NBA focus: la corsa al 'Sixth man of the year'
Chi sarà il successore di J.R. Smith?

Quest'anno per alcuni trofei individuali la strada sembra già segnata - Kevin Durant MVP, Michael Carter-Williams ROY, Roy Hibbert DOY-, non per il 'sixth man of the year', dove ancora non è emerso un candidato nettamente superiore agli altri.
Spesso vengono premiati gli esterni, dal 2000 ad oggi solo in tre occasioni è stato un big man a prevalere - Corliss Williamson (più strong che big...) nel 2000/01, Antawn Jamison nel 2003/04 e Lamar Odom nel 2010/11-.
Il sesto uomo ideale normalmente è un gran tiratore/realizzatore, capace di spaccare le partite e di costringere la difesa avversaria ad adeguarsi.Negli anni scorsi magnifici interpreti del ruolo sono stati Jason Terry, Manu Ginobili, anche Dell Curry, padre di Stephen, nel lontano 1993/94. Più di recente abbiamo assistito alla crescita vertiginosa di James Harden.
Ma torniamo a quest'anno:
A Sacramento prima dell'arrivo di Rudy Gay - e della conseguente partenza di Greivis Vasquez verso il Canada- l'ottimo Isaiah Thomas - in scadenza di contratto....- partendo dalla panchina in circa 27 minuti a partita aveva medie di 17.8 punti, 4.9 assist e 1.4 recuperi con il 45% dal campo ed il 40% da tre, con un plus/minus leggermente positivo nonostante le sole 5 vittorie in 18 partite dei Kings. Ora che è l'indiscusso titolare non può più esser considerato tra i papabili....
Per Reggie Jackson invece la situazione è diversa, perchè è vero che ha già giocato 30 partite da starter, ma dal rientro di Westbrook - annunciato per la sfida di Giovedì contro gli Heat- con ogni probabilità ritornerà ad occupare il ruolo di sesto uomo nel quale aveva fatto così bene ad inizio anno - +8.8 di plus/minus medio in 25 partite, miglior dato per una riserva con almeno 10 presenze-.
La tabella indica le medie dei giocatori solo nelle occasioni in cui sono partiti dalla panchina.
-Jamal Crawford continua a fare ciò che gli riesce meglio, e, con la squadra al completo, il suo peso specifico non potrà che aumentare. In molti pensavano che il suo stile non fosse compatibile con il gioco di Doc Rivers e invece spesso è toccato a lui mandare avanti la baracca in attesa dei rientri di Redick e Paul...
- ai San Antonio Spurs la panchina funziona a meraviglia, specie tra gli esterni. Nei 225 minuti in cui hanno giocato insieme Ginobili, Belinelli e Mills la squadra ha segnato ben 25.4 punti in più degli avversari ogni 100 possess. Manu in particolare è sempre presente nei migliori 6 gruppi di tre giocatori Spurs con almeno 100 minuti insieme in campo. Il lupo perde il pelo ma non il vizio....
-tra i lunghi non si può non nominare Taj Gibson, che, oltre al solito impagabile contributo difensivo, è alla miglior stagione in carriera per media punti, stoppate e precisione ai liberi. Nelle 8 partite in cui ha sostituito Boozer tra gli starters è salito a 19.3 punti , 9.8 rimbalzi, 2.8 assist (mai oltre un assist a partita in carriera) e 1.8 stoppate. Non è un giocatore appariscente, come d'altronde non lo è la sua squadra.
-altri protagonisti in ordine sparso: tra i lunghi Markieff Morris, Brandan Wright, Andray Blatche e Timofey Mozgov, tra gli esterni Nick Young e poi tanti giovani, Waiters, Burks, Wroten....Anche Jeremy Lyn sembra ormai diventato sesto uomo designato dei Rockets.
Bene o male sono ancora tutti in corsa, chi arriverà per primo al traguardo?