NCAA UNDERGROUND 2017 - Cinque giocatori da seguire....
...per la vostra squadra in Europa
PG – SAM CASSELL JR. (IONA) – Nella serie dei padri famosi (e talentuosi) siamo decisamente al vertice. Con Sam Jr. della discendenza diretta abbiamo tanta personalità ma talento decisamente inferiore. Un po’ troppo legato alle sue alterne serate al tiro da fuori, ha fisico e visioni per poter fare di questo gioco il suo lavoro ma ha bisogno di giocare in un contesto in cui non gliene vengano chiesti 20 ogni sera. Intanto, da underdog in conference, ha strappato un biglietto per la Big Dance.
SG – JEREMY SENGLIN (WEBER STATE) – Qui invece di talento realizzativo quanto ne volete. Ha ritmo, tecnica e percentuali di tiro per ambire ad un futuro pro. Sa crearselo dal palleggio e uscire molto bene in equilibrio dai blocchi. Difensivamente non ti danneggia, ma è con la palla che può fare la differenza, oltre a poterti dare qualche minuto di discreta lucidità in point guard. Da novembre ad oggi ha mancato la doppia cifra solamente in due serate… enough said, come dicono loro.
SF – TROYCE MANASSA (SAVANNAH STATE) – Un fullback NFL che all’età di 14 anni l’aria di Brooklyn ha spinto di forza verso la pallacanestro. Diciamo grezzo dal palleggio, ma quel cuore e quei muscoli lì messi dentro un giocatore da 17 a partita (seppur in MEAC) con un dignitoso 35 da tre devono destare un qualche tipo di attenzione. Ha chiuso col botto la sua carriera universitaria mettendone 42 contro South Carolina State. La sensazione è che da qualche parte lo rivedremo…
SF – BAKARI COPELAND (MARYLAND EASTERN SHORE) – Con lui vi assicurate versatilità in ala ed efficacia offensiva. Dietro lo potete mandare sia contro i 3 che contro i 4 perimetrali. In attacco si cerca maggiore continuità nel jumper da combinare con un gioco in avvicinamento di buonissima qualità. Contribuisce a rimbalzo e fa tante piccole cose che trovano poco spazio nelle statistiche.
C – QUADIR WELTON (SAINT PETER’S) – Massiccio uomo d’area con predisposizione alla spallata nel preparare il semigancio destro. Non verticale ma arriva alla partita sempre con voglia di spingere nel pitturato e farne una questione di virilità. Anche in difesa meglio non farlo allontanare dal ferro… anche perché ha due tenaglie al posto delle mani che volete tenere quanto possibile vicino alla zona del rimbalzo.
SG – JEREMY SENGLIN (WEBER STATE) – Qui invece di talento realizzativo quanto ne volete. Ha ritmo, tecnica e percentuali di tiro per ambire ad un futuro pro. Sa crearselo dal palleggio e uscire molto bene in equilibrio dai blocchi. Difensivamente non ti danneggia, ma è con la palla che può fare la differenza, oltre a poterti dare qualche minuto di discreta lucidità in point guard. Da novembre ad oggi ha mancato la doppia cifra solamente in due serate… enough said, come dicono loro.
SF – TROYCE MANASSA (SAVANNAH STATE) – Un fullback NFL che all’età di 14 anni l’aria di Brooklyn ha spinto di forza verso la pallacanestro. Diciamo grezzo dal palleggio, ma quel cuore e quei muscoli lì messi dentro un giocatore da 17 a partita (seppur in MEAC) con un dignitoso 35 da tre devono destare un qualche tipo di attenzione. Ha chiuso col botto la sua carriera universitaria mettendone 42 contro South Carolina State. La sensazione è che da qualche parte lo rivedremo…
SF – BAKARI COPELAND (MARYLAND EASTERN SHORE) – Con lui vi assicurate versatilità in ala ed efficacia offensiva. Dietro lo potete mandare sia contro i 3 che contro i 4 perimetrali. In attacco si cerca maggiore continuità nel jumper da combinare con un gioco in avvicinamento di buonissima qualità. Contribuisce a rimbalzo e fa tante piccole cose che trovano poco spazio nelle statistiche.
C – QUADIR WELTON (SAINT PETER’S) – Massiccio uomo d’area con predisposizione alla spallata nel preparare il semigancio destro. Non verticale ma arriva alla partita sempre con voglia di spingere nel pitturato e farne una questione di virilità. Anche in difesa meglio non farlo allontanare dal ferro… anche perché ha due tenaglie al posto delle mani che volete tenere quanto possibile vicino alla zona del rimbalzo.
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M. Ridolfi
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