia ha lanciato Tommasini e Vitali, che hanno recentemente partecipato al raduno della nazionale, ed è una compagine che da un po’ di tempo a questa parte ha veramente ingranato le marce alte. Sono convinto che Caserta ricalchi sempre di più l’idea di pallacanestro di Lele Molin, che è una persona adorabile, un amico, ma soprattutto un allenatore estremamente competente. Inoltre troveremo un campo caldissimo e io so cosa significhi giocare una partita importante su quel parquet. Credo che il fattore ambientale del PalaMaggiò possa essere paragonato a quello del Pianella”.
Come sta la tua formazione?
Da ieri siamo tornati al completo con il recupero di Marconato. La nostra settimana di squadra è iniziata il mercoledì visto che tre giocatori erano impegnati in nazionale e Denis e Cusin hanno continuato le terapie con i dottori. Sappiamo che ci aspetta un match di grande difficoltà sia dal punto di vista atletico sia da quello tecnico in un campo molto ostico.
La gara dell’andata alla Mapooro Arena si è rivelata molto combattuta.
All’andata noi abbiamo perso 14 punti di vantaggio che avevamo a quattro minuti dalla fine e siamo riusciti a vincere solo negli ultimi secondi. Rispetto a quel match la Juve ha dato un segnale importante sostituendo due giocatori per migliorarsi. Ha dimostrato a tutti di avere un obiettivo ben chiaro che è quello di entrare nei playoff e di essere sempre più competitiva.
Ci descrivi la Pasta Reggia?
Quando hai Mordente e Michelori nel roster puoi già contare su una base molto solida. Io vorrei Marco e Andrea sempre nella mia squadra perché non mollano mai, sono bravi e fanno della difesa la loro prima opzione facendo sì che l’intera formazione sia poi portata a passarsi la palla e a sacrificarsi nella propria metà campo. Tommasini e Vitali sono due ragazzi che sono cresciuti con il tempo. Vitali è stato uno dei migliori giocatori della Legadue l’anno scorso insieme a Cournooh e Tommasini sta prendendo sempre più piede. Brooks è l’elemento su cui ruota tutta la Juve. Easley garantisce grande atletismo senza dimenticare l’apporto del nuovo play Moore, di Roberts e di Scott. E’ una compagine ricca di talento sia tecnico sia fisico.
Dal punto di vista tattico cosa ti aspetti?
Caserta è una formazione difficile da affrontare che, pur con qualche caratteristica diversa, assomiglia un po’ a Brindisi. In casa la Pasta Reggia sfrutta una buonissima difesa per tenerti a un punteggio basso. Inoltre la Juve non molla mai e puoi crearti delle difficoltà con alternanza di zone, grandi rotazioni difensive e con giocatori individualmente bravi nel contenere l’1c1. Noi dovremo avere notevole attenzione e molta pazienza a livello offensivo.
Le tue emozioni nel tornare a Caserta?
Ho sempre detto che quella in bianconero per me è stata un’esperienza assolutamente positiva in cui sono cresciuto come allenatore e come persona perché ho affrontato delle difficoltà. Ho vissuto delle emozioni pazzesche passando dal secondo posto e da una finale scudetto mancata per un soffio a un paio di anni in cui la situazione economica era complicatissima. Ho imparato a non spaventarmi delle criticità che incontro e a non esaltarmi per le cose belle che trovo. Ho conosciuto della gente bellissima che mi ha accolto con un calore incredibile e una città che vive, suda e respira pallacanestro. Fortunatamente ora il Presidente Lello Iavazzi è riuscito con enormi sacrifici a sistemare tutto a livello economico. Questo mi rende davvero felice perché una piazza così importante a cui io sono affezionato può continuare la sua storia. A Caserta ho lasciato tanti amici, ricordi, passione e un modo di vivere diverso, sia dentro sia fuori dal campo. Sarà quindi una grandissima emozione incontrare la Pasta Reggia. Ho ancora perfettamente in mente l’applauso interminabile del pubblico del Pianella quando sono tornato a Cantù con Pesaro ed è uno dei ricordi che conservo con più piacere. Domenica spero di rivivere la stessa sensazione anche se ovviamente dovrò cercare di mantenere lucidità e controllo vista l’importanza della gara.
Se pensi a Caserta provi maggior soddisfazione per la semifinale scudetto del primo anno o per l’ eroica stagione scorsa?
Per me sono uguali. La prima annata fu una cavalcata interminabile con 7000 persone che venivano sempre al palazzo dalla terza giornata in poi. Non perdevamo mai una partita e giocavamo una pallacanestro bellissima. Allo stesso modo la scorsa stagione è stata incredibile. La squadra si era privata dei tre americani per un discorso di budget e si era affidata a Mordente, Michelori, Cefarelli, Marzaioli, Sergio, a una crescita incredibile di Jelovac, protagonista di un girone di ritorno devastante, oltre che al contributo di Mavraides e Jonusas. I ragazzi furono splendidi, noi ci unimmo in una situazione economica difficile e, grazie anche a mille tatticismi, arrivammo a un passo dai playoff. Fu bellissimo anche il modo in cui la città ci strinse intorno a noi per chiederci di non mollare.