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NCAA 11/12/2017, 21.32

Week 5 Recap: Villanova guarda tutti dall'alto mentre continua il terremoto Arizona State

La quinta settimana di college basket riassunta in cinque punti, con l'aggiornamento della AP Top 25

NCAA
Settimana terribile per le squadre ai piani alti dell'AP Poll con ben quattro formazioni in Top 10 vittime di upset, con relativi sconvolgimenti nella nuova classifica dell'Associated Press. Notre Dame (#9) è superata in casa da Ball State, Florida (#5) prima perde nettamente il Sunshine Showdown coi Seminoles e poi viene sorpresa da Loyola-Chicago (infine si rifà in parte battendo Cincinnati), Kansas (#2) perde la propria imbattibilità contro Washington (per poi vedere l'Allen Fieldhouse espugnata da Arizona State) e infine Duke (#1) incappa nella prima sconfitta stagionale, piegata dalla pioggia di triple (15/26) orchestrata da Boston College.

DIECI E LODE – Fra le squadre della Top 5 della scorsa settimana, Villanova è l'unica a rimanere ancora imbattuta. Ieri i Wildcats hanno fatto un altro passo avanti verso l'ennesimo Big 5 senza sconfitte, superando La Salle per 77-68 in una partita più sofferta di quanto preventivabile. La squadra di Jay Wright resta però su livelli avvicinabili da poche altre. Prova evidente è stato l'88-72 rifilato a Gonzaga e costruito a partire da una difesa fatta di fisicità e reattività in cambi e aiuti continui che ha contribuito enormemente ad alimentare il numero di perse degli Zags (19 di cui 12 nel primo tempo per una squadra che fino ad allora ne registrava 13 a partita). Agli aggiustamenti tattici e al tentativo di rientro di Gonzaga dal -13 dell'intervallo, ha poi risposto Mikal Bridges con alcune sfuriate impressionanti in entrambe le metà campo che hanno ricacciato indietro gli avversari nella parte centrale della ripresa (di lui parleremo di nuovo più avanti).
Squadra tanto bilanciata quanto efficiente sotto tantissimi aspetti, le buone notizie stanno giungendo un po' da tutti i suoi attori principali. Jalen Brunson continua a superarsi, viaggiando con media punti (17.2), percentuali dal campo (62% col 51.5% da tre) e assist/turnover ratio (3.7) più alti in carriera. Phil Booth ha avuto un impatto altissimo in settimana e non ha mai schiodato dalla doppia cifra nelle ultime cinque partite: al momento è il terzo realizzatore della squadra (12.7). Donte DiVincenzo ha versatilità, QI e cattiveria agonistica tali da renderlo ormai uno degli asset più importanti dei Cats. Omari Spellman, tutt'altro che convincente nel primo scorcio di stagione, ha mostrato progressi nelle ultime due settimane e sta sfoggiando anche un tiro da tre notevole per un big man (7/10 nelle ultime quattro). Unica nota dolente: l'infortunio che terrà Collin Gillespie lontano dal campo per almeno tre settimane.

Superando Kansas a domicilio (95-85), Arizona State ha mietuto la seconda vittima eccellente della propria stagione dopo Xavier. Ancora imbattuta dopo nove incontri, la squadra di Bobby Hurley conferma d'essere di gran lunga la migliore sorpresa di questo primo mese. La sua prepotente scalata fino alla #5 dell'attuale AP Poll è il giusto riconoscimento ai progressi fatti rispetto alla formazione che aveva chiuso la scorsa annata con un mediocre record 15-18 (7-11 in Pac-12). I senior Tra Holder (21.2 punti di media), Shannon Evans (19.0) e Kodi Justice (14.1) si stanno attestando su livelli mai toccati prima e, coadiuvati dal freshman Remy Martin, sono i grandi protagonisti d'un backcourt tremendamente prolifico nella metà campo offensiva. I Sun Devils viaggiano a 92 punti di media con un grandioso 42.7% dall'arco: pur riponendo molte delle proprie fortune nel reparto esterni, va detto anche che il contributo dato dalle forze fresche nel frontcourt (il freshman Romello White in primis) non è affatto secondario. La stagione è ancora lunga ma pare proprio che la Pac-12 abbia trovato un'insperata manna dal cielo, ovvero una squadra che possa rendere interessante la lotta al vertice della conference.

