NCAA UNDERGROUND 2017 - Cinque giocatori da seguire....
...per la vostra squadra in Europa
SG – T.J. CROMER (EAST TENNESSEE STATE) – Non si può non essere tifosi. Genitori sconosciuti, cresciuto dalla bisnonna (!) ad Albany, Georgia. Indossa lo zero, che sarebbe il numero di offerte per borse di studio ricevute da programmi di Division I all’uscita dalla High School… e qualche anno dopo siamo a 18 di media in quella Division I con il 40 da tre. Artista del movimento senza palla, prende blocchi in allontanamento, gira a ricciolo, fa tutto quello che serve a liberare la conclusione da mani morbidissime con lo scarso supporto di gambe non particolarmente potenti. Ha mentalità (pure troppa…) e ambizione. Se pensate abbia diversi limiti, particolarmente difensivi, avete ragione ma non scommettete mai contro di lui. Pure scorer.
SG – JONATHAN WADE (NORFOLK STATE) – Altro totalmente ignorato dalla Division I fino a quando Coach Jones lo vede un’estate all’Orlando Elite Camp e decide di portarlo in Virginia. Guardia-ala di 1.92, segnarne venti non è più un problema da quando ha messo a posto un movimento di tiro affidabile anche dai 7 metri. La partenza a destra è sempre stata da giocatore pro, oggi in più ha una parte alta del corpo con cui assorbire i contatti andando al ferro. La materia che studia di più sono le uscite dai blocchi di Bradley Beal (un cult per tutti i Florida-native), ed i risultati sono lì nei 19.8 a partita con il 38 da tre con cui sta tenendo i suoi al vertice della MEAC.
PF – JEREMY HOLLOWELL (GEORGIA STATE) – In difesa magari non si affatica troppo, ma che completezza in attacco. Gioca i due ruoli in ala con assoluta disinvoltura tecnica (coach Hunter gli dà anche qualche minuto da 5) e, se l’NBA ignora, questo è un 4 che allarga il campo perfetto per le nostre leghe… ha partenza in palleggio, raggio di tiro, può ricevere in post basso o a 7 metri dal canestro con la stessa naturalezza e pericolosità. Aveva promesso a suo “fratello” R.J.Hunter (sono cresciuti insieme da quando avevano 7 anni) che avrebbero giocato insieme dopo essere stato sedotto e abbandonato dagli Hoosiers, ma l’altro aveva una chiamata tra i primi 30 ad attenderlo.
C – JAVION OGUNYEMI (SIENA) – I Saints hanno già al momento in Lega italiana tre rappresentanti (il Moore di Pistoia, Hasbrouck e Anosike…), non stupitevi in caso di prossimo arrivo di un quarto. In rampa di lancio hanno infatti questo lungo particolarmente mobile, che gioca i due ruoli dentro (come si faceva una volta…) con dinamismo e discreta varietà tecnica all’interno dei 5 metri. Fa molto male se riceve al gomito perché può partire rapido in palleggio e finire di potenza, più prevedibile in post basso dove cerca il semigancio destro da una parte o l’incursione con spallata dall’altra. Stoppa, con tempismo, costanza e verticalità. Solido big.