La lettera di Hackett a Gigi Datome: Sono fiero di te. Grazie di essere stato sempre esemplare
Le bellissime parole di Daniel Hackett a Gigi Datome dopo la conquista della EuroLeague da parte del giocatore del Fenerbahce
Caro Gigi,
dopo aver digerito la delusione e la rabbia per la sconfitta della mia squadra, ed averti visto conquistare meritatamente questa Eurolega, ho deciso questa mattina di scriverti la mia di lettera, la seconda che ci scambiamo.
Ti incontrai la prima volta ad un raduno nazionale U-14 da compagno di squadra, ed eri gia' un ragazzone.
Forte, atletico e talentuoso, il tuo futuro nella pallacanestro professionistica era percepibile. Ricordo come la tua Santa Croce Olbia massacro' la mia Scavolini al Torneo Zanatta di Treviso e come ci siamo dati battaglia per il titolo di Miglior Realizzatore, che per un pelo fini' nelle mie mani. Alle finali Nazionali U-14 di Bormio non ci fu storia per nessuno, tu eri il piu' forte. Scudetto ed Mvp.
Era solo l' inizio.
Io volai verso gli Stati Uniti per migliorare, tu verso Siena per fare lo stesso. Passarono anni e ti guardavo dalla Tv invidioso per quella carriera che a 18 anni era gia' brillante e promettente.
Tornai all' ovile, Treviso, Pesaro e poi Siena. A 24 anni anche io ero pronto per il grande palcoscenico. Tu eri il Capitano della Capitale, e a Roma puntavi lo Scudetto. La tua stagione fu storica, Mvp del campionato ed una pallacanestro spaziale. La mia fu solida, Coppa Italia ed Mvp e quinto posto in stagione regolare. Le nostre strade si incroceranno ancora una volta, in finale, per lo Scudetto. Siena-Roma, Hackett-Datome, il movimento era orgoglioso di noi, rappresentavamo,al momento, il meglio del basket italiano. La mia Siena prevalse in una serie spettacolare, Scudetto e premio MVP per me. Ma non fini' li.
I Dallas Mavericks mi offrirono un provino e un posto alla Summer League, rifiutai. Tu eri pronto per la NbA. Ti offrirono un contratto garantito, lo stesso che volevo io, motivo del mio rifiuto all' invito dei Mavs. Ero furioso. Stavi coronando il grande sogno della NBA, quella Nba che tanto volevo ma che non ha mai creduto veramente in me. Rimasi in italia, e ti guardavo oltreoceano, ancora una volta con grande invidia, ma anche con un pizzico di orgoglio.
Eri un amico, un compagno di Nazionale e ti volevo bene.
Ti voglio bene. La pagina buia la conosciamo tutti, i miei problemi in Azzurro, la fuga, la prima lettera e la tua famosa intervista su sky. Ci rimasi molto male, ma me lo meritavo. E' stata una dura lezione ma queste cose fortificano i rapporti. Se lo si vuole.
Alle spalle tutto questo, siamo ora al presente. Eurolega. Finale di Eurolega. Tu ed il tuo Fenerbahce Istanbul sul tetto d' Europa. Campione. Il mio Olympiacos Pireo sconfitto, ed io in tribuna, infortunato a soffrire.
Sono sceso in campo a congratularmi con voi, con il magone in pancia, mi hai abbracciato e non ho avuto il coraggio di dirti quanto fiero sono di te. Di dirti che il tuo spirito, il tuo cammino, la tua crescita, la tua umilta' e la tua etica di lavoro, sono esempio per chiunque guardi lo sport.
Detto tutto cio', una ultima cosa. Grazie per avermi sempre spinto a migliorare me stesso, grazie per essere stato esemplare durante tutti questi anni e grazie perche' nonostante gli alti e bassi del nostro rapporto, e le battaglie in campo da rivali o da compagni di squadra, so di poter contare su di te, come amico e come Capitano.
Il mio Capitano.
Gigi Datome.
Con affetto DH#23