Kansas ha una striscia aperta di 13 titoli consecutivi nella regular season della Big 12 ma questo potrebbe essere davvero l'anno buono per un cambio di copione. Non diciamo ciò pensando alle difficoltà (rimediabili) incontrate dai Jayhawks in settimana: piuttosto c'è da rilevare come il numero di pericoli alle sue spalle sia davvero elevato. I due esempi migliori sono incarnati al momento da TCU e West Virginia. Guidati dal tuttofare Kenrich Williams, gli Horned Frogs, ricchi di opzioni offensive, sono partiti alla grande conquistando solo vittorie in questi primi dieci incontri stagionali, con due 'W' affatto banali conseguite in settimana (94-83 su SMU e 84-80 su Nevada). Dal canto loro i Mountaineers, dopo l'esordio perdente con Texas A&M, hanno conosciuto solo successi (nove di fila) e offerto una prova a dir poco convincente contro Virginia: un 68-61 strappato da una squadra che ama correre pur dovendo accettare i ritmi bassissimi notoriamente imposti dai Cavaliers. Tanto merito va a Jevon Carter (23 punti, 10 rimbalzi e 7 assist) che, da senior, sta vivendo la miglior stagione in carriera.

DIETRO LA LAVAGNA – Era lecito non aspettarsi grandi cose da Wisconsin nell'anno in cui, per la prima volta dopo tanto tempo, non si possono più ammirare i vari Bronson Koenig, Nigel Hayes, Vitto Brown e Zak Showalter. Ad ogni modo, i Badgers stanno superando in negativo ogni previsione. Ethan Happ è sempre all'altezza dei livelli cui ci ha abituati (16.3 punti, 8.6 rimbalzi e 3.1 assist di media) ma ora appare decisamente solo nel mezzo d'un contorno assai acerbo. Il record parla chiaro: 7 sconfitte in 11 partite, l'ultima arrivata in casa con un pesante 82-63 inflitto dai rivali locali di Marquette, autori d'una prova fenomenale dall'arco (14/22). Al termine dell'incontro, coach Greg Gard ha descritto i suoi giocatori come frustrati dai risultati ottenuti ma resilienti abbastanza per riscattarsi. L'assenza a tempo indeterminato di D'Mitrik Trice (out per almeno un mese) e la stagione finita per Kobe King (notizia di oggi pomeriggio) non sono di certo d'aiuto per una squadra che sta facendo molta fatica nella metà campo offensiva in quanto a esecuzione dei giochi.

TOP PROSPECT WATCH – La prova offerta da Mikal Bridges contro Gonzaga è stata quella d'un giocatore che può aspirare legittimamente alla zona lottery. Fra i suoi 28 punti (3/5 da due, 5/9 da tre e 7/9 ai liberi) ci sono quelli che, insieme a due stoppate da urlo, hanno spaccato la partita a metà secondo tempo nel momento migliore degli Zags. Già pedina importante da freshman nella squadra campione NCAA, l'ala piccola di Malvern non ha mai smesso di crescere con la maglia di Villanova ed è ora il leader della squadra insieme a Brunson. Top scorer con 18.1 punti di media, le medie accumulate in altre voci già da sole danno un'idea indicativa della gran quantità di aspetti in cui sa farsi sentire (6.4 rimbalzi, 2.1 recuperi, 1.7 assist e 1.3 stoppate). Difensore perfetto per Jay Wright – eccellente sul perimetro ma capace d'avere impatto anche vicino a canestro – ha QI alto, un ottimo tiro da tre (48.1%) e caratteristiche fisiche (l'apertura di braccia, per esempio) che lo rendono interessante al piano di sopra. Se dovesse registrare miglioramenti anche nella creazione dal palleggio, le sue quotazioni non potranno che attestarsi in alto.

