L'evoluzione della EuroLeague nel ritmo (Pace) e nella distribuzione dei possessi
Come il PACE e la distribuzione dei possessi nella EuroLeague si sono evoluti dal 2000-2001 ad oggi
La scorsa settimana abbiamo parlato di Serie A; bene, oggi parliamo di Eurolega. Nello specifico andremo ad esplorare l’evoluzione nelle ultime stagioni di alcuni aspetti di gioco, ovvero del ritmo (Pace) e della distribuzione dei possessi.
Il Pace è una statistica tanto semplice quanto importante: è il valore che ci permette di capire la velocità media di gioco di una squadra. Conoscendola, è più facile farsi un’idea della partita che si sta guardando o analizzando. Oggi si ha la percezione che le partite a cui assistiamo si giochino a velocità superiori al passato: in realtà è l’esatto contrario. Prendendo spunto dalla NBA, dove abbiamo statistiche disponibili dagli anni ’70, si nota che un tempo il ritmo di gioco era ben più alto di adesso. Pian piano il ritmo è calato, complici probabilmente, tra le altre possibili motivazioni, le sempre più diffuse informazioni su squadre e giocatori che permettevano di preparare al meglio le difese, costringendo gli avversari ad attacchi più ragionati (e quindi più lunghi). Il grafico qua sotto riassume tale situazione:
Negli ultimi dieci anni però c’è stata una inversione di tendenza, dato che, una volta assestatosi attorno ai 90 possessi a partita, il Pace è tornato a salire. In buona sostanza si può dire che ora si giochi ad un ritmo più elevato degli anni ’90.
Questo excursus in terra americana ci serve per prendere ora i (minori) dati disponibili dell’Eurolega e effettuare questa stessa analisi sulla competizione continentale. Mostrerà un trend simile a quello della NBA?
I dati disponibili partono dalla stagione 2000-2001: se in America in quella stagione il trend iniziava a cambiare, in Europa era ancora in atto il calo. Difatti possiamo notare che nelle successive stagioni c’è stato un progressivo calo del Pace fino a giungere al minimo storico nella stagione 2013-2014, dove si era scesi sotto i 70 possessi a partita.
Grazie però alla introduzione del riciclo del cronometro a 14” dopo un rimbalzo offensivo, il Pace è risalito e da allora si è assestato attorno ai 71-72 possessi a partita. Insomma, questo cambio regolamentare ha inciso parecchio, portando ad avere dei possessi mediamente più brevi.
Parlare solo di ritmo però non dà un quadro completo. La domanda che sorge spontanea osservando quel grafico è: come venivano giocati un tempo i possessi rispetto ad oggi?
Il grafico sovrastante mostra la distribuzione di tiri su una base di 100 possessi nel corso degli ultimi anni. Come si può notare il tiro da 2 punti è rimasto pressoché invariato. Il vero cambiamento è il numero di tiri presi da oltre l’arco. Fino alla stagione 2007/2008 questi ultimi erano presi in minor numero rispetto ai tiri liberi, ma dalla successiva in poi, se non erano maggiori, erano almeno uguali. Dalla stagione 2011/2012 invece si ha l’impennata decisiva: da lì in avanti se ne sono presi di più sia rispetto ai tiri liberi, che alle stagioni precedenti. In breve, nel corso di queste 18 stagioni la distribuzione tra tiri da 3 punti e tiri liberi si è invertita. Probabilmente quindi la ricerca sempre maggiore del tiro da 3 punti ha portato a dei ritmi di gioco sempre più bassi, che solo l’introduzione dei 14 secondi ha potuto arginare.
Un possesso però non si conclude solo con tiro, ma anche con una palla persa.
Nell’ultimo grafico di oggi possiamo osservare l’andamento di rimbalzi offensivi e palle perse ogni 100 possessi. Per i primi si nota un lento, ma costante aumento, mentre per le seconde il contrario. È in parte possibile ricondurre questi due andamenti al grafico precedente: la maggior parte dei tiri liberi si ottengono nei pressi dell’area, a seguito di una penetrazione o del passaggio della palla in post. Come abbiamo visto nelle ultime stagioni il numero dei tiri liberi è calato a fronte di una maggiore ricerca del tiro da 3 punti. Possiamo dunque ipotizzare che l’utilizzo maggiore del tiro da oltre l’arco comporti minori rischi in termini di palle perse (meno passaggi intercettabili o avventure in palleggio); inoltre non accade di rado che un tiro da 3 sbagliato si tramuti in un rimbalzo lungo e, di conseguenza, in un rimbalzo offensivo tendenzialmente più semplice da ottenere.
Queste sono a mio parere le motivazioni più determinanti dietro ai cambiamenti delle ultime stagioni. Sicuramente esistono altri fattori di gioco che hanno portato a queste mutazioni, ma saranno probabilmente oggetto di altre analisi.
Articolo di Luca Cappelletti