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NCAA 23/01/2015, 14.25

NCAA UNDERGROUND weekly: Isaiah Cousins &....

I due quintetti della settimana (Unranked e Ranked) e il Voi non sapete quanto è forte...o forse sì

NCAA

 

VOI NON SAPETE (O FORSE SI….) QUANTO E’ FORTE…

 

F – Isaiah Cousins (Oklahoma)

Nei Sooners stabilmente tra le prime 25 della nazione, molti vi parleranno del talento realizzativo di Buddy Hield, del contributo a rimbalzo di Spangler o (e l’abbiamo fatto anche noi pochi giorni fa) dei punti dentro che gli regala TaShawn Thomas. I biancorossi però andranno avanti in stagione fin dove li porterà Cousins, loro anima difensiva regolarmente dislocata contro il miglior attaccante tra gli esterni avversari. Lavoraccio nella Big12 di questi anni… Apertura di braccia ben sopra la media, può marcare praticamente tutti tra l’1.80 e l’1.95, e per essere indiscutibilmente il miglior difensore della squadra, e forse della conference, in attacco aiuta oltre le aspettative. Da tre siamo ormai da due anni oltre il 40% e il particolare più incoraggiante è l’affidabilità che ha raggiunto il suo in-between game ed in generale la capacità di crearsi il tiro dal palleggio. Il ball handling e la visione del campo sono già quelli che ti chiedono al prossimo livello, mancano invece sia qualche centimetro che qualche chilo per infastidire stabilmente i Klay Thompson di questo mondo… Ha ancora un’altra stagione di college ma in prospettiva pro delle azioni in rapida ascesa.

 

SPORTANDO-U. TEAM OF THE WEEK (UNRANKED TEAM)

 

G – Xavier Rathan-Mayes (Florida State)

Dopo un anno speso a guardare per problemi di eleggibilità, stiamo recuperando velocemente il tempo perso. A Clemson porta i suoi alla prima vittoria esterna in conference dominando le guardi avversarie e chiudendo con 17, 9 assist e 4 rubate. Da fuori è tutt’altro che affidabile, ma per generosità e letture difensive sposta le partite nella sua metà campo. È esplosivo dal palleggio, va preferibilmente a destra ed ha la capacità di rallentare dopo aver battuto il suo uomo per leggere gli adeguamenti difensivi; una rarità tra le point guard collegiali.

 

G – D’Angelo Russell (Ohio State)

E’ ormai evidentemente materiale pro. Agli assist che fanno impazzire su Vine ha aggiunto la sostanza del leader e la voglia di chi odia sentirsi raccontare dei talentuosi Buckeyes degli anni passati. I numeri sono riduttivi per esprimere il suo gioco, ma i 14 rimbalzi contro Iowa ed il 45% da tre in stagione vanno segnalati... Uno contro uno è andato via praticamente già a tutti nella sua conference, pur sapendo tutti che poi alla fine va sempre a sinistra. Ma con quella sinistra ricama in mille modi diversi scegliendo se andare al ferro o concludere col jumper. Con D-Lo ci rivediamo in lotteria a giugno.

 

G – Kris Dunn (Providence)

Il motore dei Friars quest’anno è decisamente lui. In settimana due vittorie (Creighton e Xavier) che rilanciano Providence nell’elite della conference. Dunn è playmaker con eccellenti istinti offensivi nel creare per se e per i compagni oltre ad essere atleta di alto livello che compensa la sua scarsa affidabilità nel tiro oltre i 5 metri, con letture di qualità e gambe che lo aiutano nell’arrivare al ferro in ogni situazione. Osservatelo come si diverte nel trovare l’uomo libero in transizione…

 

F – DeAndre Bembry (St.Joseph’s)

Le statistiche non sono mai state un problema. Leader dei suoi Hawks sostanzialmente in ogni categoria numerica, questa settimana arriva finalmente una W che risolleva le sorti dei suoi in conference (2-4 al momento). Contro UMass la solita statline difficile da descrivere (5 rubate e 3 stoppate oltre agli inevitabili 25, 8 e 7assists) da aggiungere alla capacità di tenere insieme la squadra con le giocate decisive quando il Rawlings era più pesante… il tiro da fuori, al momento poco presentabile, è comunque in via di miglioramento.

 

F/C – Justin Moss (Buffalo)

Molte squadre europee lo cercheranno nell’estate del 2016. Ragazzo di Detroit, non arriva ai 2 metri ma dentro l’area il suo corpo te lo fa sentire. Va a rimbalzo con metodo e aggressività, ed è ormai regolarmente sopra i 20 punti quando viene servito continuamente dentro. Di buonissimo c’è che sa anche fronteggiare e colpire col jumper dai 5 metri, meno buono che giochi stabilmente 20 centimetri sotto al ferro.

 

SPORTANDO-U. TEAM OF THE WEEK (RANKED TEAM)

 

G – Yogi Ferrell (Indiana)  

Di Williams e del freshman Blackmon Jr.sapete. Di Yogi vi parliamo oggi, all’alba di un 7/8 da tre contro Maryland che proietta Indiana ad un incredibile primo posto in conference. Dedicata a chi aveva indicato Melo Trimble come la migliore point guard della Big10 (D-Lo escluso ovviamente…).

 

G/F – Kelly Oubre Jr. (Kansas)

Partito piano, sta venendo su fortissimo. Self questa soddisfazione non ve la darà mai, ma indipendentemente dai numeri è ormai la prima opzione offensiva dei Jayhawks. Dopo la sconfitta ad Ames guida i suoi in casa contro Oklahoma con 19 e 9 rimbalzi. Per la stabile permanenza in lotteria oltre al 42% da tre annotiamo una serie di giocate di sacrificio che due mesi fa non aveva nell’hard disk. Queste sì, Self ve le sottolineerà.

 

G/F – Stanley Johnson (Arizona)

Continuità impressionante. Difende ogni azione come se fosse l’ultima della sua vita, è versatile in attacco, ha energia, aggredisce il ferro e tira ben oltre il 40 da tre in stagione. In settimana anche 8 rimbalzi di media e due vittorie, Utah e Stanford le vittime. One and done se ne volete vedere uno.

 

F – Amile Jefferson (Duke)

A proposito di “unsung hero” ... dal tabellino non lo notate mai, ma la W a Louisville è opera sua. Innanzitutto per come pareggia il livello di energia che Harrell porta alla partita, e poi per come si integra alla perfezione giocando negli spazi che Okafor non desidera occupare. Alla fine sono 19 e 7 a casa dei Cardinals…e stavolta anche il box score gli sorride.

 

C – Jameel McKay (Iowa State)

Nel basket 5 fuori di Coach Hoiberg è l’unico a non avere una doppia dimensione offensiva. Ma è anche l’unico a giocare stabilmente sopra al ferro di dietro dove normalmente vinci le partite. In settimana doppia vittoria casalinga con Kansas e Kansas State. In entrambi i casi 3 stoppate, ma soprattutto la consapevolezza che quando c’è da girare una vite in difesa ed accendere l’Hilton Coliseum si chieda regolarmente a Jameel di alzarsi dalla panchina…

 

Di Marco Ridolfi

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