Dearica Hamby nega di aver colpito Tivkic e di averla scalciata una volta in terra
Il comunicato della Virtus Eirene Ragusa che pubblica un video ravvicinato dello "scontro" tra Tivkic e Hamby
Conferenza stampa della Virtus Eirene Ragusa alla presenza del presidente Davide Passalacqua e dell’avvocato Enrico Cassì, a chiarimento dei fatti di Torino che hanno portato alla inibizione della giocatrice Dearica Hamby.
Fermo restando che ogni episodio di antisportività rimanga da censurare e non possa trovare giustificazioni, e che i rapporti tra le due società sono stati e resteranno sempre caratterizzati dalla più alta lealtà e sportività, tuttavia il nostro Club ha il dovere di fare tutto quanto possibile perché fatti così sconvenienti siano accertati per come realmente accaduti, in un senso o nell’altro.
Nella fattispecie, calmate le acque e rientrati in sede, la Società ha convocato la giocatrice per avere i necessari chiarimenti di un gesto che era apparso, sino ad allora, sotto ogni aspetto intollerabile.
Quest’ultima, comunque assai rammaricata, ha ribadito “di non avere colpito in alcun modo la Tikvic (il trauma alla nuca è dipeso dall’urto sul parquet e giammai da un colpo inferto dalla Hamby) e di avere comunque sbagliato ad avere tentato istintivamente di farlo reagendo ad una sua gomitata”. La stessa altresì ha - altrettanto categoricamente - smentito di avere “scalciato” la sfortunata atleta torinese, una volta caduta in terra.
Poche ore dopo siamo venuti in possesso di un nuovo video, che da angolazione diversa sembra confermare clamorosamente la versione dei fatti che ci è stata resa della Hamby.
Poiché la gogna mediatica che si è scatenata in questi giorni su tutti gli organi di stampa nazionali e purtroppo anche sui social, è dipesa da un “video-shock” (per usare il termine che è stato utilizzato dai media e dai social) che alla luce della più precisa angolazione del nuovo filmato, non aveva riportato con la necessaria chiarezza i particolari realmente accaduti, riteniamo doveroso rendere pubblico tale più chiaro filmato, astenendoci in questa sede da qualsiasi commento. Quanto sopra perché al momento sentiamo il dovere di tutelare la nostra atleta da esasperazioni mediatiche verosimilmente fuorviate, in attesa delle decisioni finali dei giudici sportivi alle quali ci rimetteremo, e che accetteremo senza riserve.