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NCAA 02/01/2015, 14.59

NCAA UNDERGROUND weekly: Gary Bell jr. &....

I due quintetti della settimana (Unranked e Ranked) e il Voi non sapete quanto è forte...o forse sì

NCAA

VOI NON SAPETE (O FORSE SI….) QUANTO E’ FORTE…

 

 

G – Gary Bell Jr. (Gonzaga)

No flashes. All business. Fa tutto quello che non potete misurare su un campo da basket, a meno che non si vada a guardare nel tabellino del suo avversario. In settimana contro BYU, il 4su12 di Tyler Haws ha decisamente a che vedere con lui, con la sua difesa e la sua pallacanestro fatta di deflections, cambi,  50-50 balls recuperate, aiuti dal lato debole e tagliafuori… è il re degli intangibles, e se Pangos può gestire e realizzare in attacco è anche perché di dietro, il “toughest assignment”, lo prende regolarmente lui; poi in attacco non ti danneggia né col tiro da tre sui raddoppi a Wiltjer né con la qualità delle sue palle dentro al polacco. Nessuna guardia in singola cifra di media a livello di Division I ha così tante stagioni da pro nel suo futuro. The glue-guy.

 

SPORTANDO-U. TEAM OF THE WEEK (UNRANKED TEAM)

 

G – Sterling Gibbs (Seton Hall)

Di solito ti aggredisce entrando in area e arrivando al ferro. Obekpa e una serata di tiro di alto livello lo hanno reso molesto in altro modo. Contro St.John’s 25 con 8 assist e il 70 da tre parlano da soli. Quel 15 accanto ai Johnnies è destinato a sparire presto.

 

G/F – Treveon Graham (VCU)

Alla G accanto al suo nome non vuole rinunciare in prospettiva draft; a noi sembra più una combo forward prossimamente letale nelle leghe pro fuori dagli States. Ennesima prova di livello in settimana nell’ultima gara pre-Atlantic10. 20 con 9 rimbalzi, la solità varietà di movimenti in avvicinamento a canestro e, a dare una speranza a quella G, l’ennesima gara al 50% fuori dall’arco.

 

F – Aaron White (Iowa)

Di questo qua ne parlano in pochi, troppo pochi. Smaschera la fragilità di Ohio State a domicilio, segnandone 18 ma soprattutto battendo con regolarità sui 28 metri allo sprint tutta la frontline biancorossa. Scherza contro la zona di coach Matta, trovando sempre gli spazi giusti dove ricevere e mettendosi in visione delle sue guardie con tagli flash dai tempi perfetti. Le sue mani dalla linea e le doti atletiche fanno il resto, che vi assicuriamo essere tanto.

 

F – Jameel Warney (Stony Brook)

Come fai a non innamorarti di Jameel? Guida i suoi alla vittoria più prestigiosa della loro storia, inferiori per uomini e mezzi agli Huskies, quelli di Washington numero 13 del ranking, e non vedendo mai il ferro contro Upshaw a cui rende centimetri (molti, tipo 15), chili (molti meno…) e posizioni al draft. Commovente. La continuava a chiedere in post basso pur sapendo che non sarebbe riuscito neanche a farlo partire il suo semigancio. Quando c’è stato da mettere il floater per vincerla però, il suo cuore si è fatto avanti e la W è tornata con loro nello stato di New York. Ah, al momento sarebbe anche il miglior rimbalzista della nazione…

 

C – Aly Ahmed (CS-Bakersfield)

L’egiziano di Bakersfield è oggetto di culto assoluto. Smantella la frontline di Cal giocando un primo tempo che lascia la Haas of Pain senza parole, oltre che senza risposte tecniche. Un pivot degli anni 80, che in attacco la tocca spesso e con piacere, ha due mani vere per concludere e vede il campo dal post alto come pochi lunghi del college. Se avrete mai l’occasione, godetevi l’uso che fa del vetro sul semigancio. Intanto 19 e 10 contro quelli della Pac-12

 

SPORTANDO-U. TEAM OF THE WEEK (RANKED TEAM)

 

G – Tyler Ulis (Kentucky)

La gara più fisica della storia del college basket decisa da uno che arriva con fatica ai 70 chili... è evidente a tutti come i Wildcats giochino meglio con la sua direzione rispetto a quella del gemello texano; stavolta ci mette anche il career-high realizzativo, tre punti sull’occhio sinistro e un rinfrescante zero nella casella turnovers.

 

G – Dez Wells (Maryland)

Roba da senior. La prima storica in Big Ten di Maryland con vittoria ad East Lansing arriva con l’unica tripla di Dez che manda i suoi all’overtime a 2 secondi dalla sirena finale. In attacco se non la tocca è un disastro per spaziature e disciplina, ma dal palleggio crea a piacimento e un passatore meglio di lui in off-guard nel college basket di oggi non lo trovate.

 

F – Anthony Gill (Virginia)

Se i Cavs di Virginia sono i più “Spurseschi” tra i collettivi NCAA, allora questo è Kawhi Leonard per quello che gli dà in termini di dimensione atletica e versatilità. 25 e 13 contro Davidson sono solo un antipasto del giocatore che realmente è per dinamismo, versatilità difensiva e aggressione dei ferri altrui. Ha 18 mesi di college per aggiungere una dimensione perimetrale.

 

F – Kyle Wiltjer (Gonzaga)

Se Bell è il nostro uomo underground, lui invece è ormai su più di una copertina. I migliori piedi del college basket tra quelli sopra i 2 metri, fatto dal sarto per la pallacanestro di ritmo offensivo di Coach Few. Ne rovescia 24 contro BYU mostrando tutta la varietà dei suoi movimenti offensivi, stretch four con pochi avversari a questo livello.

 

C – Frank Kaminsky (Wisconsin)

Sul suo upside in prospettiva NBA continuiamo a rimanere freddini. Non possiamo negare però che un mix tale di centimetri, mani e versatilità offensiva nell’NCAA di oggidì non si riscontra facilmente. 25,11 e 6 stoppate contro Buffalo la scorsa domenica, e se pensate che UB sia poca cosa chiedete ai numeri 1 della nazione.

 

Di Marco Ridolfi

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Comments Occorre essere registrati per poter commentare 1 Commento
  • kikkone 02/01/2015, 15.04

    Fossi in voi terrei d'occhio Luke Fischer, nuovo centro di Marquette ;)