NCAA UNDERGROUND weekly: Dez Wells &....

VOI NON SAPETE (O FORSE SI….) QUANTO E’ FORTE…

G – Dez Wells (Maryland)

Se siamo ancora al “fear the turtles” lo dobbiamo principalmente a Melo Trimble, rivoluzionario leader tecnico ed emotivo dei Terrapins. Quando ne servono due pesanti però si va spesso dal numero 44, realizzatore di continuità e varietà tecnica. Ha due ottime mani per trattare la palla, la dà dentro ai lunghi come c’è scritto nei libri e se gli chiedi di mettersi in proprio lo fai solo felice potendo contare su un in-between game evoluto e potendo tirare oltre il 50 da tre punti. La struttura fisica importante lo limita nella pura rapidità dei movimenti, ma lo agevola nei pressi del ferro dove sfida in corpo a corpo chiunque senza cedere un centimetro. In settimana ne ha messi 26 contro la difesa di coach Ryan, discreta impresa di suo, andandogli spesso e volentieri fino al ferro. E’ nella miglior forma fisica della sua carriera universitaria; non una brutta idea considerando che siamo a poche settimane dalla chiusura della stessa…

SPORTANDO-U. TEAM OF THE WEEK (UNRANKED TEAM)

G – Trevor Cooney (Syracuse)

Tiratore monodimensionale, con rare concessioni all’estetica del gioco e senza alcuna apparente possibilità fisica di competere ad alto livello. Gli Orange vincono una battaglia epocale in casa di Notre Dame con cuore, zona 2-3 e gestione accorta dei possessi d’attacco. Con Christmas sul faro a centro area è tutto più facile però. Uscito per falli il guardiano, ci pensa TC. Veniva da un bel 0/5 dal campo per 0 punti totali di sabato contro Pittsburgh. Qui segna invece 3 canestri negli ultimi 4 minuti, uno addirittura andando al ferro, che significano la partita…

G – Tyler Haws (BYU)

A Provo, se ci chiedete di scegliere tra lui e Mr.Tripla Doppia, sempre Mr.Tripla Doppia. Ma qui si è fatta la storia, e non possiamo ignorare. Con i 21, e relativa W, a Portland si porta in cima ai realizzatori di tutti i tempi per i Cougars, superando la leggenda Fredette. Principe dell’arresto e tiro dalla media lo è e lo rimarrà. Ecco, come ci spiegherebbero Jimmer ed i Sacramento Kings, l’NBA è un’altra cosa però…

F – Nino Williams (Kansas State)

Non è particolarmente verticale, non ha raggio di tiro, è chiaramente sotto taglia per essere un 3-4 ma se gli chiedi di marcare l’avversario più pericoloso degli altri si butta nella mischia prima di rispondere… la vittoria contro Kansas la firma lui con una lectio magistralis difensiva fatta di cuore e tecnica oltre al jumper dai 4 metri che sigilla il tutto in un gran freezer.

F – Jarell Martin (LSU)

La doppia doppia non è più una notizia, e comincia ad esserlo poco anche il 20-10. Domina contro chiunque in area nelle due vittorie settimanali contro Florida ed Auburn e tiene i suoi in quella che chiameremmo la parte sinistra della classifica nella SEC. Non uno scienziato del gioco, compensa con cuore, atletismo e sacrificio fisico. A questo livello benissimo, oltre non sapremmo…

C – David Laury (Iona)

Giocare nella MAAC non ti aiuta se sei alla ricerca di una vetrina. Adesso però è ora che siano gli altri ad andare a cercare lui e non più viceversa. Della sua pericolosità offensiva, attitudine fisica e continuità a rimbalzo già sapete… in settimana devasta Marist e Monmouth (non Kansas e Carolina direte… ma son quelle che abbiamo a disposizione) portando i Gaels al 16-2 in conference! Da aprile in poi, i suoi ammiratori aumenteranno, statene certi…  

SPORTANDO-U. TEAM OF THE WEEK (RANKED TEAM)

G – Nic Moore (SMU)  

Mentre noi siamo occupati in altro, questo si sta prendendo l’intera American conference e dubitiamo che la restituisca prima di metà marzo… 14-2 il record, un perfetto mix tra soluzioni collettive ed individuali, una frontline che innesca con tempi e modalità da sogno ed in più è stabilmente oltre il 40 dall’arco. Siamo alla quinta vittoria consecutiva, ma questa ci pare solo un’ovvia conseguenza.

G – Devon Hall (Virginia)

Freshman sotto i due punti di media a gara. Simbolo dei Cavs che distruggono 70-34 Wake Forest a domicilio praticamente senza il backcourt titolare (out sia Anderson che Perrantes). Lui, Shayok, Wilkins… tutta gente con pochi minuti di utilizzo-medio che si esalta se chiamati in battaglia. Ormai siamo a Coach Bennett o Coach Few per il “chi fermerà quelli di Lexington”...

G – Terry Rozier (Louisville)

La storia di Chris Jones è tanto triste quanto scioccante. Così triste e scioccante da rischiare seriamente di compromettere la stagione dei Cardinals. La prima risposta però è da grande squadra. Compatta, con una identità e un gran carattere. I 22 con cui Rozier si prende la W contro Georgia Tech sono la miglior sintesi del motivo per cui Coach Pitino può ancora essere orgoglioso di quanto costruito in 13 anni con i biancorossi.

F – Taurean Prince (Baylor)

In doppia cifra da 12 partite consecutive, ne abbatte 20 sui Cyclones di Coach Hoiberg portando i suoi alla W che serviva per non salire sulle bolle del torneo NCAA. Ha talento e raggio di tiro, oltre ad un corpo che sa sfruttare nei mismatch contro gli esterni di tagli inferiore. Con Gathers e Motley a presidiare l’area, lui e O’Neale a minacciare da fuori, è lunga la fila di quelle che in tardo marzo farebbero volentieri a meno di vedere i verdi sulla loro strada.

F/C – Seth Tuttle (Northern Iowa)

Anche noi, che avevamo scelto di aprire questa rubrica con la segnalazione del suo nome, non eravamo mai stati così ottimisti… siamo ormai all’oggetto di culto. Porta i Panthers tra le prime 10 della Nazione, striscia aperta di 16 W consecutive con showdown finale in casa di Wichita State. Domina le partite senza bisogno di farne 20, ma prendendo parte ad ogni possesso offensivo e tenendo la percentuale dal campo sopra un ridicolo 63%.

Di Marco Ridolfi