Landry Shamet di Wichita State si è reso protagonista d'una settimana da circoletto rosso, prima nella vittoria casalinga con South Dakota State (21 punti e 8 assist) e poi nel successo esterno contro Oklahoma State: 30 punti (di cui 23 nella ripresa) con 6/11 dal campo e 14/16 ai liberi, aggiungendo 5 assist. Il sophomore degli Shockers è tutto sommato un outsider in ottica Draft ma prestazioni come queste, se replicate, non possono che far salire l'attenzione attorno a lui. Letale quando riceve coi piedi per terra, sta viaggiando con percentuali dall'arco impressionanti (53.5% con 4.8 tentativi a partita) ma nella metà campo offensiva la creatività del top scorer di Wichita State (16.3 punti a partita) va ben al di là del range di tiro e a dispetto d'un fisico nella norma. In settimana c'è da affrontare Oklahoma e quindi Trae Young in uno dei migliori scontri fra point guard che si possano vedere quest'anno in NCAA. Preparate i pop corn!

MONDO MID-MAJOR – Quest'anno dovranno guardarsi le spalle come non mai nella C-USA ma l'inizio di stagione di Middle Tennessee sembra proprio certificare la bontà d'un programma in grado di mantenersi a certi livelli al di là dei ricambi nel roster. Due settimane fa i Blue Raiders avevano regolato FGCU in back-to-back e, in quella appena passata, si sono imposti su due squadre della SEC: Vanderbilt (66-63 in trasferta) e Ole Miss (77-58 in casa). Nick King è stato il top scorer in entrambe le partite, confermando l'enorme impatto che sta avendo (24.3 punti, 6.6 rimbalzi e 2.3 assist di media) sotto il segno della continuità realizzativa. L'ala piccola non ha mai avuto grande spazio né durante i suoi due anni a Memphis né ad Alabama nella stagione passata (complici problemi di salute) ma l'aria di Murfreesboro sembra fargli decisamente bene. Eccezion fatta per l'esordio assoluto, King non ha mai chiuso una partita a meno di 20 punti segnati e quella coi Commodores è stata la prima di quest'anno con percentuali dal campo inferiori al 50%.

Anche se Wichita State ha cambiato casa, nella Missouri Valley Conference ci sarà di che divertirsi, se non altro per le sorprese che può riservare. Illinois State aveva iniziato piuttosto bene, salvo crollare inopinatamente con quattro sconfitte nelle ultime cinque partite. Valparaiso era partita a razzo con un 8-0 – grazie anche a un inizio soft per qualità media degli avversari – ma in settimana ha rimediato una batosta in casa di Purdue (-30 e partita virtualmente chiusa già nel primo tempo) e una beffa all'ultimo secondo sul parquet di Ball State (71-70). Northern Iowa ha di che sorridere dopo un Battle 4 Altantis andato oltre le aspettative e seguito da due belle vittorie con UNLV e UT Arlington. Nessuno però appare in forma tanto quanto Loyola-Chicago, formazione che trae forza dal collettivo e che sta vivendo il suo miglior inizio di stagione da oltre mezzo secolo a questa parte (record 10-1). In settimana, prima di annichilire Norfolk State per 80-52, i Ramblers hanno strappato un upset favoloso in casa di Florida (65-59). Le loro arma? Equilibrio e attenzione rivolte alla ricerca del tiro migliore (22a miglior squadra della nazione nel rapporto assist/canestri) che generano grandi percentuali (46.2% da tre e 61.4% di eFG, entrambe terze migliori percentuali in Division I). Il quintetto è composto da quattro upperclassmen che viaggiano in doppia cifra (il migliore: l'ala Aundre Jackson, 14.1 punti di media) e tutti in grado di colpire dall'arco. Col ritorno del titolare Ben Richardson tra fine dicembre e inizio gennaio, avranno davvero tutte le carte in regola per lasciare un'impronta decisa all'interno della conference.

