Nano Press
Facebook Twitter Instagram Google+ YouTube RSS Feed Italiano English Türkiye
BBL 04/05/2013, 15.37

Iniziano i playoff tedeschi: analisi e considerazioni sulle migliori 8

conosciamo meglio le 8 squadre che si giocheranno il titolo in Germania.

BBL

Il campionato tedesco è terminato con la qualificazione ai playoff di Brose Bamberg, EWE Oldenburg, Ratiopharm Ulm, Bayern Monaco, ALBA Berlino, Artland Dragons, Telekom Bonn e Phoenix Hagen in preciso ordine di classifica. Vediamo nel dettaglio gli accoppiamenti dei quarti di finale e le peculiarità di ciascun team. Tutti vanno a caccia del Bamberg tricampione, che cerca la quarta conferma consecutiva.


-          Brose Bamberg (1° 26-8)  – Phoenix Hagen (8° 18-16)


Bamberg: A Bamberga sanno far bene le cose, specialmente da quando è arrivato nel 2008 Chris Fleming, dopo 8 anni di ottimo livello con gli Artland Dragons. Il coach americano dopo un anno di adattamento ha imposto il suo gioco e ha letteralmente monopolizzato il campionato tedesco iniziando una sorta di dinastia, che però mai come quest’anno rischia di tramontare. La Bundesliga è da sempre una lega che vede regni di diverse squadre sui lunghi periodi. A cavallo tra i due millenni dominava l’ALBA Berlino che conquistò ben 7 campionati di fila, prima ancora ci furono i 5 anni del Bayer Leverkusen, poi precipitati in disgrazia, ma è una peculiarità che si ritrova già negli anni ’50 quando la prima dinastia fu creata dall’Heidelberg che conquistò 7 campionati fila. Il Bamberg va per il quarto, ma questa volta gli avversari non mancano, a cominciare dall’eccellente Oldenburg, ansioso di riprendere il discorso lasciato proprio nel 2009 al primo anno di Fleming a Bamberga. Il pallino del gioco è stato affidato in toto al playmaker slovacco Anton Gavel, abilissimo in entrambe le fasi di gioco e riconfermatosi difensore dell’anno a grande maggioranza (seppur contestata dagli utenti in rete che gli avrebbero preferito Nate Linhart del TBB Trier), che sta viaggiando a quasi 15 punti di media con il 46,6% da tre (su 148 tentativi). Il tiratore Bostjan Nachbar è stato tirato a lucido dal sistema della squadra e sta viaggiando a medie dimenticate da oltre un quinquennio (12,9 punti a gara), mentre sotto le plance continuerà a dipendere tutto dall’esperienza di Sharrod Ford e dall’esuberanza fisica del giovane Maik Zirbes, lanciato in pianta stabile in quintetto e fautore di 8,8 punti e 5,2 rimbalzi. I problemi però potrebbero quest’anno essere fatali:Jeremiah Massey ha lasciato proprio adesso la squadra ed era fondamentale nel contributo energetico che dava al gioco nel pitturato, tanto da essere addirirttura il secondo giocatore per valutazione uscendo dalla panchina, mentre Matt Walsh rimane una garanzia. Il roster è lungo e ben assortito, ma ha già dato manifestazioni di problemi di concentrazione e pressione negli scontri diretti, che gli hanno già fatto prendere due mazzate in Eurolega dall’ALBA Berlino e non hanno dato prova di grande sicurezza in generale nell’arco della stagione. La chiave per batterli è caricarli di pressione.

