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NCAA 16/01/2015, 17.32

NCAA UNDERGROUND weekly: Cinmeon Bowers &...

I due quintetti della settimana (Unranked e Ranked) e il Voi non sapete quanto è forte...o forse sì

NCAA

 

VOI NON SAPETE (O FORSE SI….) QUANTO E’ FORTE…

 

F – Cinmeon Bowers (Auburn)

The Round Mound of Rebound 30 anni dopo… non siamo vicini ai 2 metri neanche con le Under Armour ai piedi, dalla lunetta il 50% è un miraggio e le percentuali dall’arco sono ancora più strazianti. Eppure questo è il giocatore più eccitante tra quelli di cui non si parla mai. Facciamo ordine, il fisico è quello di un     Tight-End della NFL coi piedi di un ballerino però. Nella sua metà campo più che altro dirige il traffico, ma in quella avversaria è una dinamo instancabile e ogni tiro sbagliato da compagni o avversari lo vede stranamente in zona rimbalzo (siamo abbondantemente in doppia cifra). Il ragazzo è turbolento, gioca una pallacanestro che non trovate sui libri ma spalle a canestro quando ti butta il corpo addosso puoi fare veramente poco, partendo fronte invece ha il ball handling e la coordinazione per batterti e andare a concludere o scaricare. Se mette a posto due cose nella meccanica di tiro, se ne riparla per il primo giro dell’NBA.

 

SPORTANDO-U. TEAM OF THE WEEK (UNRANKED TEAM)

 

G – Angel Rodriguez (Miami)

Un combattente portoricano di, forse, 1e78. La presenza in questa rubrica la prende per aver smantellato a domicilio Duke, scolpendogliene 24 uno più arrogante dell’altro e andando ripetutamente al ferro contro il miglior lungo del college basket. Dalla prossima settimana però potrebbe essere di là, dove ci sono quelli delle squadre nel ranking. Gli Hurricanes sono praticamente imbattuti in conference (una L in doppio overtime contro i Cavs di Virginia è sostanzialmente una vittoria) e giocano una pallacanestro selvaggia per fisicità e ritmo, strettamente legati al battito cardiaco di questo meraviglioso 23enne con ancora un anno di college.

 

G – D’Vauntes Smith-Rivera (Georgetown)

G’Town è alterna ma sicuramente da corsa in conference. Chi è tutt’altro che alterno è Smith-Rivera, che in settimana con 25, 8 e 4 assist a Chicago porta via la W da casa DePaul. Prima opzione offensiva degli Hoyas già dallo scorso anno accanto a Starks (quello attualmente a Ferentino), è titolare di uno dei primi 3 pullup jumper andando a destra di tutta l’NCAA per estetica ed efficacia. Non un grande atleta, compensa sia in attacco che in difesa con velocità di testa e di mani. Decisivo nei finali di partita quando, con l’85%, non lo mandi volentieri in lunetta.

 

G – Anthony Brown (Stanford)

Ancora una settimana di altissimo livello. I Cards 4-1 in conference dove in pochi li aspettavano e lui costantemente attorno ai 20 punti col 45 abbondante da tre. Della sua eleganza ed efficacia dalla lunga distanza già sapete, annotatevi anche quante volte lo troverete attorno ai 10 rimbalzi. Perfetto anche tra i pro per punire sugli scarichi.

 

F – Troy Williams (Indiana)

Problemini disciplinari a Bloomington quest’anno ne abbiamo avuti... adesso però qualche soddisfazione arriva. In settimana battuti sia Ohio State che Penn State, e che qualcuno dia credito a Coach Crean per la capacità di gestione tecnica dei suoi talentuosi ma bizzarri ragazzi… Troy è una prima scelta NBA in the making, e se il teenager da Chicago (Blackmon Jr.) è quello deputato a metterne 20 a sera, lui è decisamente quello che porta il tono fisico e atletico della contesa a livelli frequentabili da pochissimi eletti in Big Ten.

 

F – Rakeem Christmas (Syracuse)

Anche gli Orange di Boeheim non partivano tra i favoritissimi in conference. Poche settimane dopo li troviamo al vertice ed imbattuti nella ACC, complici: 1) un calendario connivente 2) un reparto lunghi di raro impatto. Al punto 2 andate soprattutto da Rakeem, che in pochi mesi ha portato la qualità della sua pallacanestro ad un altro livello. Oggi è per dolcezza delle mani, esplosività e piedi uno che si fa tranquillamente 10 anni tra i pro.

 

SPORTANDO-U. TEAM OF THE WEEK (RANKED TEAM)

 

G – Frank Mason III (Kansas)  

Realizzatore in fase di conversione a point-guard sotto la guida di Bill Self, tira praticamente il 50 da tre e difende come ogni coaching staff di questo pianeta sogna. Dal palleggio non gli vai mai via, migliora sempre più nelle scelte di tiro e sta cominciando ad apprezzare il gusto di lasciarla andare verso i compagni oltre che verso il canestro avversario… intanto guida i suoi (imbattuti) nella conference numero 1 d’America.

 

G – Marcus Paige (North Carolina)

Non avrà il potenziale da lotteria NBA ma quando conta, a Chapel Hill, si chiama il suo numero. Contro Louisville ed NC State sigla due vittorie già decisive in prospettiva tabellone a 64, mettendoci punti pesanti, leadership e decision making di qualità. Ingredienti fondamentali da aggiungere al talento diffuso e disordinato dei biancazzurri di quest’anno.

 

F – Brice Johnson (North Carolina)

Eccolo qua uno di quelli dal talento diffuso e disordinato. Tra le inseguitrici di UK questa è stata la settimana di Carolina. Brice quando decide di salire per il rimbalzo lo prende, ha cuore e atletismo… oltre ad averne messi due contro Louisville nei secondi finali che valevano la W. Con altri 10 chili ed un movimento spalle a canestro su cui puntare l’NBA ne fa una prima scelta. Alta.

 

F – Bobby Portis (Arkansas)

I Razorback si affacciano nel ranking issati da questo lungo di altissimo potenziale, pericoloso sia fronte che spalle a canestro e con un dinamismo difensivo a 7 metri da canestro unico tra gli habitué della doppia doppia in NCAA. Ha mentalità, vocalità e porta tante vistose emozioni alla partita.

 

C – Rico Gathers (Baylor)

Nipote del leggendario Hank. Centro di 135 chili che sfiora i 2 metri. Se pensate però che sia il solito blocco di cemento poco funzionale sui 28 metri chiedete a TCU ed Iowa State, disossate in settimana sotto la valanga di rimbalzi e muscoli che Rico porta in dote con sé al palazzo.

 

Di Marco Ridolfi

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