Big East: Villanova non si ferma, superata Creighton con un grande Jalen Brunson
Xavier passa sul campo di Georgetown, Edmond Sumner si regala un career-high nel giorno del suo compleanno
[10] Creighton 70-80 Villanova [1]
I Wildcats centrano la vittoria numero 38 del 2016 superando i Blue Jays in un CenturyLink Center caldissimo e tutto esaurito nei suoi oltre 18mila posti. Jalen Brunson è la chiave dell’incontro per Jay Wright: il sophomore produce la miglior prestazione in carriera sfruttando ogni spiraglio possibile per infilare, in più modi, la retina avversaria (27 punti, 10/14 dal campo e 2/2 ai liberi) o per servire intelligentemente i compagni (5 assist), in particolare gli ottimi tagli in backdoor di Josh Hart (18 punti e 10 rimbalzi). Gli altri ventelli della partita sono prodotti da Kris Jenkins (21) per Villanova e da Marcus Foster (22, pur con un 2/11 da tre) per Creighton, alla quale non basta il solito disegnatore di basket Maurice Watson Jr. (9 assist) e un Justin Patton in una delle sue prove più convincenti (18 punti, 8 rimbalzi e 2 stoppate). I ragazzi di coach McDermott, sotto di 1 all’intervallo, pagano una giornata infruttuosa nel tiro da tre (6/24) e un secondo tempo in cui hanno tirato con appena il 42.3% dal campo contro il 56.5% di Villanova.
Georgetown 76-81 Xavier [17]
Edmond Sumner si concede un bel regalo di compleanno con una grande prestazione individuale che vale la vittoria in trasferta su Georgetown: il sophomore mette a segno il suo career-high (28 punti, 7/13 da due 14/17 ai liberi) aggiungendo 8 rimbalzi e 6 assist. Sono lui e J.P. Macura (23 punti e 6 rimbalzi) a guidare l’attacco dei Musketeers nella giornata stortissima del leading scorer Trevon Bluiett (1 punto, 0/10 dal campo e 1/2 ai liberi). Partita molto equilibrata, con le due squadre sempre punto a punto: Xavier riesce a mettere più di due possessi di distanza a 3’58” dalla fine con due liberi di Macura ma gli Hoyas rispondono con un 10-4 che pone le due squadre sul 74-76 a 54” dalla fine. Nel finale tiratissimo è Sumner, dalla lunetta, a decidere l’incontro. A Georgetown non bastano dunque i 21 punti di L.J. Peak e i 20 di Rodney Pryor.
I Wildcats centrano la vittoria numero 38 del 2016 superando i Blue Jays in un CenturyLink Center caldissimo e tutto esaurito nei suoi oltre 18mila posti. Jalen Brunson è la chiave dell’incontro per Jay Wright: il sophomore produce la miglior prestazione in carriera sfruttando ogni spiraglio possibile per infilare, in più modi, la retina avversaria (27 punti, 10/14 dal campo e 2/2 ai liberi) o per servire intelligentemente i compagni (5 assist), in particolare gli ottimi tagli in backdoor di Josh Hart (18 punti e 10 rimbalzi). Gli altri ventelli della partita sono prodotti da Kris Jenkins (21) per Villanova e da Marcus Foster (22, pur con un 2/11 da tre) per Creighton, alla quale non basta il solito disegnatore di basket Maurice Watson Jr. (9 assist) e un Justin Patton in una delle sue prove più convincenti (18 punti, 8 rimbalzi e 2 stoppate). I ragazzi di coach McDermott, sotto di 1 all’intervallo, pagano una giornata infruttuosa nel tiro da tre (6/24) e un secondo tempo in cui hanno tirato con appena il 42.3% dal campo contro il 56.5% di Villanova.
Georgetown 76-81 Xavier [17]
Edmond Sumner si concede un bel regalo di compleanno con una grande prestazione individuale che vale la vittoria in trasferta su Georgetown: il sophomore mette a segno il suo career-high (28 punti, 7/13 da due 14/17 ai liberi) aggiungendo 8 rimbalzi e 6 assist. Sono lui e J.P. Macura (23 punti e 6 rimbalzi) a guidare l’attacco dei Musketeers nella giornata stortissima del leading scorer Trevon Bluiett (1 punto, 0/10 dal campo e 1/2 ai liberi). Partita molto equilibrata, con le due squadre sempre punto a punto: Xavier riesce a mettere più di due possessi di distanza a 3’58” dalla fine con due liberi di Macura ma gli Hoyas rispondono con un 10-4 che pone le due squadre sul 74-76 a 54” dalla fine. Nel finale tiratissimo è Sumner, dalla lunetta, a decidere l’incontro. A Georgetown non bastano dunque i 21 punti di L.J. Peak e i 20 di Rodney Pryor.
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R. De Angelis
@RicDeAnge
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