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EuroLeague 11/10/2017, 14.02

EuroLeague Power Rankings: dall'ottava alla prima posizione

Le squadre che si giocheranno i playoff, e un posto alle Final Four di Belgrado secondo il Rankings di Sportando

EuroLeague
8 - KHIMKI MOSCA REGION
Due anni dopo il Khimki torna in EuroLeague con una centralità riconosciuta: Alexey Shved. D’altronde, l’accoppia con Tyrese Rice non aveva permesso la riconferma, e allora utile individualizzare la leadership e lavorare su manico e contorno. Georgios Bartzokas, dopo il flop di Barcellona, torna nella Russia che lo rilanciò dall’addio imposto dai tifosi dell’Olympiacos, e si ritrova tra le mani un team di sicuro talento. Play Stefan Markovic, guida dello Zenit che l’EuroLeague l’ha sempre vissuta ai margini. Poi un reparto guardie d’eccezione, con il miglior difensore dell’intera Lega nel ruolo, Charles Jenkins, e un tiratore di sicura affidabilità, James Anderson. Prologo di un reparto ali dal potenziale illimitato, con il fisico Malcolm Thomas, l’atletico Honeycutt, e un Anthony Gill che tanto ricorda Derrick Brown dell’Anadolu Efes. Di sostentamento il gruppo dei centri (Todorovic, Sokolov e Pateev) per un sistema difensivo tutto da disegnare.



7 - PANATHINAIKOS SUPERFOODS
Il titolo greco ha ridato serenità all’ambiente, ancora scioccato dall’addio di Diamantidis, ma senza curare le ferite del dopo Fenerbahce. Via allora Mike James, e con lui Ioannis Bourousis, Antonis Fotsis e James Feldeine. Si riparte dal primo, vero progetto di Xavi Pascual, e allora il centro diventa un elemento da p&r puro come Zach Auguste, 13.4 punti e 8.8 rimbalzi nella sua stagione da rookie in Chiampions League con i turchi dell’Usak. Una scommessa, in un sistema più atletico che fisico, con la sostanza di Ian Vougioukas, la futuribilità del greco da Wake Forest Dinos Mitoglou, e le lunghe leve di Thanasis Antetokounmpo. Ovvio, i riferimenti del reparto resteranno Gist e Singleton (di rincalzo Gabriel), mentre tra le guardie l’esplosività di Denmon, l’esperienza di Lojeski e la voglia di arrivare di Lekavicius saranno compagne di viaggio dei leader Calathes e KC Rivers. Nessun controllo del ritmo, piena transizione, per un Panathinaikos che cambia marcia senza avere le reali misure del suo potenziale.



6 - OLYMPIACOS PIREO
Risolvere una dipendenza creando fonti alternative al gioco offensivo. Ioannis Sfairopoulos, padre della miglior difesa d’Europa, riparte da una vincente stagione europea, chiusa con il fallimento nazionale. Essere spettatori del grande-slam ellenico del Panathinaikos ha di fatto aperto vecchie ferite, e reso concreti i dubbi di mesi e mesi di lavoro. Quando conta, il biancorosso si accede solo con Vassilis Spanoulis e Georgios Printezis, ed è giunto il momento di dire basta. Non che le bandiere debbano essere ammainate, soprattutto per il valore dei due elementi, paradossalmente in crescita rispetto alla stagione precedente, e comunque fondamentali come guide emozionali del tutto. Ma l’alternativa è necessaria, da qui un mercato di addii anche pesanti per donare a Sfairopoulos un gruppo polifunzionale. Certo, Khem Birch ad Orlando è stata sorpresa, e anche Erick Green (ora a Valencia) aveva dimostrato di poter rispondere positivamente ai momenti di sovraesposizione, soprattutto in Europa. Per due rinunce, tuttavia, ci sono anche sacrifici necessari, ovvero quei Patric Young, Daniel Hackett e Matt Lojeski che fisicamente non potevano più dare garanzie. Dentro Brian Roberts, di ritorno in Europa dopo l’esperienza Nba, e il tiratore Janis Strelnieks. Dal certo all’incerto, ovvero il reparto lunghi. Hollis Thompson e Kim Tillie possono essere il giusto sbocco per i p&r di Spanoulis o Strelnieks, oltre che valenti piedi difensivi unitamente all’ex milanese Jamel McLean. Ma dopo una stagione a tre teste con Birch-Milutinov-Young, il pur ottimo Borgris in accoppiata con il serbo cancella l’impatto fisico-atletico che l’Europa stregò.



