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NCAA 31/01/2012, 18.49

Fresh start, i 10 freshman più interessanti della NCAA

Il nostro Edoardo Tamalio ci presenta i 10 freshman più interessanti del panorama del college basketball

NCAA

Non è tempo di bilanci, anzi, ma con la follia di marzo alle porte ci può interessare dare un'occhiata ai 10 freshman che hanno fatto alzare più di un sopracciglio agli addetti ai lavori e non solo.

10. Mick Kabongo, Texas. PG
Da Toronto, Canada al Texas passando per il Nevada, ennesimo prodotto di quella Finlay Prep  che ospita il nostro Amedeo Della Valle. A pure PG lo definiscono dalle parti dei Longhorns, il canadese è un super ballhandler con visioni fuori dal comune, come dimostrano i 5.5 assist per gara. E' anche discreto tiratore, ma è più veloce dei neutrini del CERN e va dentro che è un piacere. Ha un corpo ancora da adolescente e questo lo fa soffrire non poco in difesa. 

9. Lebryan Nash, Oklahoma State. SF
Che prospetto questo qua! Per molti, e anche per noi, è gia pronto per il piano di sopra. Educato da oltre l'arco e dotato di un eccellente tecnica, la vera forza di Nash è la capacità di abusare dei difensori in post-basso, soprattutto sfruttando la parte superiore del corpo. Un anno NCAA in più non guasterebbe, ma di questo passo difficilmente resisterà alle sirene NBA.
Ricorda lo Shandon Anderson versione Utah.

8. Austin Rivers, Duke. PG
Figlio di Doc, si quel Doc. E' arrivato a Krzyzewskiville con molto, forse troppo, hype come dicono negli States, aspettative contornate da un nome scomodo. Al liceo faceva quello che voleva contro tutti, a Duke ha iniziato malino, ma si sta decisamente riprendendo. Non sempre fa la scelta giusta e le sue percentuali al tiro lasciano adito a dubbi sulle sue capacità di point-guard in chiave NBA. Ma rimane un freshman da 14 punti a sera che tira da 8 metri con disarmante facilità e conclude in traffico come pochi.

 

7. Cody Zeller, Indiana. C

Nipote dell'ex Piston Al Eberhard, fratello minore del Tyler che sverna a North Carolina e dell'ex Notre Dame Luke. Qualcuno sussurra che sia il più forte di casa, ma la giuria è ancora in camera di consiglio. Cody ha tutto per diventare un buon centro e stringere la mano a Stern: fiuto per il rimbalzo, eccelenti letture sul pick and roll, movimenti spalle a canestro e capacità di correre e finire in contropiede. Rispetto a Tyler tira peggio da fuori e soprattutto appare, anche ad occhio, molto leggero. Se riesce a mettere su i chili giusti ne risentiremo parlare e bene. Per lui 15 punti, 6 rimbalzi e soprattutto 1.5 stoppate a partita.

6. James McAdoo, North Carolina. PF

Anche lui ha qualcuno in famiglia a cui chiedere consigli (lo zio è semplicemente Bob).  Atleta misterioso, 206 cm per 100 kg. che sorprende per la sua agilità e per il suo IQ cestistico molto elevato. Sta imparando tutto, come cambio di Hansone e Zeller, e appare ancora acerbo. Ok fronte a canestro e a rimbalzo, meno a sua agio nel pitturato dove non ha un movimento sicuro.  Aspettiamo, con fiducia.

5. Quincy Miller, Baylor. SF
Se fosse una canzone sarebbe Young, Gifted and Black di Aretha Franklin. Il ragazzo ha un certa autostima e non fa niente per nasconderlo. Qualcuno ha inziato a storgere il naso per questo, ma il talento è tutto lì da vedere: un puledro con le braccia da pterodattilo e un 'innata capacità di  far sembrare tutto troppo facile. Il gioco perimetrale e la struttura fisica ricordano Durant, ma KD è un'altra storia. A 13 anni lo zio Lamont lo ha mandato via da Chicago, dove lo street life lo stava inghottendo. E' stata la sua fortuna.  Non illudiamoci che rimanga un anno di più a Baylor e quasi sicuramemente sarà una delle prime 10 scelte di giugno. Se capisce che talento non sempre equivale a successo, siamo in zona All Star.

 

4. Bradley Beal, Florida. SG
Realizzatore fatto e finito per vestire una delle 30 casacche che contano. Fra i freshman è quello con meno margini di miglioramento, ma è anche quello più pronto. Eccellente tiratore, soprattutto uscendo dai blocchi, senso del canestro e una discreta capacità di crearsi un tiro da solo. Il sistema di coach Donovan lo facilita sotto molti punti di vista e in gare ad alto numero di possessi può essere micidiale.  In difesa non sfigura, deve migliorare il suo in-between game ed il gicoco è fatto. 

3. Michael Kidd-Gilchrist , Kentucky. SF

Non ci sono dubbi sul numero 14 di Kentucky, is a true player. Rimbalzista eccezionale per la stazza (oltre 7 rimbalzi ad uscita), sa usare il corpo come nessuno e il suo palleggio arresto e tiro non da scampo ai difensori. In più difende e passa alla grande.  Il paragone più immediato è Dwayne Wade anche se rispetto al 3 di Miami è meno attaccante. Farà la differenza per coach Cal nel mese di Marzo, ne siamo certi così come siamo sicuri che sarà uno dei primi 3 ad essere chiamato al Draft di giugno.

2. Andre Drummond, Conneticut. C

Se non ci fosse Davis di Kentucky, parleremmo solo di lui. Ha gia detto che gradirebbe passare anche il suo anno da sophmore alla corte di coach Calhoun e sarebbe una decisione saggia. Perchè come ha recentemente affermato un GM NBA: "Drummond fra 3 anni potrebbe essere un giocatore d'impatto per una contendente per il titolo." E non si può darli torto visto che il ragazzo oltre ad un fisico adatto a qualsiasi attività motoria inventata dall'uomo, dispone anche di mani morbide e senso della posizione, caratteristiche rare di questi tempi. Muove bene i piedi sia in attacco che in difesa dove le sue stoppate in aiuto si fanno sentire eccome. Deve affinare il suo gioco, imparare ad essere più reattivo e più pronto sulle palle vaganti. Ottimo giocatore.

1. Anthony Davis, Kentucky. PF
Possiamo partire dalle 4.6 stoppate a partita, primo nella nazione. O dal fatto che, almeno a livello NCAA, sotto le plance è semplicemente inarrestabile. Prima scelta assoluta del prossimo draft, senza neanche pensarci. Se KU è prima nel ranking lo deve soprattutto a lui, the next big thing. Non si contano le volte in cui, nella stessa azione, ha stoppato da una parte e ha concluso dall'altra magari in alley-oop andando ben oltre il metro sopra il ferro. Ha anche un buon jump da 5 metri, ma in attacco vive di ricezioni dinamiche. Facile accostarlo a Marcus Camby che hai tempi di Umass ebbe un impatto simile al suo odierno. Vedremo come se la caverà a marzo, ma l'antidoto per fermarlo non sembra essere stato brevettato. La NBA lo vorrà più robusto, ma il ragazzo non pare allergico alla sala pesi. Coach Cal ha gia preparato molte star alla NBA, saprà fare lo stesso con lui. Stay Tuned. 

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E. Carchia

E. Carchia

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Comments Occorre essere registrati per poter commentare 1 Commento
  • kingferra 01/02/2012, 13.59

    Mah io metterei dentro anche un Tony Wroten di Washington