L'idea di Aito Garcia Reneses: creare una lega universitaria di pallacanestro in Spagna
L'idea ed il progetto del coach dell'Alba Berlino su come far crescere e esprimere tutti i talenti tra i 18 ed i 22 anni
Aito Garcia Reneses, coach dell’Alba Berlino, nel corso di una lunga intervista a El Confidencial, ha parlato dell sua idea di creare una lega universitaria di pallacanestro in Spagna.
Reneses è tornato ad allenare questa stagione dopo un anno di pausa.
Queste le sue parole, tradotte da Italhoop.
"Ho iniziato a pensare a questa soluzione diversi anni fa, credo che sia conveniente dal punto di vista di un giocatore, potersi formare personalmente e non solo giocare a basket. In questo caso sarebbe un buon mix: un campionato universitario con giocatori in grado di studiare".
"Tutto ciò che è nuovo non è facile da realizzare, ma spingerlo per me è sufficiente. Per questo ho parlato con persone che vivono nel mondo della pallacanestro (giocatori ACB, allenatori, dirigenti) e nell’ambito universitario (rettori, insegnanti dedicati allo sport all’interno delle università) e con l’amministrazione di Stato. Ne abbiamo discusso apertamente e tutte le parti si sono dimostrate interessate".
“Il nostro livello è molto alto e solo i più dotati possono avere le opportunità che hanno avuto Ricky Rubio o Rudy Fernández, ossia arrivare ed imporsi”. Non è così facile. Alcuni giocatori hanno bisogno di più tempo, come ad esempio Sergio Llull. Questa è la normalità. E non parliamo di giocatori alti, che necessitano di più tempo per svilupparsi”.
“Succede con i nostri cadetti, juniores, Under 22… tanto nella Federazione quanto nei club. Non voglio dire che non si deve aspirare a vincere, ma cerco di convincere le persone che sia gli anziani che i giovani devono allenarsi. E tramite l’allenamento si può vincere. Ma non cercando un risultato a breve termine, perché questo influisce in maniera negativa sul futuro”.
“La prima idea è che le squadre collegate ai club di ACB, invece di essere in EBA o LEB, siano nel campionato universitario. Questo non esclude che ci possa essere qualche università che voglia farlo in autonomia”
“Occorrerebbe stabilire regole tra tutti gli interessati (università, federazioni, club, ACB, giocatori, allenatori): una discussione aperta, per capire cosa ne pensano tutti. Ma la struttura elaborata, che rispecchia una transizione dal basket giovanile a quello senior, definisce una competizione formativa piuttosto che professionale”,
“Se riusciamo a fare ciò che stiamo proponendo, non ci sarà alcun dubbio sulla possibilità di migliorare i giocatori”