5 - FC BARCELONA LASSA
Fisicità, ed esperienza di EuroLeague, per cancellare due stagioni a dir poco disastrose. Questa la volontà di rifondazione del Barcellona, che parte da un reparto play dal potenziale d’innesco non valutabile, con il razzente Phil Pressey e il geniale Heurtel (bocciato ad Istanbul da Perasovic). Meglio della monarchia di Rice, parlando solo di varietà, prima di un reparto guardie di puri specialisti, con il trio Navarro-Koponen-Ribas. D’altronde, la vera quantità arriva nel reparto ali, con il difensore Hanga, il microonde Sanders e il realizzatore Vezenkov, in una dinamica di gioco che apre l’area meno del passato (via Doellman e Perperoglou), se al perimetrale Moerman si somma il lottatore Oriola da Valencia. Infine il reparto centri, dove Seraphin dovrà essere l’intimidazione in grado di sgravare Tomic da responsabilità che non rientrino solo nel suo, sconfinato talento.



4 - BASKONIA VITORIA GASTEIZ
Muoversi dopo, muoversi bene. Il mercato del Baskonia ha vissuto tempi differenti, e non solo per la lunga querelle Hanga-Larkin. Certamente, la capacità di trovare soluzioni alternative senza attendere troppo l’inevitabile è simbolo di progettualità, e il prodotto è ancora più completo del passato. In regia l’attaccante Huertas avrà in Granger il giusto contrappeso, così come tra le guardie McRae rappresenterà con fisicità e lunghe leve una clamorosa alternativa al realizzatore Beaubois. Tra le ali piccole il talento di Timma e le letture difensive di Garino, prima di un reparto centri tra i più stuzzicanti d’Europa. Le mani di Voigtmann hanno già dimostrato la loro unicità, così come l’in e out di Shengelia: e allora, dove un anno fa c’era Bargnani, dentro i centimetri e il peso di Poirier, un diamante grezzo da plasmare dopo i primi passi al Paris Levallois. Missione che ricade nelle mani di Pablo Prigioni, unica vera incertezza nel suo status da esordiente: riuscirà a concretizzare una squadra completa, creando gerarchie e un sistema difensivo?



3 - REAL MADRID
La stagione 2016-2017 ha confermato il talento individuale ma bocciato l’orchestra complessiva, perchè niente più dell’usura graduale di alcuni alfieri può spiegare il nefasto passaggio dal primato della prima regular season di EuroLeague alla sconfitta nella finale di ACB con il Valencia. Nel mezzo, un playoff balbettante e una Final Four da comparsa, per una nuova stagione che prende il via con la Supercopa taronja e il gravissimo infortunio di Sergio Llull. Fuori il leader sino a marzo (?), Pablo Laso dovrà redistribuire le gerarchie, senza troppo sovraesporre l’astro Luka Doncic. Via Hunter, il leader spirituale Nocioni e l’alternativa Draper, il mercato ha portato la capacità realizzativa di Causeur e la fisicità di Kuzmic, con Campazzo e Chasson Randle a dividersi il dopo-Llull. Se le fondamenta gettate da Laso dovessero tenere nei primi mesi, il rientro del minorchino sarebbe un’addizione formidabile ad un roster profondo, visto che le parabole di crescita dei vari Randolph, Doncic, Radoncic e Campazzo possono ben contrapporsi a quelle calanti di Rudy, Reyes, Carroll, Maciulis e fors’anche Ayon.



