E' presto per parlare di cenerentole, ma questa regular-season (almeno al momento in cui questo articolo viene scritto) verrà ricordata anche per le performances di Murray State University. Chi scusate? Si avete capito bene, Murray State, una piccola università del Kentucky leggermente in ombra nel Bluegrass State rispetto a Louisville e alla attuale numero 1 del ranking Kentucky University. Eppure gia nel 2010 i Racers erano balzati in cima alle cronache quando, qualificati al torneo NCAA, erano incredibilmente passati al secondo round grazie ad un buzzer-beater del senior Danero Thomas, eliminando la più blasonata Vanderbilt. Era dal 1989 che una squadra dell'Ohio Valley Conference, all' epoca fu Middle Tenesse, non superava il primo turno del torneo NCAA. Lo scorso anno MSU si è aggiudicata di nuovo la propria conference, perdendo però al primo round del torneo contro Missouri State Univeristy.
Un mese dopo la magia sembrava passata, con il coach Billy Kennedy che aveva ceduto alle lusinghe della Texas A&M University.
Il 23 maggio 2011 veniva presentato come head coach, l'ex assistente di Kennedy, Steve Prohm, non esattamente Pitino.
Infatti, meglio di Pitino! I Racers sono decimi nel ranking NCAA, oltre ad essere l'unica squadra ancora imbattuta. Certo, come spesso accade in questi casi, il calendario non ha sfavorito Murray State, ma non dobbiamo scordare la vittoria contro Memphis, il titolo di campioni al Great Alaska Shotout 2011 e le 7 gara vinte fuori dalle mura casalinghe.
I Racers mandano 3 giocatori in doppia cifra: Isaiah Canaan, una guardia realizzatrice dal Mississipi che come junior e al terzo anno di fila oltre i 10 punti di media e mezza Europa ha gia il suo nome segnato, l'ala senior Donte Pool esploso quest'anno dopo 3 anni di operaiato e Ivan Aska altro senior diventato determinante per coach Prohm. Il resto sono tutti role player, ben inseriti nel sistema del coach che ha messo in chiaro fin da subito che qui si gioca per il nome che sta davanti alla maglia, non per il cognome dietro. Anche se lui stesso sta filtrando con la storia, inseguendo tale Bill Hodges che nel '79 raggiunse le 33 vittorie senza sconfitte nella sua prima stagione da head coach con Indiana State University, grazie anche ad un biondino lento, ma efficace di nome Larry Joe Bird.
Dunque Murray State, la favola di questa regular season, che affronta tutte le trasferte in bus e che riceve al piccolo campus i giornalisti del New York Times facenti tutti la stessa domanda: come è possibile? Neanche coach Prohm sa spiegarlo, l'unica certezza è che, se si qualificheranno, nessuno vorrà incontrare i Racers al primo turno del prossimo torneo NCAA.
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