Hagen:
Ingo Freyer si è meritato il rinnovo fino al 2015, per il gioco efficace e spettacolare che è riuscito a proporre con le tre bocche di fuoco americane, le migliori per realizzazione. Le partite di Hagen sono sempre giocate ad alto punteggio e la fase offensiva è pesantemente sbilanciata sul contropiede e l’attacco sugli esterni. Notevole per tutto l’arco della stagione il rendimento che ha tenuto la combo-guard Davin White, capace di assestarsi a miglior marcatore e rubapalloni del torneo, rispettivamente con 17,2 e 1,9, ma abile anche a servire i compagni smazzando ben 4,5 assist. Un giocatore tecnicamente completo, affiancato dal lunatico e discontinuo David Bell in guardia e dall’ala Larry Gordon, che ha appena esteso il contratto fino al 2015. La chiave di volta sarà nel cercare di mantenere alto il ritmo per costringere i giocatori del Bamberg a stancarsi molto, specialmente i lunghi, nei quali la squadra capolista mostra una superiorità schiacciante, nonostante Hagen possa schierare Dino Gregory, il miglior stoppatore del campionato. Hagen è la squadra più sbilanciata del campionato, perché oltre il 70% dei punti viene dagli esterni. È la squadra col migliore attacco del campionato (oltre 84 di media a gara, ma anche una delle peggiori difese) nelle partite giocate in campionato contro Bamberg entrambe le volte il punteggio ha scollinato le tre cifre, quindi la chiave di volta sta nel cercare di mantenere alte percentuali e contropiedi facili raddoppiando forte i lunghi avversari, essendo il gioco che privilegerà la squadra di Fleming in quanto superiore numericamente e per stazza. Sulla carta non dovrebbe avere chance, ma magari una o due partite riuscirà a portarle a casa


-          EWE Oldenburg (2° 25-9) – Telekom Bonn  (7° 18-16)


Oldenburg: usciti di scena Kenny Hasbrouck e Bobby Brown nessuno si aspettava la riconferma dell’Oldenburg come squadra competitiva per i playoff, ma la squadra del coach dell’anno Sebastian Machowski ha fatto qualcosa di veramente clamoroso ed è la seria candidata a levare il titolo dalle mani del Bamberg. Il ragionamento fatto da Machowski all’inizio dell’anno è stato: “se con Bobby Brown e Hasbrouck avevo una batteria di tiratori, ma pativo nel playmaking allora con un play meno tiratore e più ragionatore dovrei far briscola”. Ragionamento giusto infatti nel quintetto tutto americano dei gialloblù è spuntato Dru Joyce, dal college di Akron e protagonista di un’ottima annata di Pro A con il Trier guidato alla promozione, abile nel playmaking e letale dall’arco se chiamato in causa con quasi il 47% (su 92 tentativi). Joyce è stato affiancato da una combo-guard di ottimo livello come Chris Kramer che aveva passato la sua stagione di apprendistato da professionista in D-League e a Porto Rico e il mix con l’inserimento dell’esperto ex Brose Julius Jenkins (due volte MVP della Bundesliga) ha completato un pacchetto esterni di totale garanzia sia di costruzione che di finalizzazione. Il record dell’Oldenburg è esploso nel girone di ritorno è stato di 14-3, il migliore del campionato e la squadra ha una striscia aperta di 8 vittorie consecutive e non accenna a fermarsi. Il veterano Rickey Paulding ha trovato una grande annata da top scorer con 12,3 punti a gara. Non va sottovalutato il fattore tiro da 3 punti: eccetto Kramer gli altri 4 del quintetto dell’Oldenburg convertono da oltre l’arco ben oltre il 40% di media. Questo fattore permette di allargare il campo in maniera totale e a beneficiarne è stato il lungo Adam Chubb, autentico baluardo nel pitturato con 10,3 punti e 7 rimbalzi.

