Taccuino del GM: 5 affari nel settore playmaker
5 buoni playmaker distintisi nei vari campionati europei
Inizia il mercato e contemporaneamente iniziano anche le rubriche di Sportando su potenziali acquisti per le squadre alla ricerca di un dato giocatore. Oggi analizziamo 5 nomi di playmaker che si sono distinti in questa stagione in squadre non particolarmente titolate e che avranno la possibilità di portare un eccellente contributo nella squadra che li firmerà. Scegliamo volutamente giocatori non considerati top-player per rendere le scelte appetibili a tutte le squadre.
1) HOERDUR VILHJALMSSON
Squadra: Mitteldeustcher BC
Età: 24 anni
Altezza: 194 cm
Peso: 88 kg
Statistiche di Bundesliga:
G |
MIN |
PPG |
RPG |
APG |
2fg% |
3fg% |
TL% |
RPG |
VAL |
34 |
23,4 |
9,6 |
2,1 |
3,0 |
47,2 |
32,1 |
78,2 |
0,9 |
5,5 |
Dall’Islanda con furore! Il tema di Hoerdur Viljhalmsson è questo. Giunto dai ghiacci fino in Spagna viene plasmato nel laboratorio di Gran Canaria che all’età di 25 anni ne tira fuori un prodotto finito di tutto rispetto e con ancora dei margini di miglioramento. E’ molto incostante e va decisamente a strisce, ma il lavoro che ha svolto negli anni sui fondamentali non possono che metterlo in una condizione di ottima visuale nei confronti di chi voglia farci un pensiero. Parlando delle sue caratteristiche possiamo dire che le cose migliori le fa in difesa: è molto abile a raddoppiare e a tenere la posizione nell’uno contro uno, inoltre la sua stazza gli concede margine difensivo anche in post. In attacco non forza mai e avendo il playmaking-instinct cerca sempre una giocata per l’uomo libero. Non si disprezza comunque nemmeno in fase di finalizzazione, essendo che converte quasi al 50% da due e con il 32 da tre punti. Affidabilissimo dalla linea del tiro libero. Sostanzialmente si può dire che per diventare un giocatore davvero affidabile al 100% deve imparare a sentirsi meglio la mano, ossia iniziare ad adoperare un certo tipo di gioco che lo metta in ritmo se il ritmo da solo non viene. Questo eviterebbe alcuni passaggi a vuoto che ne mutilano il dato in valutazione altrimenti decisamente rispettabile. Comunque sicuramente un buon affare sotto molti punti di vista.
2) ANDREW ALBICY
SQUADRA: Paris-Levallois
ANNI: 23 anni
ALTEZZA: 178 cm
PESO: 82 kg
Statistiche di Ligue National de Basketball:
G |
MIN |
PPG |
RPG |
APG |
2fg% |
3fg% |
TL% |
RPG |
VAL |
30 |
28,9 |
7,8 |
1,7 |
4,8 |
49,1 |
28,6 |
75,3 |
1,7 |
10,9 |
Non si può dire che la stagione di Andrew Albicy sia stata esaltante, ma questo non vuol certo dire che il talento del prodotto di casa Gravelines sia stato bruciato o sprecato. Albicy ha risentito come gli altri della pessima stagione del Paris-Levallois, partito con ambizioni da titolo e rimasto fuori dai playoff con una striscia negativa da mettersi le mani nei capelli. Albicy è un playmaker davvero interessante: la visione di gioco è di primo livello, il linguaggio del corpo è davvero eccellente e il tutto è ulteriormente migliorato dal poter concludere con entrambe le mani. Il campionario offensivo è interessante e passa dall’entrata a canestro fino al tiro dall’arco (28% in Francia, ma oltre 40 in Eurochallenge). Chiaramente da un giocatore di questa stazza ridotta ti aspetteresti un tiratore alla Brian Chase, invece Albicy è esattamente l’opposto di tutto questo: la maggior parte dei suoi tiri vengono da dentro l’area e nascono da una grossa capacità decisionale (adesso tiro, adesso la passo, senza cambiare idea nel 90% dei casi). Urgono due parole anche sulla sua abilità difensiva: il fisico non è giunonico, ma il senso della posizione lo compensa e i chili mettono l’altezza in secondo piano. Spesso lo si vede raddoppiare in post sul lungo avversario per rubare palloni (è nei primi del campionato per palle rubate) e in generale è un giocatore con spiccato senso della posizione. Occupa il proprio spazio e lo occupa bene. A renderlo un giocatore un pizzico esaltante ci sono alcune giocate come passaggi che ricordano vagamente una giocata di Rubio o Jason Williams. Passaggio a vuoto questa stagione, ma chiunque voglia scommetterci fa un affare; non costa sicuramente poco, ma i dividendi sono garantiti.
