Viaggio alla scoperta dei talenti europei: Dario Saric
Uno sguardo al talento croato che ha da poco firmato con il Cibona Zagabria
Il mercato estivo, ogni anno, offre sempre tantissimi spunti, soprattutto quando si parla di grandi squadre o di grandi giocatori. Anche quest’estate, ovviamente, sono stati tantissimi gli spostamenti e gli acquisti che hanno fatto parlare noi amanti della pallacanestro, ma c’è stato un giocatore che ha fatto parlare di sé tutta l’Europa e non solo, dato che la sua carriera, presto o tardi, si svolgerà anche oltreoceano: Dario Saric, accasato poi al Cibona Zagabria.
Già protagonista assoluto nelle rappresentative giovanili con la Croazia, con la quale ha vinto gli europei U16 ed anche quelli U18, finendo entrambe le volte come MVP della competizione, quest’estate ha fatto vedere ottime cose anche con la nazionale maggiore con la quale ha ottenuto la qualificazione per gli europei del 2013. Per gli amanti delle statistiche si può far notare come il giovane Saric sia risultato il miglior rimbalzista della sua squadra, con 6 carambole abbondanti raccolte ogni partita, e con quasi 10 punti segnati di media..
Ala che può giocare sia da 3 che da 4, anche se probabilmente in futuro probabilmente abbandonerà il reparto lunghi, alto 2,08 metri, ha un eccellente gioco in post basso, dal quale riesce ad attaccare in diversi modi, svitandosi per segnare con la mano debole, usando il semigancio destro oppure, anche se più raramente, tirando in allontanamento. Da fermo, se ha lo spazio giusto, sa tirare da ogni posizione, anche dalla lunga distanza, anche se la maggior parte dei punti li accumula quando attacca il canestro, per poi subire fallo. Atleticamente non è certamente tra i giocatori migliori in circolazioni, ed anche la velocità non è tra le più impressionanti, soprattutto per un ala piccola, ma questi suoi difetti vengono sopperiti da una cattiveria agonistica che ha pochi pari anche tra i più famosi professionisti. Questa sua aggressività lo rende infatti un fattore importantissimo a rimbalzo, soprattutto in attacco. Altra caratteristica che spicca in questo giocatore è la visione di gioco che, unita ad una altezza importante, gli permette di accumulare molti assist sul tabellino personale, nati soprattutto dagli scarichi dopo le sue penetrazioni a canestro.
In difesa non è così indietro come si potrebbe pensare. Usa molto bene le mani e le braccia sia sotto canestro contro i lunghi che sul perimetro contro gli esterni, anche se contro i più piccoli non riesce a reggere troppi scivolamenti di fila. Inoltre segue molto bene il gioco, il che gli permette di recuperare i palloni sui cattivi scarichi degli avversari e di tagliare fuori gli avversari per prendere il rimbalzo.
Che sia destinato ad andare in NBA è qualcosa di ormai chiaro a tutti. La paura è che, sbarcando in America troppo presto, non riesca a sviluppare in tempo tutto il suo potenziale, e che quindi venga bloccato da un mondo forse ancora troppo pesante per lui. Ora come ora però non resta altro che aspettare e sperare che il ragazzo abbia il futuro roseo che si merita e che riesca a farsi valere ovunque avrà l’occasione di giocare.