Bonn:
con un finale di stagione sopra le righe il Telekom Bonn ha trovato la post season, ma la squadra non ha sempre convinto per capacità di saper esprimere il sistema di gioco che coach Michael Koch ha approntato. Oltretutto la sospensione di Robert Vaden per possesso di cannabis non può che rendere le cose ancora più difficili. Bonn può contare sul miglior giocatore del campionato per tecnica e fondamentali, ossia il play puro ex New York Knicks Jared Jordan, che ha dominato la classifica degli assist con 7,8 di media (il secondo è Tyrese Rice con 4,6) mettendo in ritmo tutti i compagni e aprendo il campo con maestria, ma qui sta la croce e delizia del giocatore: non è un tiratore ed è troppo facilmente battezzabile. Se Bonn vuole qualche chance di competere con l’Oldenburg deve saper migliorare esponenzialmente il 29% da tre con cui ha tirato in tutta la stagione, perché nei momenti in cui la partita sarà ingessata non potrà far altro che prendersi tiri pesanti e metterli. È assolutamente l’unica cosa che gli manca per essere un giocatore completo, ma sfortunatamente per lui non è una mancanza da poco. Il resto della squadra salvo reintegri di Vaden darà maggior spazio al lituano Benas Veikalas, sempre presente e puntuale quando chiamato in causa. L’ala ex meteora di Scafati Jamel McLean ha avuto un ottimo impatto e si è rivelato un buon acquisto per dare meno peso nel verniciato a Chris Ensminger, buon difensore ma attaccante ancora da rivedere. C’è molta curiosità nel constatare la crescita dell’atletico centro classe 1990 Jonas Wohlfarth-Bottermann, l’unico veramente in grado di intimidire sotto i tabelloni e che vanta una stoppata ogni 10 minuti di impiego, ampiamente il migliore della squadra. Bonn dovrà anche impegnarsi maggiormente in lunetta, dov’è spesso caduta con percentuali pessime.


-          Ratiopharm Ulm (3° 24-10) – Artland Dragons (6° 20-14)


Ulm: vedi Ratiopharm e pensi subito a John Bryant. Vero in parte, perché nonostante l’MVP del campionato tedesco sia parte integrante e preponderante (vedi dato sulla valutazione: 18,8 l’unico della squadra a superare i 10 di media) della grande stagione della squadra, coach Leibenath ha saputo creare un sistema di gioco che coinvolge tutti i giocatori compresi i più profondi panchinari. Ulm è la squadra che ruota maggiormente il roster e non è strano scoprire che spesso in una partita tutti i giocatori della squadra vedono il parquet. Bryant non supera i 27 minuti di impiego medio e da quando è arrivato dalle filippine l’egiziano Omar Samhan può anche concedersi qualche minuto in più di riposo. La batteria di centri di cui dispone l’Ulm è assolutamente la migliore e più completa, oltrechè grossa fisicamente, di tutta la Germania. Samhan tecnicamente è piuttosto indietro (vedi il 18% ai liberi), ma ha un corpo grosso e abbastanza atletico per poter farsi spazio comodamente nel pitturato e all’occorrenza può giocare anche in coppia con Bryant, potendo così sfruttare le doti perimetrali del lungo americano. Il resto della squadra ruota attorno a lui, ma non esime mai dal prendersi le responsabilità che serve assumersi. Per Gunther e Allan Ray completano il battaglione di esterni, letali dall’arco, con l’americano capace anche di giocare in penetrazione e spalle a canestro. L’Eurolega è stata un bel banco di prova per valutare l’impatto emotivo del roster, poi l’eurocup ha dato esperienza che adesso tornerà utile in campionato. Non sarà facile per nessuno sbarazzarsi dell’Ulm.

 Artland: Ulm non troverà un avversario semplice sul proprio cammino perché questi Artland Dragons, specialmente da quando è arrivato Bradley Buckman sono lunghi e hanno un ottimo mix di tecnica e fisico. La stagione era iniziata con l’ex Clippers Ryan Gomes, che però ha tagliato presto la corda lasciando un posto in roster nel quale coach Adam Koch si è dovuto arrangiare. Artland è in serie positiva da 3 gare e nelle ultime 9 ha chiuso un record di 7-2, nel quale però spicca la clamorosa debacle culminata con 28 punti di scarto proprio a casa del Ratiopharm Ulm. Se la cosa non dovesse aver lasciato strascichi mentali nei giocatori c’è da scommettere in una serie molto equilibrata, anche perché il parquet di Quackenbruck è uno dei più inespugnabili del campionato e i Dragons ci hanno vinto le ultime 7. Il gioco passa dall’ex Maccabi un po' in parabola discendente Demond Mallet, giocatore da 11,8 punti e il 46% dall’arco, che in coppia con Marquez Haynes riesce a mostrare un’ottima capacità di tiro e costruzione di gioco. Con l’arrivo di Buckman si è completato il pacchetto lunghi con lo spostamento di Anthony King da centro. L’esperto Petar Popovich riesce sempre a cambiarli per quei 10/15 minuti producendo un ottimo fatturato. Da riporre grande attenzione nel tiratore scelto Johannes Strasser, uno che non cerca il tiro a meno che non sia libero, ma che sa fare veramente male se entra in ritmo. In ogni caso si tratta di una squadra solida e dotata anche di un efficace sistema difensivo, che quando funziona le permette sempre di giocare a ritmi e punteggi bassi, ossia il gioco che preferisce.