3) STANLEY BURRELL
SQUADRA: Eisbaren Bremerhaven
ANNI: 28 anni
ALTEZZA: 191 cm
PESO: 95 kg
Statistiche di Bundesliga:
G |
MIN |
PPG |
RPG |
APG |
2fg% |
3fg% |
TL% |
RPG |
VAL |
32 |
32,4 |
16,2 |
2,6 |
4,3 |
52,3 |
32,4 |
86,0 |
0,3 |
11,6 |
Burrell non è mai esploso come ci si aspettava. Da quando ha lasciato Xavier è stato quasi sempre sotto le aspettative, ma nonostante tutto non si può dire che non sia un buon giocatore, anzi…la sua discontinuità potrebbe renderlo l’affare dell’estate. Fisicamente è un giocatore davvero prestante e le sue dimensioni per essere un playmaker sono piuttosto considerevoli rispetto agli standard, ma che mescolate con una buona mano e una interessante visione di gioco nel traffico lo rendono un elemento temibile. Le sue doti tecniche sono piuttosto sviluppate specialmente nell’uso del piede perno con cui spesso si esibisce in spettacolari entrate nell’area per chiudere a canestro. I suoi fondamentali con i piedi sono uno dei motivi per cui non ha sviluppato un affidabilissimo tiro dall’arco preferendo concentrarsi sulla corsa e sul gioco interno. Non è un tiratore, ma in diverse occasioni nella sua carriera ha dimostrato di saper far canestro quando conta. I suoi numeri sono di assoluto rispetto e nonostante sia un giocatore abbastanza solista riesce a classificarsi nella top 10 degli assist-man in Germania. Ciò che non ha sempre convinto è la sua attitudine difensiva non proprio da top-player: con il fisico di cui dispone potrebbe essere un eccellente difensore, ma spesso si concentra troppo e spreca troppe energie nella fase offensiva. Elemento ad ogni modo in piena maturità cestistica che potrebbe davvero far comodo a moltissime squadre.
4) DOMINIC WATERS
SQUADRA: Olimpija Lubijana / Hapoel Holon
ANNI: 26 anni
ALTEZZA: 185 cm
PESO: 82 kg
Statistiche di Liga Ha-Al:
G |
MIN |
PPG |
RPG |
APG |
2fg% |
3fg% |
TL% |
RPG |
VAL |
16 |
36,1 |
12,8 |
2,9 |
7,3 |
43,0 |
40,7 |
93,9 |
1,3 |
13,8 |
L’adattamento ad un livello più alto di Portland State e del campionato belga non è stato semplicissimo, ma da quando ha lasciato la slovenia per giocare ad Holon Dominic Waters ha iniziato a dimostrare sprazzi di che cosa è capace. Insediatosi in cabina di regia nella squadra israeliana ne hanno beneficiato tutti: compagni e sua autostima. Prometteva grandi cose dopo due ottime stagioni al Pepinster e a Liegi, ma in Slovenia ha abbondantemente deluso, mancando proprio di capacità mentale nel passare ad un livello superiore, ma a solo 26 anni il tempo per crescere ancora ce l’ha tutto e per questo potrebbe giungere in Italia e mettersi alla prova. Il suo fisico è un connubio grezzo di fisico e tecnica; è un giocatore dotato di grane forza ed energia, ma che mostra buone doti di playmaking nelle mani (un po’ meno nella testa ma ci si può lavorare). Mostra buone letture di pick n’roll, mentre ancora non è molto sviluppato nel costruire una manovra più articolata. La cosa che impressiona maggiormente è la sua percentuale ai liberi, che in tutta la carriera è sempre stata al 90% se non oltre, rendendolo uno dei tiratori dalla linea più freddi e cinici che ci siano, cosa che gli è valsa ai tempi del college il soprannome di “ice”. Negli anni ha lavorato molto sul tiro da 3 punti diventando veramente pericoloso, mentre deve obbligatoriamente alzare l’asticella nella capacità di lettura della gara, ad esempio imparando a sfruttare i suoi punti di forza sviluppando una migliore capacità di entrata in area per guadagnarsi carrettate di viaggi in lunetta (per adesso tira in media solo 3,1 liberi a gara). Il problema sono le palle perse: 4 a partita! Lì c’è da lavorare su un eccessivo individualismo e spesso su una certa frenesia, ma il potenziale c’è.
5) DAVID HOLSTON
SQUADRA: Mersin BSB
ANNI: 27 anni
ALTEZZA: 172 cm
PESO: 65 kg
Statistiche di TBL:
G |
MIN |
PPG |
RPG |
APG |
2fg% |
3fg% |
TL% |
RPG |
VAL |
29 |
32,6 |
14,8 |
2,8 |
4,2 |
49,1 |
37,4 |
78,1 |
1,0 |
10,5 |
C’è chi dice che nella botte piccola sta il vino buono e il detto andrebbe assolutamente certificato osservando David Holston. Il piccolo playmaker del Mersin (un Marques Green appena più alto) è veramente un giocatore di notevole completezza atletico-tecnica. Sono sostanzialmente due le cose che destano interesse in Holston: la visione di gioco e la capacità di uno contro uno. La visione di gioco è di ottima fattura: prende decisioni rapide e spesso intelligenti, mostrando un eccellente capacità di trovare l’uomo smarcato anche nel traffico dell’area o a difesa schierata. La cosa nella quale brilla particolarmente è l’1 contro 1, in quanto possiede un cambio passo ed un crossover di primissimo livello con i quali riesce a seminare il panico nonostante venga marcato da più giocatori. Cerca spesso l’accoppiamento con il lungo avversario per poterlo ubriacare di movimenti e contropassi. Il tutto viene reso più letale da una buona tecnica di tiro più o meno da ogni zona, con un affidabile tiro da 3 punti (37%) e un grande controllo del corpo nell’entrata. Un appunto sul suo fisico: nonostante subisca scivolamenti anche da giocatori più grossi riesce spesso a non deragliare e a chiudere a canestro mantenendosi in equilibrio senza commettere infrazioni. In difesa data la sua statura spesso paga dazio a giocatori più spessi, ma in attacco è uno dei migliori play che ci siano in Turchia e come è riuscito a farsi rispettare Marques Green in Italia ce la farebbe benissimo anche lui, a condizione che abbia un sistema che ne elimina le lacune difensive. Solo una cosa deve spiegargli l’allenatore: “non prenderti mille tiri da tre punti se la palla non entra”; quest’anno in una gara di campionato in 38 minuti se n’è presi 16.