Bynum-Pacers: è simbiosi a prima vista
La firma fino a fine stagione del lungo potrebbe essere la mossa decisiva per puntare al titolo
La firma nella giornata di sabato tra Andrew Bynum e gli Indiana Pacers si presenta come un matrimonio perfetto: da una parte il lungo ex Cavaliers ha assoluto bisogno di riabilitare la sua immagine mentre a Indiana occorre un lungo con punti nelle mani che al contempo sappia difendere il canestro quando Roy Hibbert siede in panchina.
C’è una scuola di pensiero la quale sostiene che la squadra con il miglior record dell’NBA, che si è guadagnata sul campo la possibilità di competere per l’anello così com’è stata costruita in estate, non debba essere toccata: l’attuale sostituto di Hibbert, il francese Ian Mahinmi, ha lavorato sodo e contribuisce seppur in piccole dosi al successo dei Pacers, perché cambiare rotta rischiando di rovinare tutto? Altri invece pensano che il roster possa e debba essere ritoccato quando e se si presenta la possibilità di acquisire un giocatore migliore, soprattutto in ottica playoff.
Che vi piaccia o no, Bynum è pur sempre un centro giovane con due anelli alle dita ed era un All Star due anni fa prima dell’infortunio che lo ha tenuto lontano dai campi per più di un anno. Ha solo 26 anni e nelle 24 partite disputate con i Cavs quest’anno ha dimostrato di poter ancora dire la sua.
Nelle ultime 10 partite in dicembre, prima di essere sospeso, tradato e infine tagliato, Bynum ha fatto registrare 9.5 punti, 6 rimbalzi e una stoppata a partita rimanendo in campo “solo” 22 minuti a sera. Si porta appresso i postumi del brutto infortunio, ma per il ruolo che dovrà coprire a Indiana sembra l’aggiunta perfetta. Miami è avvertita, Indiana punta decisamente sui centimetri e sui kili che già lo scorso anno crearono problemi a James e compagni.
Con la cessione di Joel Anthony ai Celtics, lo stato di salute precario di Oden e un Haslem poco utilizzato, le armi a disposizione di coach Spoelstra per arginare il front court dei Pacers sembrano alquanto insufficienti.
Ci ha pensato anche Larry Bird a cancellare i dubbi e le perplessità che veleggiavano attorno alla firma. Parlando ai media subito dopo l’accordo, il presidente dei Pacers ha detto che è sicuro che a Indianapolis Bynum possa ottenere un nuovo rilancio di carriera, aggiungendo che preferisce giudicare personalmente il giocatore invece di prendere in parola le dicerie di altri, in particolare quelle dello spogliatoio e della dirigenza di Cleveland ultimamente alle prese con dichiarazioni non positive da parte dei suoi giocatori.
Che Bird sappia fare bene il suo lavoro è cosa certa. Negli anni ha sempre agito di testa sua senza farsi fuorivare dalle opinioni altrui. I risultati ottenuti nelle ultime stagioni da Indiana lo confermano, passando dalle 32 vittorie della stagione 2009-2010 alle 49 della scorsa, culminate con la Finale di Conference persa in gara 7 contro Miami.
Le sue scelte si sono sempre rivelate ottime, in particolare quelle di George e Stephenson oggi cuore pulsante e vincente dei Pacers.
Prima di giudicare quest’ultima mossa di mercato bisognerebbe fare un salto indietro di tre anni: qualcuno sicuramente si ricorda le aspre critiche avanzate nei confronti di Larry e dei Pacers per aver portato il “bad boy” Lance Stephenson a Indianapolis. “Rovinerà la squadra” gli dicevano…
L’aggiunta di Bynum è a tutti gli effetti una mossa che può portare i Pacers al titolo. Il rischio di tale operazione è minimo soprattutto a livello economico (circa 1 mln fino a fine stagione, no luxury tax) ed è facilmente gestibile grazie alla solidità sia del coaching staff sia dello spogliatoio.
L’ex Lakers ha l’opportunità per riscattarsi ed essere una pedina importantissima dello scacchiere di Vogel: se giocherà con voglia e passione sposandosi con la cultura cestistica di Indiana, i Pacers passeranno dall’essere una co-favorita alle Finali di Conference a pretendente prima per vincere l’anello, assicurandosi di giocare la partita finale di ogni serie playoff tra le mura amiche della Bankers Life Fieldhouse di Indianapolis.
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