-          Bayern Monaco (4° 21-13) – ALBA Berlino (5° 20-14)


Bayern: è sicuramente la sfida più interessante del primo turno, ma nonostante il fattore campo non si può considerare il Bayern come la favorita, perché a parte una fase a metà campionato in cui ha vinto molto, ha sempre mostrato dei limiti che non la possono far salire al rango di contender. Innanzitutto nonostante la guida di Svetislav Pesic, non convince il sistema difensivo. Monaco troppo spesso imbarca partite in cui la difesa è molle e soffre moltissimo le guardie atletiche. Sotto i tabelloni Troutman fa sempre il suo lavoro, mentre Benzing rimane tutt’ora un giocatore prettamente da piazzato e pick n’roll ma non ha una vera dimensione sotto canestro; dimensione che avrebbe Jared Homan, ma una condizione non ottimale e qualche problemino caratteriale dentro e fuori dal campo ne hanno minato minutaggio e percentuali. La nota comunque più negativa è la stagione fin’ora deludente di Yotam Halperin: la guardia israeliana non ha mai contribuito in maniera decisiva ad allargare il gioco del Bayern e non ha saputo andare oltre il 30% dall’arco. La nota migliore è indubbiamente la grande stagione di Tyrese Rice, vero regista e go-to-guy della squadra di Pesic, che ha dominato sia in punti, sia in assist, garantendo una leadeship fondamentale nei successi della squadra anche con avversari più blasonati. Il Bayern purtroppo per i tifosi bavaresi è una delle peggiori squadre nel tiro da 3 punti e il fatto che molti siano battezzabili obbliga spesso a cercare un certo tipo di giocata individuale. La voglia di basket a Monaco è tanta e l’Audi Dome spesso è pieno, la società ha confermato per due anni Pesic per iniziare un ciclo, ma questa non sembra sia ancora l’annata giusta per poter andare a prendersi un titolo che manca da 58 anni.

ALBA: è bastato il doppio scontro col Bamberg in Eurolega per capire che l’ALBA non è squadra che gioca per partecipare, perché come ha detto il generale Sasa Obradovic la storia della squadra impone di giocare sempre per vincere. È difficile che l’ALBA possa tornare ai vertici della bundesliga questa stagione, ma se c’è una squadra per cui la posizione in campionato non rispecchia il reale valore del roster quella è proprio lei. L’02 Arena di Berlino è uno dei più moderni e gremiti palazzetti di basket in Europa e il pubblico che ha Berlino è un fattore che fa la differenza. Il roster è comunque vario e piuttosto profondo: Deon Thompson è uno dei migliori lunghi del campionato e con l’arrivo di Ali Traoré si è completato in una coppia davvero difficile da superare. Dietro la tecnica di DaShaun Wood e le scorribande di Djedovic danno una grande versatilità al sistema, sistema che può contare anche sulla precisione e la freddezza dell’ala tiratrice Zach Morley, oltreché dell’ex biellese Albert Miralles che comunque è andato molto ad intermittenza mostrandosi molto meglio in Europa che in campionato. L’incorcio in semifinale con il Bamberg è uno dei dettagli che faranno la maggiore differenza e che interesserà maggiormente l’Oldenburg, che ha avuto la fortuna di eliminare le avversarie di grosso calibro dalla propria zona di tabellone e che avrà solo l’Ulm sulla strada per la finalissima. Il vero problema per Berlino potrebbe essere l’incostanza di molti dei suoi membri, soprattutto di Djedovic, uno che ha già mostrato di saper girare le partite nel bene o nel male.

© Riproduzione riservata
E. Trapani

E. Trapani

Potrebbero interessarti
Comments Occorre essere registrati per poter commentare 1 Commento