2 - CSKA MOSCA
Nuova era in casa Cska, che riparte come prima alternativa al Fenerbahce dopo l’ennesimo flop da Final Four per mano dell’Olympiacos. Il mercato è stato al contempo scioccante (al negativo) e aggressivo (al positivo), visto che l’addio a Milos Teodosic, unitamente a quello di Aaron Jackson, si è ben ammortizzato con i sì di Sergio Rodriguez e Leo Westermann. Al contempo, il reparto lunghi appare notevolmente rafforzato, con l’addio ai flop Joel Freeland e James Augustine, e l’inserimento di Othello Hunter (bene all’Olympiacos come a Madrid) oltre al giovane Alan Makiev dell’Avtodor. Interessante elemento di discontinuità Will Clyburn, che rispetto al passato consegna da Itoudis un 3 non prettamente esterno (e tanto meno difensore), ma più portato all’uno contro uno e alla soluzione personale. Una ricerca d’alternativa dunque, quando le pressioni dei momenti chiave si concentreranno sui portabandiera consueti.



1 - FENERBAHCE DOGUS ISTANBUL
Uno sponsor nuovo, una coppa in bacheca, una ripartenza netta ben oltre la semplice quantità. Se il Cska ha perso l’anima Teodosic, il Fenerbahce ha salutato la concretezza di Ekpe Udoh e Bogdan Bogdanovic: «il miglior centro d’Europa, e il miglior giocatore d’Europa» per citare Gigi Datome. In cerca di una nuova dinastia dopo il Panathinaikos, Zeljko Obradovic ha così evitato di inseguire le copie dell’impossibile, cooptando elementi in grado di confermare nella diversità. Da qui, Brad Wanamaker in regia, un po’ per tamponare l’inevitabile declino di Bobby Dixon (verso le 35 primavere), un po’ per garantirsi ancora più lucidità in regia al fianco di Kostas Sloukas, oggi come oggi il nuovo leader gialloblù. Se quindi Guler e Guduric possono solo essere gregari (ma di valore) in quel che era lo “spot” della stella Bogdanovic, sotto canestro l’esplosivo Jason Thompson dovrà reggere l’eredità di Udoh supportato da un cast di “4” senza eguali in Europa, ovvero il confermato Jan Vesely e il colpo Nicolò Melli. Le conferme di Nunnally, Datome e Kalinic mantengono un supporting cast in grado di rendere illeggibili i quintetti agli avversari sui 40’.



LE POSIZIONI DALLA SEDICESIMA ALLA NONA
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Comments Occorre essere registrati per poter commentare 24 Commenti
  • Baskettando 12/10/2017, 16.10

    tra le prime 8 del power ranking, 6 sono polisportive

  • XeroxMilano 11/10/2017, 18.52 Mobile
    Citazione ( OlimpiaMilano98 11/10/2017 @ 17:49 )

    Quest'anno secondo me vincerà il real Madrid

    Basta turche.....speriamo tu abbia ragione

  • OlimpiaMilano98 11/10/2017, 17.49 Mobile

    Quest'anno secondo me vincerà il real Madrid

  • biancoblu1954 11/10/2017, 17.37 Mobile

    Prime tre difficili da scalzare. Di lì in poi ne possono succedere parecchie: condivido un Baskonia alto (fanno sempre dei roster interessantissimi) ma nella lotta per i primi 8 posti possono inserirsi in tanti, penso a Valencia e Efes in primis ma anche Maccabi o Milano se indovineranno la rifondazione. Le greche, invece, quest'anno mi ispirano meno del solito, anche se al Pireo hanno quel #7 che quando serve ribaltare un pronostico..

  • Zagora 11/10/2017, 16.10 Mobile

    Avrei invertito solo le posizioni di Cska e Fenerbache.

  • Basketagropoli1966 11/10/2017, 16.09

    Le prime cinque del ranking hanno roster pazzeschi

  • Anklebreaker 11/10/2017, 15.57

    Anche qui sono più o meno d'accordo. Cska e Fener al momento sono inarrivabili, mentre il Khimki ha una buona ossatura, ma per andare ai playoff avrà bisogno di uno Shved in missione. Real lo vedo leggermente peggio rispetto all'anno passato, ma in grado di competere. Le greche sempre fastidiose (vedo meglio il Pana), così come le altre spagnole, col Barça che necessita di un riscatto immediato.

