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NCAA 20/02/2015, 16.05

NCAA UNDERGROUND weekly: Justin Sears &....

I due quintetti della settimana (Unranked e Ranked) e il Voi non sapete quanto è forte...o forse sì

NCAA

 

VOI NON SAPETE (O FORSE SI….) QUANTO E’ FORTE…

 

F – Justin Sears (Yale)

Di animali del genere nella Ivy League non capita di vederne di frequente. La conference è decisamente la più diversa e snob d’America, e ne ha anche tutti i titoli accademici per esserlo, tanto per capirci questi non giocano il volgare torneo di conference con tabellone tennistico ma assegnano il titolo alla fine della regular season. Attenzioni speciali per gli atleti: poche. Per gli esami: molte. Allora i riflettori li accendiamo noi…
Justin è uno da 20 e 10 per l’Europa domani mattina, in più gioca una difesa di grandi istinti atletici, un po’ grezza, ma la gioca ogni minuto che è in campo. In attacco, pur con stile di tiro rivedibile, ha buon tocco dai 5 metri e la sua ricezione preferita è quella fronteggiando l’avversario partendo dal post alto, dove normalmente lo batte avendo piedi mediamente più rapidi di ogni lungo della sua lega. Raramente forza le situazioni e, per il contesto tecnico in cui opera, si libera del pallone con sorprendente continuità.
Ha uno chassis di altissimo livello su cui poter lavorare, e in più braccia di dimensioni tali con cui stoppa anche senza impegnarsi troppo. I suoi sono 7-1 in conference, in lotta eterna con Harvard per il titolo e lui decisamente nella conversazione per giocatore Ivy League dell’anno.

 

SPORTANDO-U. TEAM OF THE WEEK (UNRANKED TEAM)

 

G – Anthony “Cat” Barber (NC State)

Viene da Iverson-land, e questo gli riserva già uno spazio nel nostro cuore. Perché lo chiamino CAT lo scoprite al primo raddoppio che gli mandate contro: non se ne accorge neanche e scappa via. A Louisville scherza in palleggio per 35 minuti contro il pressing dei Cardinals, arrivando a piacimento al ferro e facendo felici a turno lunghi ed esterni tra i suoi compagni di squadra. Giocatore completo? No! Fatto per l’NBA? Decisamente No! Ma per cuore, handle e 360 gradi di visione cestistica non troverete indirizzo migliore…

 

G – Trey Zeigler (TCU)

Sì, una guardia “tiratrice” di 1e93 che ha girato tre università in 4 anni, fatica a superare il 50% ai liberi e che festeggia in questi giorni i tre anni di anniversario dall’ultimo tiro da tre andato a segno. Manca una parte però, la metà campo difensiva. Se TCU si prende il lusso di battere la numero 21 d’America, lo deve alla difesa “faccia a faccia” di questo ghepardo in maglia bianca contro la minaccia numero uno degli altri: Phil Forte III, visto sparare come mai verso il ferro avversario con risultati a tratti imbarazzanti.  

 

G/F – Denzel Valentine (Michigan State)

I biancoverdi di Coach Izzo, anche partendo male, quando si avvicina marzo sei più sereno se riesci ad evitarli. 14 febbraio, East Lansing, Ohio State l’avversario. Parità, a 12 secondi dalla sirena finale, ultimo possesso. Esce da un blocco orizzontale, catch and shoot con poco equilibrio: solo rete. It was Valentine’s day!

 

F/C – Rakeem Christmas (Syracuse)

Ancora una volta testimoni della sua fantastica stagione. Umilia la frontline di Louisville, rischiando di tirar giù dalla lotteria Harrell con una prestazione sfuggita a pochi tra tutti gli scout NBA, presenti e non. Quello che porta alla partita è noto, e di grande interesse, se poi lo mandi in lunetta e va 9/11 non c’è obiettivamente forza competente a nord di Okafor in tutta la conference. Ad oggi, tarda prima.

 

C – Joshua Smith (Georgetown)

Irresistibile. La tenuta atletica e mentale gli consentono ad oggi 15, forse 20, minuti di competizione. Si ma che competizione… Prende fisicamente a spallate i Johnnies ad ogni possesso, esibendo il miglior uso dei piedi tra i lunghi del college basket (togliendo sempre quello di Duke). Gli mandano contro chiunque, ma il risultato è sempre lo stesso: canestro o fallo. Dalla lunetta sono solo avventure nel mondo, e la storia d’amore che intrattiene da anni col bacon cheeseburger probabilmente lo terrà lontano da una gran carriera pro, ma in Big East sposta e non poco.   

 

SPORTANDO-U. TEAM OF THE WEEK (RANKED TEAM)

 

G – Tyus Jones (Duke)  

Vista la sua prima Tobacco Road battle? L’avevano sostanzialmente persa, se non fosse che questo qui tira fuori tre giocate negli ultimi giri di lancetta con cui rincorre, aggancia, porta al supplementare e poi batte i fantastici Tar Heels. Per controllo di corpo, nervi e metà campo offensiva non c’è un 19enne al mondo del suo livello. C’è del Mike Bibby in lui, e l’NBA comincia ad osservare da molto vicino…

 

G – Juwan Staten (West Virginia)

Che gran conference la Big12! Lui è senza alcun dubbio il miglior playmaker difensivo del college basket, ma contro Kansas ci aggiunge molto anche in attacco, soprattutto quando comincia a fare più caldo. Libera al tiro Jevon Carter e compagni sul perimetro, e la va a vincere con il lay-up decisivo in stile Staten, al ferro di potenza con spin ed appoggio al vetro…

 

G/F – Darrun Hilliard II (Villanova)

Arcidiacono è la mente, Ochefu il marmo, lui è l’esecutore. Tira fuori la sua migliore prestazione nella partita più importante dell’anno mettendone 31 con 8 triple a casa dei Bulldogs di Butler. Dà continui segnali di arroganza tecnica e personalità. Tra le otto triple, c’è quella ad 1.2 secondi dal termine che risulta particolarmente rilevante… finisce 68-65 Wildcats.

 

F – Kyle Wiltjer (Gonzaga)

Si, era qui anche settimana scorsa ma non ce la sentiamo di cambiare. Seppellisce Pacific sotto 45 punti col 70 dall’arco. Era dai tempi dei baffi di Adam Morrison che non si assisteva a questi show offensivi individuali tra gli Zags… a marzo, vederlo contro i suoi ex-Wildcats sarebbe roba da Don King.

 

C – Jameel McKay (Iowa State)

In tre giorni, due W consecutive contro West Virginia ed in casa Cowboys, entrambe con il suo rilevante contributo. Atleticamente, come vi avevamo ammoniti, rimane quello che cambia le partite dei Cyclones. Morris la gestisce, Niang inventa quando gli altri schierano la difesa, ma lassù a proteggere il ferro ci va solo lui. Se poi comincia a tirare l’80 ai liberi…

 

Di Marco Ridolfi

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Comments Occorre essere registrati per poter commentare 1 Commento
  • NYKnicks7 21/02/2015, 19.48 Mobile

    Io sono un appassionato di Ivy League, e di Yale in particolare da sempre. Cestisticamente e non, seguo sempre i Bulldogs, e Sears come avete fatto giustamente notare è un giocatore molto interessante. La "stella" di Yale #Handsomenation