NBA on fire: Kyrie Irving
Il playmaker dei Cavs è stato eletto MVP della partita delle stelle

Dopo tutti i problemi di varia natura emersi nella prima parte di stagione, Kyrie Irving aveva sicuramente bisogno di una serata come quella di ieri.
Nella vittoria del Team East per 166 a 155 l'ex Duke ha dato spettacolo, vincendo il titolo di MVP
Le cifre: 31 punti - 11 su 11 da due, 3 su 6 da tre-, 5 rimbalzi e 14 assist con +14 di plus/minus.
La prossima sfida di Irving è quella di portare Cleveland ai playoff, impresa tutt'altro che impossibile nella Eastern Conference.
L'ex Duke, che - non dimentichiamolo- deve ancora compiere 22 anni, alla sua terza stagione NBA ha dovuto adeguarsi ad un nuovo sistema di gioco con l'avvento di coach Brown, e, se da una parte è al minimo in carriera per palle perse, dall'altra le sue percentuali al tiro sono scese. Resta comunque tra i miglior playmaker quando si tratta di mettere punti a referto, sicuramente quello con più varietà di soluzioni, forse il più difficile da marcare.
Gli indizi positivi per cambiare il volto della stagione dei Cavs ci sono, con l'arrivo di Luol Deng che ha migliorato la situazione. Il lineup con Irving, C.J. Miles - tiratore fondamentale per aprire il campo - Deng, Tristan Thompson e Anderson Varejao in 146 minuti ha un +5.7 nella differenza tra canestri segnati e subiti ogni 100 possessi, nonostante l'ex Bulls non sia ancora riuscito a trovare il giusto ritmo in attacco.
Cleveland ha diversi giocatori con margini di miglioramento importanti, dai giovani fino a Jarrett Jack, non è che l'ex Gm Grant abbia fatto solo errori, anzi....
Ma tutto parte dal numero 2, Kyrie Irving