538: Di solito i prospetti come Ben Simmons non mancano il torneo NCAA
Nella traduzione di oggi si parla di Ben Simmons di LSU
Ben Simmons di LSU è un talento della pallacanestro incredibilmente versatile, con dei numeri, nel suo anno da matricola, che non sfigurano se paragonati a quelli dei grandi del passato. Con tutta probabilità, e con ogni merito, sarà scelto con la prima assoluta al prossimo draft NBA. Ma nonostante le capacità di Simmons i suoi Tigers non sono granché: secondo la classifica di Ken Pomeroy sono 75esimi, e con il record di 18-12 non sono molte le probabilità che approdino al torneo NCAA.
Che un giocatore così eccezionale faccia parte di una squadra trascurabile non capita spesso. Quando una squadra può disporre di un prospetto del talento di Simmons di solito non esce prima del secondo fine settimana del torneo, figuriamoci se non si qualifica. Per avere una misura ho raccolto i ranking di ESPN sui prospetti dei college dal 2001 alla scorsa stagione, seguendo il percorso nella postseason della squadra di appartenenza nel loro ultimo anno nella NCAA. Considerando i primi cinque prospetti di ogni anno (Simmons quest’anno è al primo posto), l’87% giocava in una squadra che si è qualificata per il torneo NCAA, mentre quasi il 50% è arrivato almento alle Elite Eight.
La banda di prospetti a cui Simmons si unirebbe in caso LSU dovesse mancare l’appuntamento con il torneo non è da buttare. In fondo anche Steph Curry ha concluso la sua carriera a Davidson nel NIT (è vero anche che confrontare Davidson, che fa parte della Southern Conference, e LSU, della Southeastern Conference, è come sommare mele e pere, e forse un paragone adeguato per Simmons è Chris Bosh, che nel 2002-2003 non è riuscito a portare Georgia Tech al torneo partendo dalla ACC). Va detto che la distribuzione del talento cestistico è molto verticale: in media le prime scelte al draft sono notevolmente migliori rispetto ai colleghi, al punto che il miglior prospetto dovrebbe probabilmente essere considerato con parametri diversi rispetto agli altri quattro della top five.
È altresì vero che negli ultimi 15 anni solo un prospetto numero 1 non ha raggiunto il torneo NCAA con la propria squadra: si tratta di Nerlens Noel, nel 2012-2013. Il restante 92% dei migliori prospetti nel loro anno è almeno arrivato ai trentaduesimi. Tuttavia per quanto riguarda Noel va fatto un distinguo: infatti prima che Noel abbandonasse la stagione per un infortunio al ginocchio, la sua Kentucky aveva un record di 17-6, si stava giocando la qualificazione ed era in fase di miglioramento; dopo l’infortunio i Wildcats hanno concluso 4-5 le ultime nove partite rimaste e hanno ottenuto un biglietto non rimborsabile per il NIT.
Il resto dei migliori prospetti ha fatto molta, molta strada. Metà di loro ha raggiunto le Final Four, un terzo ha giocato la finalissima nazionale. Ma non hanno certo fatto tutto da soli: Shane Battier, Anthony Davis e Greg Oden, per esempio, hanno generato circa il 25% della quota vittorie delle rispettive squadre nell’anno in cui hanno condotto la truppa alla finale. Simmons per il momento è un po’ meno produttivo rispetto ai tre qui sopra su una base al minuto, ma ha comunque generato il 33% della quota vittorie di LSU quest’anno, con dei compagni che hanno creato il 45% in meno di vittorie ogni partita rispetto a quelli di Battier, Davis e Oden. Se Simmons avesse un contorno forte quasi quanto il loro probabilmente LSU non si preoccuperebbe troppo della Selection Sunday.
Invece è molto possibile che assisteremo a una March Madness senza il miglior prospetto NBA della nazione. Non sarebbe la prima volta, ma è un evento assai raro. Soprattutto sarebbe una delusione, perché Simmons è un talento completo ed esaltante, in una categoria che ha un evidente bisogno di atleti come lui.
Traduzione di Giacomo Sauro
Articolo di Neil Paine
Titolo: Elite Prospects Like Ben Simmons Almost Never Miss The Tournament