Minucci sulla Legabasket: 'Dobbiamo dare forza al nostro prodotto'
Minucci, futuro presidente di Lega Basket, parla anche della Mens Sana: 'Mi piange però il cuore -sul fronte senese - nel lasciare le consegne a un liquidatore'
Ferdinando Minucci, presidente della Lega Basket dal prossimo primo luglio quando prenderà il posto di Valentino Renzi, ha parlato a La Provincia di Como del suo futuro ruolo.
Se ne riportano gli estratti principali
Doppio passaggio di consegne. Effettivamente sono un po' impegnato. Ma penso che sia il modo migliore per non perdere mesi di lavoro. Mi piange però il cuore -sul fronte senese - nel lasciare le consegne a un liquidatore.
Presidenza Legabasket. Penso di essere stato cercato ripetutamente da molti colleghi proprio perché conosciuto. Quel che posso dare, ritengo di averlo dimostrato. Non mi arrendo davanti alle difficoltà, quindi eccomi qui per questa nuova scommessa.
Obiettivo primario. Qualificare l'immagine e dare forza al nostro prodotto. Per evitare, in primo luogo, di essere spazzati via dal mercato. Anzi, vi dirò di più: dovremo essere aziende che operano sul mercato e che dimostrino di aver il passo per poterci stare. Forse non siamo in grado di dettare le condizioni, ma non possiamo neanche più nasconderci. Dobbiamo essere umili, capire i segreti degli altri e imparare. Per non sparire. Passione e mecenatismo, questi ultimi anni l'hanno dimostrato, non bastano più. Servono, eccome, ma da sole non garantiscono il futuro. Qui bisogna uscire dall'isolamento ed evitare di essere una realtà delocalizzata. Probabilmente è il momento peggiore per mettere mano al movimento, ma la sfida è stata lanciata. Mi spiace solo una cosa... Che debba arrivare qui dopo quanto accaduto a Siena. Ma i fatti sono solo una coincidenza negativa. Dopo 22 anni, infatti, anch'io avvertivo l'esigenza di confrontarmi con un altro impegno. Un po' come già accaduto nella mia vita: ho lavorato in banca, ho dato vita a un'agenzia di pubblicità e marketing ho vissuto il mondo delle tivù. E forse questo è uno dei motivi per cui ho accettato la candidatura, nonostante - e non lo nego - i fatti di Siena all'inizio un po' mi abbiano condizionato.
TV. Sky ci ha dato tanto dal punto di vista tecnico, ma poco in termini di riscontri, pure pubblicitari. La Rai più numeri, ma indubbiamente dovremo lavorare sulla qualità.
Problema impianti. È uno dei problemi centrali. Siamo strozzati dalla burocrazia, da normative e da leggi obsolete. Bisognerà vincere l'indifferenza e guardare alle esperienze positive di altre Nazioni, magari con una tradizione minore rispetto alla nostra.
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