Ha deciso gara-2, con un tiro sulla sirena. Ha deciso gara-3, andando in doppia cifra nel solo finale. Ha infine deciso gara-4, ancora sulla sirena. Vassilis Spanoulis scrive un’altra pagina della sua leggenda all’Oaka, regalando all’Olympiacos il titolo greco, il settimo della sua carriera, il terzo in maglia biancorossa. «E’ un grande giorno per noi, perché arriva dopo un anno di duro lavoro e di grandi avversità. Dedico questo titolo al padre di Printezis, che è mio amico fraterno, a mia moglie e i miei figli, da cui traggo ogni forza». Complimento dovuto alla guida tecnica: «Hanno cambiato i nostri giochi dopo gara-1, ed è stata la mossa giusta». Mai quanto il suo ultimo tiro: «Nel basket e nella vita bisogna prendersi dei rischi, altrimenti non potrai mai avere successo. Mi sentivo bene, l’allenatore e i compagni si fidavano di me: così ho preso quel tiro. Anche dopo 10 errori, l’undicesimo tiro va preso lo stesso». Un pensiero per Dimitris Diamantidis, che appende le scarpe al chiodo: «Quel che ci siamo detti rimane tra noi. E’ stato un grande onore averlo come amico e compagno: spero rimanga nel basket, perché le persone come lui sono necessarie per il basket».
Estratto dell'intervista riportata dal sito
sport24.gr.
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