L'ITALIANO DELLA SETTIMANA – Nel novero delle possibili sorprese nella Big 12 c'è da includere Texas Tech, vincitrice in settimana d'un incontro importante (82-76 su Nevada dopo un supplementare) e, per questo motivo, di ritorno ora in Top 25. Keenan Evans (32 punti) è stato assolutamente imprescindibile ma, con l'altra stella Zach Smith costretta a una serata mediocre in attacco (appena 3 punti), il contributo offerto da alcuni elementi della panchina si è rivelato assai prezioso, oltre ad essere una buonissima notizia per coach Chris Beard, il quale conta su un quintetto di senior affiancato da un supporting cast giovanissimo. Da citare in primis Zhaire Smith (10 punti, 6 rimbalzi, 3 assist e 4 recuperi in 30') ma anche Davide Moretti ha fatto abbondantemente il suo con 9 punti (0/1 da due, 2/3 da tre e 3/3 ai liberi), 1 assist e 1 recupero in 22 minuti. Come sempre efficiente dall'arco (41.7% in stagione frutto d'un 10/24 in totale), la prestazione offensiva del Moro è da sottolineare per l'intraprendenza mostrata nell'attaccare l'uomo, tradottasi anche in due liberi conquistati (e segnati) nelle fasi conclusive dei tempi regolamentari e importanti per la rimonta dei suoi Red Raiders. Prima di questa partita, i minutaggi più alti erano arrivati per lui nelle partite più semplici: la fiducia mostrata nei suoi confronti nell'ultima uscita pare dunque rappresentare un buon segnale.

AP TOP 25, Week 6 - via College Poll Tracker


11. West Virginia 12. Gonzaga 13. Kansas 14. TCU 15. Seton Hall 16. Virginia 17. Purdue 18. Notre Dame 19. Florida State 20. Tennessee 21. Baylor 22. Florida 23. Arizona 24. Texas Tech 25. Cincinnati
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R. De Angelis

R. De Angelis

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Comments Occorre essere registrati per poter commentare 6 Commenti
  • Anklebreaker 11/12/2017, 22.51

    Visto Florida-Cincinnati: partita 'maschia' fra due squadre esperte. Nei Gators molto interessante il russo Koulechov, transfer da Rice, che il prossimo anno potrebbe dire la sua in Europa. Cincy ha perso Caupain e sugli esterni ha un pizzico di talento in meno, però sono solidi sotto le plance.




    P.S. quanto caxxo è forte Ky Bowman!

  • JohnDoe 11/12/2017, 22.38 Mobile

    Young di Oklahoma come lo vedete? A me sta abbastanza gasando finora !

  • sheeddontlie 11/12/2017, 22.16

    In arrivo una settimana relativamente tranquilla, personalmente mi aspetto anche un bello spettacolo dal duello Bamba-Wagner.
    Per il resto ripeto quanto detto le scorse settimane: Arizona State in formissima, ormai puntano alla 1. #freeHapp

  • sugar92 11/12/2017, 22.04
    Citazione ( BornReady 11/12/2017 @ 21:56 )

    Vale assolutamente una seconda scelta, il che non esclude la possibilità di vederlo in Europa il prossimo anno

    Grazie!

  • BornReady 11/12/2017, 21.56 Mobile
    Citazione ( sugar92 11/12/2017 @ 21:48 )

    Per Jevon Carter c'è possibilità di vederlo in Europa o una seconda scelta se lo porta a casa?

    Vale assolutamente una seconda scelta, il che non esclude la possibilità di vederlo in Europa il prossimo anno

  • sugar92 11/12/2017, 21.48

    Per Jevon Carter c'è possibilità di vederlo in Europa o una seconda scelta se lo porta a casa?