FIP, linea dura sui contratti d'immagine?
La Fip va verso la direzione di introdurre nuove regole più stringenti per garantire uno svolgimento regolare del campionato
La Fip va verso la direzione di introdurre nuove regole più stringenti per garantire uno svolgimento regolare del campionato.
La volontà del presidente Gianni Petrucci è quella di adottare una linea dura che dia maggior credibilità all'unico campionato professionistico che resterà nell'ordinamento Fip a partire dalla stagione 2013/2014.
L'intento in ottica futura è quello che solo chi darà garanzie certe di poter disputare l'intera stagione senza doversi trovare in corsa a far fronte a situazioni economicamente critiche potrà partecipare alla serie A.
In attesa di discutere concretamente di quella riforma strutturale della legge 91/81 che disciplina il professionismo sportivo sulla quale anche il neopresidente Coni Malagò aveva promesso di interessarsi concretamente alla revisione (ma senza un governo in carica e nell’attuale situazione politica complessa i problemi del basket italiano sono lontani anni luce dalle priorità del parlamento…) si proverà a modificare l’attuale quadro regolamentare.
Le norme allo studio sono di diverso tipo: si parte dall'ipotesi di aumentare decisamente l'importo della fidejussione bancaria da versare a garanzia per l'iscrizione al campionato (attualmente ammonta a 150mila euro, l'idea sarebbe quella di passare almeno a 400mila - per fare un raffronto quella per l'iscrizione all'ACB è di 2,5 milioni di euro anche se il massimo campionato spagnolo è amministrato direttamente dalla lega al di fuori dalla giurisdizione della Feb), anche se l'eventuale novità regolamentare scatterebbe solo dalla stagione 2014/2015.
Nelle idee del presidente Fip c'è anche la volontà di creare una norma che sanzioni i dirigenti di quei club che faranno dichiarazioni pubbliche a detrimento dell'immagine del campionato.
L'altra novità sarebbe quella di sanzionare duramente il ricorso ai cosiddetti contratti di immagine, largamente utilizzati per la fiscalità ridotta rispetto ai carichi di tassazione degli accordi ufficiali depositati in lega. E non essendo riscontrabili nei controlli trimestrali della Com.Te.C. che verificano il regolare pagamento di contributi Enpals (più Iva ed Irpef) derivanti dai contratti ufficiali, non sono soggetti alle verifiche degli organi preposti ai controlli amministrativi con la conseguenza che in caso di difficoltà economiche ed in mancanza del deterrente delle penalizzazioni in classifica in caso di mancata corresponsione dello stipendio di lega, le rate di immagine possono non venire versate nei tempi previsti senza che le società subiscano sanzioni. In mancanza degli strumenti regolamentari e legislativi per vietare i contratti di immagine, l’ipotesi della Fip prevede una sanzione pesante nel momento in cui emergano mancati pagamenti tramite un verdetto del Bat (il tribunale Fiba di Ginevra che disciplina le controversie economiche): si va da una penalizzazione immediata in classifica di 10 o più punti all’immediata esclusione dal campionato della società inadempiente.