  • bubu170 11/10/2017, 15.13
    Citazione ( BornReady 11/10/2017 @ 15:05 )

    E a me Gill non ricorda derrick brown onestamente

    Ti ricordo cosa dicevo qualche giorno fa a proposito di Eurohoops? ecco...

  • BornReady 11/10/2017, 15.05 Mobile
    Citazione ( bubu170 11/10/2017 @ 14:17 )

    Ricorderò male, ma Hollis Thompson non mi pare proprio un lungo

    E a me Gill non ricorda derrick brown onestamente

  • sickboy 11/10/2017, 14.43
    Citazione ( Yuri2 11/10/2017 @ 14:31 )

    Perperoglou dov'è andato?

    Hapoel Gerusalemme

  • ilovethisgame5 11/10/2017, 14.41

    quest'anno vedo bene l'olympiacos più del baskonia, mentre d'accordo sulle prime tre... forse quest'anno metterei il cska leggermente avanti per gusto personale

  • Vspan7 11/10/2017, 14.37 Mobile

    Non vedo il Barça messo meglio di noi. Come nomi erano messi meglio anche l'anno scorso, ma sono da rodare. La nostra stagione passa parecchio da Roberts e Thompson. Il primo dovrebbe riuscire a sostituire Erick Green, e non la vedo facile, il secondo deve rappresentare un' alternativa SANA per Papanikolaou (quanto mi manca Lojeski). Per il resto confido in McLean come sostituto di Birch, al Pireo i lunghi si migliorano sempre. Tillie è un'aggiunta rispetto allo scorso anno, ormai il progetto Agravanis è andato, giusto dare a Kill Bill una squadra degna fino a che ne ha

  • Diabolik 11/10/2017, 14.36 Mobile
    Citazione ( psychonaut 11/10/2017 @ 14:17 )

    Baskonia alla 4 è un po' azzardato. Senza larkin-hanga e non sarà per niente facile.

    Vero ma Timma e Granger non sta messo malissimo...

  • OttoLamphred 11/10/2017, 14.35

    IMO l'unico dubbio sul Baskonia può essere Prigioni debuttante, per il resto mi sembrano rinnovati ma comunque forti forti

  • bubu170 11/10/2017, 14.32
    Citazione ( )

    *** Commento moderato da Sportando ***

    Ne è il leader!

  • Yuri2 11/10/2017, 14.31 Mobile

    Perperoglou dov'è andato?

  • Spel81 11/10/2017, 14.26

    Visto che siamo nell'argomento propongo altre 2 preview/power ranking, magari a qualcuno interessano:
    [ link ]

    [ link ]
    La prima è interessante perché da anche un punto di vista "americano" mentre la seconda è il "classicone" eurohoops

  • Antonio 11/10/2017, 14.24

    Baskonia troppo in alto (roster corto e meno talentuoso dei competitor) e Valencia troppo in basso, addirittura fuori dalle top 8.

    Sulla top 3 poco da dire, direi che se non siamo all'unanimità poco ci manca.

  • manto89 11/10/2017, 14.24 Mobile
    Citazione ( psychonaut 11/10/2017 @ 14:17 )

    Baskonia alla 4 è un po' azzardato. Senza larkin-hanga e non sarà per niente facile.

    Perdite importanti, ma altrettanto importanti firme come garino, timma, huertas, granger..

  • bubu170 11/10/2017, 14.17

    Ricorderò male, ma Hollis Thompson non mi pare proprio un lungo

  • psychonaut 11/10/2017, 14.17

    Baskonia alla 4 è un po' azzardato. Senza larkin-hanga e non sarà per niente facile.

  • ColoVarese87 11/10/2017, 14.14

    Secondo me le due squadre di Mosca
    Fenerbahce
    e una spagnola ma non saprei dire quale

  • jack24 11/10/2017, 14.13 Mobile

    Secondo me il baskonia dovrà sudare parecchio per arrivare ai playoff, quarta posizione molto alta ma vedremo